INDICE NEWS

VARIE DALL'AREA JONICA E ADRIATICA

- diossina: si interpellano le Istituzioni 
- discariche abusive in provincia jonica 
- Consiglio regionale approva ddl rifiuti 
- fine commissariamento Puglia 
- balene
in mare Adriatico 
- Policoro:trivellazioni e barricate 

CITTADINI IN MARCIA - SIANO LE ISTITUZIONI AD AVVIARE UNO STUDIO SCIENTIFICO
PER LA RICERCA DELLA DIOSSINA NEL SANGUE DELLA POPOLAZIONE DI TARANTO E PROVINCIA
Taranto, 04. Gennaio .2010
Al Presidente della Giunta Regionale Puglia On. Nichi Vendola
All'Assessore Regionale Politiche della Salute Puglia Prof. Tommaso Fiore
Al Presidente dell'Amministrazione Provinciale di Taranto Dott. Gianni Florido
Al Sindaco della Città di Taranto Dott. Ippazio Stefano
Al Sindaco della Città di Statte Angelo Miccoli
Al Direttore Generale dell'ARPA Puglia Prof. Giorgio Assennato
Al Direttore Generale della ASL di Taranto Dott. Domenico Angelo Colasanto
Oggetto: Attivazione di uno “ Studio di ricerca della diossina nel sangue della
              popolazione di Taranto, Statte e area Jonica “. 
I quantitativi di diossina immessi nell’ aria di Taranto e provincia e la contaminazione dei terreni e del bestiame, ma anche di taluni alimenti, inducono a ritenere che la popolazione possa aver assorbito negli anni dosi significative di diossina e che la presenza e i livelli della stessa possano essere individuati nel sangue attraverso un adeguato studio scientifico.
Rimaniamo ancora perplessi come tale ricerca non solo non sia stata ancora attuata ma non venga neanche proposta a livello istituzionale per dare risposte, quantomeno dovute, all’intera cittadinanza.
In altre aree del Paese a rischio diossina, come Brescia e Mantova, sono state avviate da diversi anni indagini nel sangue della popolazione per ricercare la presenza e i livelli della sostanza incriminata, e tali indagini hanno costituito una prima base su cui lavorare per avviare successive azioni sanitarie, qualora ritenute necessarie.
Il caso da inquinamento produttivo di Taranto e provincia non solo richiede, per la storia industriale nota, una adeguata attenzione ma l’impegno della ricerca scientifica dovrebbe essere maggiore in ordine all’effetto moltiplicativo degli altri numerosi inquinanti industriali che hanno svolto una sinergica azione insieme alla diossina. 
L’urgenza della ricerca esige un’immediata risposta degli organi in indirizzo ai quali chiediamo di concretizzare la richiesta dello Studio di ricerca della diossina nel sangue della popolazione di Taranto, Statte e area jonica.
Vi invitiamo a non aspettare oltre avviando da subito un confronto costruttivo con tutti i soggetti sociali per condividere insieme gli obiettivi e i contenuti della ricerca.
Diamo da subito la disponibilità della nostra associazione a partecipare alle iniziative che vogliate adottare coinvolgendo esperti in ambito sanitario.
Certamente non rimarremo indifferenti rispetto al perdurare di un insostenibile immobilismo istituzionale preannunciando azioni decise per accelerare le indagini sanitarie in oggetto.contramiantoealtririschi@alice.it
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LETTERA APERTA CITTADINI IN MARCIA
INQUINAMENTO A TARANTO
Taranto, 28.Dicembre.2009
Al Presidente della Giunta Regionale Puglia On. Nichi Vendola
All'Assessore Regionale Politiche della Salute Puglia Prof. Tommaso Fiore
Al Presidente dell'Amministrazione Provinciale di Taranto Dott. Gianni Florido
Al Sindaco della Città di Taranto Dott. Ippazio Stefano
Al Sindaco della Città di Statte Angelo Miccoli
Al Direttore Generale dell'ARPA Puglia Prof. Giorgio Assennato
Al Direttore Generale della ASL di Taranto Dott. Domenico Angelo Colasanto
Oggetto: Incidenza degli inquinanti industriali e conseguenze sulla salute della
              popolazione di Taranto e dell’area Jonica.                                                                                 
La situazione della città di Taranto e del territorio jonico per la contemporanea presenza di numerosi insediamenti industriali con emissioni inquinanti ha determinato negli anni gravi effetti sulla salute della popolazione con aumenti di patologie e conseguenti crescite dei livelli di morbilità e mortalità.
Tale situazione è oggettiva e desumibile dagli studi scientifici e dagli atti pubblici degli organi sanitari a livello locale, nazionale e mondiale.
Le numerose inchieste avviate dalla Procura e quelle ancora in corso come le azioni giudiziarie stanno e cercheranno di chiarire eventuali responsabilità e responsabili.
In tutta questa vicenda rimane di certo che migliaia di lavoratori e cittadini per colpe non loro patiscono il dramma della malattia e la tragedia della morte, mentre rimane in capo agli organi istituzionali la responsabilità di controllare, garantire e tutelare la salute della popolazione come previsto dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato. Riteniamo pertanto al momento prioritario conoscere quali interventi gli organi istituzionali in indirizzo intendano adottare per ridurre/eliminare gli effetti degli inquinanti e salvaguardare la cittadinanza dalla sinergica azione di tali sostanze e contestualmente quali interventi di sanità pubblica siano programmati a garanzia della salute della cittadinanza anche in relazione agli obblighi previsti dalla L.833/78 nei confronti del sindaco nel caso di situazioni di emergenza sanitaria .
Consapevoli che la questione riveste carattere non solo locale e regionale ma si allarga a responsabilità ben più ampie ci riserviamo di coinvolgere sul tema il Governo nazionale e la Comunità Europea considerando da subito l’opportunità  di atti di class action verso chi ha determinato in tutti questi anni danni incalcolabili alla salute della popolazione.
Riteniamo utile ed indispensabile che al più presto si avvii un confronto pubblico al quale partecipino tutti i soggetti interessati alla questione e in tale ambito chiediamo da subito di essere convocati per rappresentare gli interessi collettivi in qualità di associazione onlus riconosciuta prioritariamente nel settore socio sanitario.contramiantoealtririschi@alice.it
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TARANTO: SEQUESTRATA DISCARICA ABUSIVA CON 50 TONNELLATE RIFIUTI SPECIALI
ultimo aggiornamento: 22 dicembre, ore 09:21
...Dall'iniziio dell'anno sono state sequestrate in provincia di Taranto 43 aree destinate a discariche abusive e circa 622.000 tonellate di rifiuti speciali e pericolosi e denunciato 92 persone all'autorita' giudiziaria.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/TARANTO-SEQUESTRATA-DISCARICA-ABUSIVA-CON-50-TONNELLATE-RIFIUTI-SPECIALI_4138573256.html
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23-12-2009 
PUGLIA: CONSIGLIO REGIONALE APPROVA DDL RIFIUTI (2) 
(ASCA) - Bari, 23 dic - Con l'art. 10 viene istituito l'Osservatorio regionale rifiuti (Orr) per consentire la conoscenza del flusso dei rifiuti mentre nell'art. 11 sono fissate la composizione e le funzioni del Comitato tecnico scientifico per la gestione dei rifiuti... http://www.asca.it/regioni-PUGLIA__CONSIGLIO_REGIONALE_APPROVA_DDL_RIFIUTI_(2)-457250--.html
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07 gennaio 2010
in esercizio l’impianto di biostabilizzazione di Conversano
Puglia, finisce il commissariamento rifiuti: nel 2010 torna la gestione ordinaria
L'annuncio dell'assessore regionale all'Ecologia Introna: «Crisi superata con gli impianti di Deliceto e Cerignola»... http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/cronaca/2010/7-gennaio-2010/puglia-finisce-commissariamento-rifiuti-2010-torna-gestione-ordinaria-1602255389392.shtml
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Chi ha ucciso le “balene” nel mare Adriatico ?
Pubblicato da: adminPubblicato il: 17 dicembre 2009
di Gianni Lannes
Mare Adriatico che accarezza il Gargano quando infuria il Maestrale. “Il 9 dicembre sono stati avvistati 10 capodogli in difficoltà” rivela una elevata fonte militare italiana. Strano. Ma allora come mai la notizia è stata fatta trapelare agli organi di informazione soltanto il 10 dicembre? Che cosa è accaduto nel frattempo? Cosa ha causato lo spiaggiamento di ben 7 cetacei e la loro morte sull’istmo di Varano? Inquinamento chimico e radioattivo, o inquinamento sonoro? Che fine hanno fatto gli altri esemplari? Tutte le “balene” potevano essere salvate? Qualcuna si è per caso riversata sul litorale di Vieste? Forse, era in corso un esperimento bellico? C’è un nesso con il recente ritrovamento nelle acque dell’omonimo e adiacente lago costiero (comunicante con il mare attraverso due canali), di tracce consistenti del radionuclide artificiale cesio 137?... http://www.italiaterranostra.it:80/?p=3398
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Le Trivellazioni  a  Policoro  e le barricate democratiche
Siamo al paradosso, i cittadini si devono difendere dalle istituzioni e le istituzioni  che non difendono i cittadini dai pericoli inerenti la salute pubblica, il territorio e le economie locali.
E' il caso delle trivellazioni nel Metapontino e in particolare a Policoro, dove dal 2007 la vecchia amministrazione di Sanza  e l'attuale, di Lopatriello, sono stati ben informati (con volantini, mailing list, stampa, tv) sui rischi delle trivellazioni e sulla rapina perpetuata ai danni del territorio senza che lo stesso comune ricevesse nulla in cambio in termini di compensi economici (sul gas estratto a Policoro e nel metapontino non esiste alcuna royalty). In un paese democratico non serve che si alzino le barricate per difendere la salute dei cittadini e le proprie economie. Il sindaco Lopratiello aveva e ha ancora in mano tutti gli strumenti di democrazia per bloccare le trivellazioni nel suo territorio, cosi come hanno fatto tanti altri comuni lucani che hanno detto no alle trivelle.... http://www.retejonicambientale.it/le_trivellazioni__a__policoro__e.htm

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08 Jan 2010

COMITATO VIGILIAMO PER LA DISCARICA