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RIFIUTI - PUGLIA aggiornamenti al 1 febbraio

1 febbraio: 2 interviste a Elsa Valeria Mignone, sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia-dahttp://www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=5987 

1 febbraio 2009 Intervista a Valeria Mignone: rifiuti speciali, affari sommersi
1999: iniziano le indagini. Gennaio 2007: la condanna in primo grado dei trafficanti di Giuseppe Finguerra
Riportiamo di seguito l'intervista ad Elsa Valeria Mignone, sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia, pubblicata sul Tacco d'Italia n.38, luglio 2007 (in versione originale, in allegato).
A seguire, l'intervista a Mignone a cura di Ada Martella, pubblicata sul quotidiano "Il Paese nuovo", il 17 aprile 2005.
Il reportage sulle coste salentine ha fotografato l'incuria e il disprezzo con cui cittadini e amministratori trattano l'ambente. E' questa pratica che prepara il terreno al traffico illecito di rifiuti in Salento. Abbiamo sentito Elsa Valeria Mignone, sostituto procuratore DDA presso la procura di Lecce, che ci ha raccontato i dettagli di una serie di indagini da lei portate avanti e che si sono concluse con l'accertamento del crimine e la condanna in primo grado dei responsabili del traffico sommerso di rifiuti pericolosi.
Esiste il problema del traffico illecito di rifiuti nella Provincia di Lecce?
"Rispetto alle altre province pugliesi, nonché ad altri contesti regionali del meridione, la provincia di Lecce è interessata da una casistica limitata di reati legati al traffico illecito di rifiuti. Tuttavia, la limitatezza del fenomeno non è indice di marginalità o di assenza di tale tipologia di crimine, tutt'altro. Il traffico illecito di rifiuti semplicemente rimane sommerso, per una serie di motivazioni. Innanzitutto, vi è una generale disattenzione verso le problematiche dell'ambiente. Faccio un esempio: il deposito incontrollato di rifiuti. È una pratica diffusissima da noi. I depositi incontrollati di inerti, elettrodomestici e quant'altro, rappresentano il terreno ideale per l'abbandono di rifiuti ben più pericolosi per la salute e per l'ambiente. Un caso eclatante si è verificato alla fine nel 1999 ed ha dato vita ad un processo penale che si è concluso nel gennaio del 2007 con una sentenza di condanna di primo grado. La società Sea Marconi Envirotech srl., di Gardini Graziella, con sede in Seclì, con la complicità del "mediatore" Gianfranco Grecolini, titolare della Studio Tecnico scientifico con sede in Casarano e dei trasportatori locali Rocco e Gianluigi Rosafio di Taurisano, hanno versato rifiuti altamente pericolosi in una serie di depositi incontrollati: nelle località Sperri di Acquarica del Capo, Carcara Burgesi e Burgesi di Ugento, Burgesi Porcari di Presicce e nella discarica gestita dalla Monteco in Ugento, destinata ad accogliere solo rifiuti solidi urbani. Quei siti sono discariche utilizzate per un certo periodo dalla Pubblica amministrazione con ordinanza contingibile ed urgente, poi prorogata indefinitamente. Tali proroghe sono provvedimenti illegittimi poiché una discarica con ordinanza contingibile ed urgente può esistere solo per un breve periodo di tempo per ragioni dettate da assoluta necessità. Ma le Pubbliche amministrazioni le utilizzano per lunghi periodi e poi le abbandonano, non curandosene e non procedendo al ripristino dello stato dei luoghi. Che, dunque, possono diventare, ed in effetti in molti casi lo sono diventati, oggetto di discarichi illeciti di rifiuti pericolosi. Ma a noi non è dato saperlo, perché è difficile notare se in un sito che è sempre stato utilizzato come discarica, da un momento all'altro vengano riversati o sotterrati anche rifiuti di diverso tipo, ovvero pericolosi".
Quale tipo di rifiuti trattava l'impianto della Sea Marconi?
"L'impianto della Sea Marconi di Seclì, che operava inizialmente senza le dovute autorizzazioni, trattava gli olii esausti contenuti nei trasformatori elettrici dell'Enel dimessi e, almeno in teoria, avrebbe dovuto, attraverso un processo di dealogenazione chimica, liberarli dalle molecole di PCB (policloruribifenili), ossia eliminando il contaminante in cloro".
Ha così smaltito illecitamente policlorurobifenile?
"Vi è una sorta di connivenza delle amministrazioni che non controllano, e quasi si disinteressano del problema. La gestione dei rifiuti è, infatti, un problema e nel momento in cui esso è apparentemente risolto nessuno va a guardare da vicino che cosa succede. Si registra, inoltre, una scarsa attenzione da parte degli enti preposti alle autorizzazioni".
Come sono possibili queste pratiche?
"La nostra legislazione è sempre stata molto contraddittoria e poco chiara su questo tema. Si parte dalla definizione stessa di rifiuto. Secondo le direttive comunitarie, infatti, 'è rifiuto ciò di cui il detentore si disfi, indipendentemente dal fatto che possa essere reimpiegato in un altro ciclo di produzione oppure destinato alla innocuatizzazione definitiva'. I nostri parlamentari, invece, negli anni, hanno licenziato una serie di provvedimenti per tentare di elaborare una nozione definitiva di rifiuto; i tentativi sono partiti subito dopo il decreto Ronchi con il Governo D'Alema e sono proseguiti con il Governo Berlusconi; non hanno dunque avuto colore politico. Però, Berlusconi, con una disposizione normativa che è stata definita interpretazione autentica della nozione di rifiuto, ha mutato quella che era la nozione precedente di rifiuto. Secondo questa nuova definizione, se un determinato materiale può essere riutilizzato, non è più un rifiuto. Ciò va contro i dettami della comunità europea, tant'è vero che più volte la nostra nazione è stata sanzionata dalla Corte di giustizia europea". sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia
Chi stabilisce se un rifiuto sia pericoloso o meno?
"La legge prevede che la caratterizzazione di un rifiuto, ovvero la sua analisi e la sua catalogazione come pericoloso o meno, venga realizzata da un chimico. Non prevede, tuttavia, che sia il chimico a recarsi di persona nella struttura e a fare il prelievo del rifiuto durante il ciclo di produzione. E' invece lo stesso produttore a portare il rifiuto dal chimico perché questi lo analizzi. Così ha fatto la Sea Marconi".
La Sea Marconi è stata l'unica azienda a smaltire illecitamente rifiuti pericolosi?
"Non appare certo che tali rifiuti provengano solo dall'azienda di Seclì, potendosi anche verificare che quei rifiuti provenissero da un'azienda del settentrione, ossia la Sea Marconi technologies di Collegno. Infatti, tra le due aziende risultano stretti rapporti di collaborazione e di interscambio. Non solo, i legali rappresentanti delle due aziende Gardini Graziella e Tumiatti Vander sono coniugi".
Come sono iniziate le indagini?
"Le indagini hanno preso avvio dal rinvenimento presso tre diversi siti, non molto distanti gli uni dagli altri, tra Ugento, Acquarica del Capo e Presicce, di numerosi fusti blu dalla capacità di due quintali"
La Guardia di Finanza di Casarano rinvenne una smisurata quantità di rifiuti all'interno di uno scavo abbandonato, con i misteriosi fusti metallici che contenevano una sostanza oleosa maleodorante di colore scuro, in parte riversata sul terreno. Dai fusti proveniva un odore particolarmente intenso e penetrante.
Su alcuni fusti sono state rinvenute anche delle etichette e fogli intestati alla "Terna – gruppo Enel", nonché alla Sea Marconi Technologies di Collegno, società sorella di Sea Marconi Envirotech di Seclì.
I fusti contenevano i rifiuti del processo di dealogenazione attuato dalla Sea Marconi: assorbenti, materiale filtrante, oli isolanti termoconduttori non rigenerabili. Tali rifiuti rimangono estremamente pericolosi, in quanto continuano a contenere PCB in quantità elevata, con molecole piuttosto resistenti all'eliminazione che, non degradandosi, si accumulano nell'ambiente. Inoltre, sono state riscontrate quantità significative di diossina ed altri sottoprodotti e sostanze, di cui non è ancora stata studiata la nocività".
Che cosa vide quando si recò nei luoghi contaminati?
"Ricordo che quando mi sono recata ad Acquarica per fare un sopralluogo di un'ora, ignara di cosa mi aspettasse, sono stata colta da malore e da un intenso prurito. Ho immediatamente avvertito il mio perito chimico, il quale mi ha intimato di allontanarmi immediatamente, poiché ero sprovvista di una adeguata protezione. In una indagine condotta negli Usa, il PCB è ai primi posti tra i prodotti cancerogeni.
Il verbale di un ispettore dell'Asl Le/2 redatto in località Burgesi di Ugento descrive che "alcuni fusti erano ancora chiusi, altri invece si erano svuotati sul terreno ed avevano dato origine alla formazione di un ristagno. Si vedeva dall'alto un rigagnolo di sostanza oleosa. I risultati (delle analisi) confermarono poi che si trattava di oli minerali contenenti policlorobifenile".
La percolazione della molecola di PCB nel terreno è possibile. Ad oggi sono state trovate sino ad una profondità di circa otto metri rispetto al piano di campagna.
In seguito, sono stati analizzati i pozzi d'acqua limitrofi alle zone dove si era verificato l'abbandono dei rifiuti pericolosi, con l'obiettivo di valutare l'infiltrazione degli strati profondi e della falda acquifera.. Gli esami hanno dato un esito negativo. Ma, non si può escludere che l'inquinante, già presente nel suolo, possa in futuro percolare in falda e contaminarla.
I costi per un primo intervento di messa in sicurezza sono stati di 5 miliardi circa di lire. Tuttavia, tali somme non sono state sufficienti alla messa in sicurezza totale dei luoghi contaminati.
In realtà i danni all'ambiente ed alla salute dei cittadini sono ad oggi incalcolabili, poiché solo fra alcuni decenni potremo constatare gli effetti nocivi del PCB disperso".
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I "colletti bianchi" dei rifiuti, difficile scovarli
(Dal quotidiano "Il Paese nuovo", 17 aprile 2005) di Ada Martella

"Per assurdo, in Campania è più facile punire i reati ambientali perchè c'è la camorra, e si può applicare il 53 bis. Mentre da noi, sono tutti colletti bianchi: riesci a contestare l'aggravante dell'avvalersi delle modalità mafiose, ma non a provare l'associazione a delinquere di stampo mafioso. Dopo dodici anni mi sento sconfitta".
Sono le amare parole del magistrato Valeria Mignone, che per dodici anni ha seguito tutte le indagini sugli abusi ambientali in Salento. Il reato ambientale, quando può essere circoscritto come tale, deve essere legato all'attività di una organizzazione malavitosa, ma non necessariamente mafiosa. In Puglia c'è anche la complicità degli enti pubblici, attraverso l'omissione di controllo e una serie di autorizzazioni ai limiti della legalità, perchè giocati sui cavilli di una legge in materia ambientale con le maglie troppo larghe. Questo è il potere dei colletti bianchi, un mondo sommerso, molto stratificato, che raramente si riesce a fa venire fuori. E' quello che accaduto con le ultime vicissitudini legate alla Sanità pugliese.
Magistrato Mignone, gli strumenti legislativi a disposizione sono insufficienti?
"Assolutamente insufficienti. A livello europeo i reati contro l'ambiente sono dei crimini, per i quali è previsto il mandato d'arresto europeo. In Italia sono contravvenzioni, tranne per il 53 bis. Ma non è detto che rimarrà a lungo. La legislazione europea ci sanziona di continuo, perchè per il nostro modo di intendere il rifiuto non è conforme alle direttive comunitarie. Il decreto Ronchi era stato emanato in attuazione con le direttive comunitarie, ma poi sono state apportate delle modifiche che vanno in contrasto di nuovo con le direttive".
Qual è l'importanza della legge 53 bis?
"E' la prima volta nell'ambito dei rifiuti, della tutela dell'ambiente, che riusciamo ad avere un reato configurabile come delitto e non come contravvenzione, con quello che ne consegue a livello di indagini. Significa: possibilità di intercettazioni telefoniche, possibilità di richiesta di custodia cautelare. Anche per quello che riguarda il tempo per le indagini. Con le contravvenzioni c'è una prescrizione di tre anni, quindi abbiamo un tempo ristrettissimo per il rinvio a giudizio, quindi scarsa possibilità di indagini approfondite. Con il 53 bis, invece, il tempo delle indagini si allunga. E'uno strumento investigativo e di repressione valido".
Per chi guadagna fior di miliardi con il trasporto illecito, una contravvenzione può essere appena un solletico.
"Esatto. Dirò di più. La Cassazione, investita su un provvedimento cautelare, (si trattava di una richiesta di sequestro preventivo dei mezzi usati per il traffico illecito), ha stabilito un principio importantissimo: se sussiste il fumus per il 53 bis, è legittimo il sequestro di tutti i beni dell'azienda".
In questo modo si toglie forza a chi organizzava il traffico illecito.
"Certo, gli si creano maggiori difficoltà, molto più che con la custodia cautelare".
Che cosa ha significato questa legge in Salento?
"In Salento non abbiamo, come in Campania, grossi legami tra quelli che si occupano di traffici illeciti dei rifiuti e criminalità organizzata locale. Nei casi da me seguiti, ciò che abbiamo contestato sono le modalità mafiose. Per affermare il monopolio nella gestione illecita dei rifiuti, i soggetti indagati si avvalevano di modalità mafiose: prevaricazioni, minacce, incendi di camion concorrenziali".
Mi faccia un esempio concreto. C'è un Comune che dà in appalto...
"Nel caso nostro non c'era il Comune che dava in appalto. C'era un soggetto che aveva acquisito il monopolio per il trasporto dei reflui sia da insediamenti civili, sia da insediamenti produttivi. La collusione non era con l'amministrazione, ma con gli impianti di depurazione. Lui riusciva con la corruzione a scaricare in maniera illecita. Faccio un esempio: riusciva a scaricare in un impianto, dove potevano essere scaricati solo reflui provenienti da insediamenti civili, lui scaricava reflui di insediamenti industriali".
E la commistione tra gli enti pubblici e chi gestisce illecitamente i rifiuti?
"Bisogna fare un discorso a monte. Il 53 bis non deve essere per sua natura collegato alla mafia. E' semplicemente un traffico illecito dei rifiuti che poi può essere gestito anche dalla criminalità organizzata. Nel mio caso non era gestito dalla criminalità organizzata, perchè questo fenomeno in Puglia non è venuto alla luce, a differenza di quello che avviene in Campania dove le discariche sono gestite dalla camorra".
C'è stato o c'è il pericolo che le amministrazioni abbiano a che fare con ditte che, pur non essendo mafiose, usino dei mezzi mafiosi?
"Al momento indagini del genere non ci sono. Indubbiamente ci sono stati appalti non trasparenti".
La sensazione è che la gestione delle discariche, anche quelle ufficiali, sia fuori dalla legalità. Che ci sia un traffico parallelo economico.
"Certo, C'è una illegalità diffusa, ma non sono collegati alla mafia, non puoi chiamarlo 53 bis. La discarica di Ugento ha preso il policlorurobifenile (il Pcb compare tra i dieci veleni più nocivi al mondo) con un codice errato, come se fosse un rifiuto assimilabile ai solidi urbani, e in realtà è un rifiuto molto pericoloso. Ma essendo quest'indagine precedente all'entrata in vigore del 53 bis, non ho potuto incardinare questo reato. Queste cose sono all'ordine del giorno: c'è un'assoluta illegalità diffusa nella gestione delle discariche e un assoluto omesso controllo da parte di tutti gli enti preposti al controllo, siano essi Provincia o Comune. Adesso uscirà la sentenza per questo caso del Pcb. Sentenza per la quale non mi sono potuta appellare al 53 bis".
A questi signori non accadrà nulla?
"Sostanzialmente si, ma se verranno condannati, per contravvenzione e non per delitto, dovranno risarcire il danno ai Comuni che si sono costituti parte civile, ed è una somma enorme (5 miliardi di danno)".
Sembra ci sia un'assoluta leggerezza nella gestione delle discariche. Una omissione di controllo. O controlla la magistratura su ciò che entra in discarica, ma non è questo il suo compito, o non controlla nessuno.
"E' così. Faccio l'esempio di una ditta di Melendugno (su cui è in corso un'indagine): quando sono andata con il mio tecnico (che ho dovuto chiamare da Roma perchè per gli enti locali di controllo andava sempre tutto bene), abbiamo scoperto, e poi sequestrato, che hanno smaltito una sostanza che si chiama caprolattame, che era il rifiuto della Enichem. Rifiuto che è andato in giro per l'Italia per vent'anni, da quando è stata chiusa la Enichem, che nessuno ha voluto e che il Salento si è trovato a smaltire illegalmente. Tutto questo avviene con la complicità degli enti che autorizzano, ma questo io non potrò mai dimostrarlo. E' difficile dimostrarlo a livello giudiziario".
Quali enti?
"La Provincia aveva dato l'autorizzazione alla ditta di Melendugno a smaltire una serie di codici a-specifici, (indicati nel catalogo europeo come una sorta di contenitore in bianco), in questi codici a-specifici loro hanno fatto rientrare il caprolattame. Questo significa che per me sarà una battaglia dimostrare che quella autorizzazione provinciale era illegittima. Il codice a-specifico non si poteva estendere alla ricezione di questo rifiuto che, ripeto, non si sa come smaltire, non c'è un modo corretto per farlo (per questo è andato in giro per 20 anni per l'Italia)".
Invece qui, giocando sulle etichette, hanno autorizzato lo smaltimento di un rifiuto altamente pericoloso. In tutti questi 12 anni di lavoro sull'ambiente, la responsabilità delle amministrazioni, non viene mai galla?
"Il caso sempre della discarica di Ugento, dove sono stati scaricati illegalmente i bidoni di Pcb della ditta torinese Sea Marconi. Ora c'è un braccio di ferro con la Provincia, che a suo tempo aveva rilasciato l'autorizzazione alla ditta. Io sostengo che la Sea Marconi è un impianto di trattamento rifiuti, la Provincia e la Regione non hanno ritenuto di fare la valutazione di impatto ambientale, quando hanno rilasciato l'autorizzazione, perchè dicono che la Sea Marconi non tratta rifiuti".
Quindi, secondo questo cavillo il pcb non è un rifiuto?
"Il Pcb contenuto nei trasformatori dell'Enel siccome viene dealogenato, viene innocuizzato (ma in realtà non è così), non è più un rifiuto".
Qui entra in ballo il concetto di rifiuto secondo la nuova normativa italiana che contravviene a tutte le direttive comunitarie (governo Berlusconi): con il processo di purificazione, la dealogenazione, un rifiuto come il Pcb non è più un rifiuto e non è più trattato come tale.
"Io sto sostenendo che la Sea Marconi tratta rifiuti, quindi quello è un impianto con autorizzazione illegittima. Ho mandato sia alla Regione sia alla Provincia la richiesta perchè revochino l'autorizzazione e questi, con un bella faccia tosta, mi hanno risposto che loro sono nel giusto".
E' incredibile: una ditta che tratta un potente veleno è autorizzata ad installarsi qui. La mafia, non si riesce a chiamarla in altro modo, si infiltra, ruba i 300 bidoni alla Sea Marconi, li scarica illegalmente e le due massime autorità amministrative non fanno una piega.
"Si ma io non riesco dimostrare che è mafia. Posso dire che tutti i nostri pozzi con cui irrorano le campagne sono tutti inquinati, la nostra falda è tutta inquinata".
Una gestione dei rifiuti che scappa di mano alle amministrazioni?
"Apparentemente si, ma in realtà c'è sempre qualcuno che sa. Non controllano, non seguono con correttezza l'affidamento della gestione rifiuti. Tutto questo è al confine con l'illecito, alcune volte riusciamo ad individuarlo come comportamento illecito, altre volte no. Abbiamo un limite grosso nelle indagini, perchè in questo tipo di reato di abuso in atto d'ufficio (reato amministrativo), ora non è consentita l'intercettazione (in passato si). Per noi è diventata una probatio diabolica, con tutte le riforme sulla giustizia che sono state fatte".
Non se ne esce?
"Per questo, mi ritengo una persona sconfitta".
Anarchia pura.
"Si. Non c'è controllo. E c'è una volontà di agevolare l'imprenditoria, qualunque essa sia, a discapito della tutela della comunità. Io, per avere un accertamento, sono costretta a chiamare tecnici esterni, perchè la Usl non fa i controlli."
Qualche giorno fa il vicesindaco di Nardò assicurava che la falda non è inquinata, che i controlli ci sono tutti.
"La discarica di Nardò è una bomba sia per la discarica Castellino, che per la vecchia. All'inizio del mio lavoro in Procura, mi interessai della faccenda e mandai tutti gli atti al tribunale, che rinviò a giudizio il sindaco per abuso di atti d'ufficio".
E poi, non è successo nulla? La discarica è continuata a crescere?
"Noi arriviamo troppo tardi. Quando riusciamo ad accertare, arriviamo al limite della prescrizione. C'è un sostanziale deresponsabilizzazione degli amministratori, perchè in un modo o nell'altro la fanno franca. Ci vuole una crescita culturale, e profondamente politica. La provincia rilascia tutti i tipi di autorizzazione, e in più si presta a fare in modo che l'accertamento della magistratura sia più difficile, autorizzando il trattamento con codici di questo genere, codici generici, a-specifici".
Giocando con le etichette?
"Si, giocando con le etichette".
C'è un'infiltrazione politica?
"C'è infiltrazione politica, ma non mafiosa. Non abbiamo le prove che sia mafiosa. La Coper Salento, in zona di Maglie, che immette di tutto e di più è stata in un certo senso "perseguitata" dalla magistratura: l'abbiamo sequestrata, li abbiamo fatti condannare, ma è sempre aperta e continua a funzionare. Una battaglia persa".
Tutte queste indagini, con prove provate, e tutte le discariche funzionano.
"C'è un braccio di ferro; se chiudo quelle discariche non sappiamo dove andare a buttare i rifiuti".
Una "fantastica" anarchia del rifiuto. "E' così. C'era uno che, anziché trasportare rifiuti di pozzi neri, trasportava rifiuti di carne macellate scaricate in impianti di depuratori, depuratore che sversava tutto al mare. Se non cresce la coscienza sociale, e soprattutto politica, è una battaglia persa. Da noi ci sono colletti bianchi, anche per quanto riguarda i reati ambientali".
I colletti bianchi hanno potere lì dove l'autorità dello Stato non c'è. Il colletto bianco può esistere dove lo Stato manca. Come la mafia. Il colletto bianco è più pericoloso del mafioso. E' solo un caso che esca fuori con le indagini, è tutto un fenomeno sommerso che non si riesce a farlo venire fuori.
Per questo il magistrato Mignone si sente sconfitta.
File associati a questo articolo
Intervista Valeria Mignone Tacco 38 p21 (pdf - 1059 Kb)
Intervista Valeria Mignone Tacco 38 p23 (pdf - 1091 Kb)

31 gennaio 2009 all'articolo che segue è necessario un commento preventivo. Lo spirito di campanile e quello di parte, deleterio per la salvaguardia del bene comune, hanno fatto dimenticare al segretario provinciale salentino del Partito Democratico che per due anni il pattume leccese non biostabilizzato è stato portato nelle discariche di Grottaglie e Fragagnano. Infatti Poggiardo aveva "solo la funzione di trasferenza, allo scopo di consentire l’ordinato trasferimento del prodotto fuori provincia" come dice lo stesso Capone e non biostabilizzava un bel niente. Mentre il Commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Puglia, contemporaneamente all'ordinanza di conferimento del pattume dell'Ato Lecce2 a Grottaglie e Fragagnano,  sospendeva per due anni l'indice respirometrico dinamico, in nome del quale i cittadini jonici avrebbero potuto con successo protestare per la puzza nauseabonda proveniente dal pattume leccese non biostabilizzato. E invece si sono tenuti pattume e puzza perchè alle loro proteste è stato risposto che in mancanza di indice respirometrico dinamico la puzza diventava praticamente inensistenze e non era possibile intervenire!

http://www.ilpaesenuovo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=823:rifiuti-salvatore-capone-plaude-la-decisione-di-regione-e-provincia&catid=18&Itemid=53
Sabato 31 Gennaio 2009 10:45          
Rifiuti: Salvatore Capone (PD) plaude la decisione di Regione e Provincia
Lecce - Questione rifiuti nel Salento. Salvatore Capone plaude alle decisioni di Provincia e Regione: “C’è in campo una classe dirigente capace, in grado di garantire al Salento un’ordinata evoluzione del problema ambientale”. “Le ordinanze emesse dalla Presidenza della Regione Puglia e dalla Presidenza della Provincia di Lecce, riguardanti la gestione dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani salentini, è frutto di una intesa interistituzionale che onora i soggetti pubblici interessati”. E’ quanto afferma Salvatore Capone, segretario provinciale del Partito Democratico. Il riferimento è alle ordinanze di Provincia e Regione, firmate ieri, che fanno seguito all’incontro tenuto in Prefettura il 27 gennaio scorso. “E’ il risultato di un dialogo tra istituzioni e cittadini che non si è mai interrotto in questi ultimi tempi – aggiunge Capone – e che non si è mai arreso di fronte a qualsivoglia partigianeria. Il bene pubblico prima di tutto, nel rispetto delle regole e delle differenti posizioni in campo”. Come noto, l’ordinanza regionale ha disposto che dal 1 febbraio e per la durata di 30 giorni, il rifiuto “tal quale” prodotto dai Comuni dell’ATO Le/2 debba essere conferito presso la discarica pubblica di Cerignola; mentre l’impianto di Poggiardo, in questo periodo, avrà solo la funzione di trasferenza, allo scopo di consentire l’ordinato trasferimento del prodotto fuori provincia. “Si tratta di un periodo durante il quale – puntualizza il segretario provinciale PD – l’impianto di Poggiardo dovrà mettere in atto gli interventi migliorativi previsti e l’impianto di Cavallino dovrà concludere la fase relativa alle prove a caldo dell’impianto di produzione di CDR”.
Un tempo tecnico, insomma, necessario per attivare il ciclo previsto di biostabilizzazione dell’organico, destinato alla discarica pubblica di Autigno (Brindisi) e di trasferimento della frazione secca all’impianto CDR di Cavallino.
Importante anche l’ordinanza del Presidente Pellegrino, che ha disposto il trasferimento dei rifuiti prodotti dai Comuni della sola ATO Le/3 all’impianto di Burgesi (Ugento) dal 1 febbraio al 30 giugno. “Questi i fatti – dice ancora Capone – che non vanno strumentalizzati a fini politici, come hanno fatto i consiglieri regionali Palese e Baldassarre, riprendendo maldestramente una polemica che in malafede continuano a riproporre, contro l’evidenza della realtà. Si tratta, invece, di prendere atto che nel Salento e nella Regione Puglia è al lavoro una classe dirigente responsabile (Pellegrino e Vendola, in prima fila, ma anche sindaci, autorità di bacino, prefettura) che ha saputo porre in primo piano le richieste del territorio, rispettando i diversi punti di vista e dimostrando una maturità democratica  davvero encomiabile. Altro che bluff! “ A dimostrazione del buon lavoro fatto sinora, Salvatore Capone richiama la soddisfazione pubblica dichiarata dal Presidente dell’ATO Le/3, Donato Martella, e dall’Assessore provinciale alle risorse ambientali, Gianni Scognamillo, ma anche la sostanziale approvazione da parte del Sindaci di Poggiardo e Cavallino e dei responsabili dell’ATO Lecce/2. “E’ tempo di continuare a lavorare per il bene del Salento – conclude Capone – ma è anche il tempo di mettere da parte le polemiche pretestuose per fini partigiani, almeno su questioni delicate come la gestione dello smaltimento dei rifiuti e quindi la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo”.
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CLAMOROSA NOVITA’ NELLA VICENDA RIFIUTI NEL SALENTO.
DAL PRIMO FEBBRAIO I RIFIUTI DEI 46 COMUNI DELL'ATO LE/2 SARANNO SMALTITI NELLA DISCARICA PUBBLICA DI CERIGNOLA CHE, ATTUALMENTE, E’ A SERVIZIO DELL'ATO FG/4. UNA SCELTA, QUELLA INDIVIDUATA DALLA PROVINCIA DI LECCE E SU CUI LA REGIONE HA CONVENUTO, DETTATA DALLA NECESSITÀ DI METTERE A NORMA L'IMPIANTO DI BIOSTABILIZZAZIONE DI POGGIARDO E, CONTESTUALMENTE, L'AVVIO DELL'IMPIANTO DI PRODUZIONE DI CDR A CAVALLINO. DAL PRIMO MARZO, MESSO A NORMA L'IMPIANTO DI POGGIARDO, IL PRODOTTO BIOSTABILIZZATO ANDRÀ NELLA DISCARICA DI AUTIGNO CON LA FRAZIONE SECCA TRASFERITA ALL'IMPIANTO DI CDR DI CAVALLINO.
DAL PRIMO FEBBRAIO FINO AL 30 GIUGNO NELLA DISCARICA DI BURGESI A UGENTO, SARANNO CONFERITI QUINDI SOLO I RIFIUTI DELL'ATO LE/3.
30/01/09 16:38:54  
redtno@telenorba.i


http://www3.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=152937
Agenzia nr. 310 del 30/01/2009 Palese e Baldassarre (FI): “Emergenza Salento, ennesima vergogna rifiuti in viaggio per 260 km…ma tra un mese si torna alla ‘amata' SudGas” 
 Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Puglia Rocco Palese e il consigliere Raffaele Baldassarre intervengono “sull’ennesimo accordo sorprendente, provvisorio e traballante sull’emergenza rifiuti del Salento”. “E’ incredibile – sostengono in una nota - che l’unico punto fermo intorno a cui ruota tutto, l’unica premessa per la ricerca di qualsiasi soluzione è che si continui a utilizzare con ostinazione lo stabilimento privato Sud Gas di Poggiardo, anche dopo aver avuto la prova scientifica che non funziona come dovrebbe, che necessita di ulteriori investimenti pubblici, che fu autorizzato con troppa fretta e senza motivo a dicembre del 2006 e che per due anni sono stati pagati 6 milioni di euro l’anno per l’inutile passaggio dei rifiuti del Bacino Lecce 2 da uno stabilimento privato che non funzionava”. “Finchè quei rifiuti usciti dalla Sud Gas andavano in discariche per rifiuti speciali l’equivoco ha retto – aggiungono i consiglieri del Pdl - ma ora che dovevano andare in discariche ordinarie come Brindisi e Cavallino, non è stato più possibile bleffare perché quelle discariche si sono rifiutate di accettarli. E allora, invece di fermarsi ed ammettere che per due anni i soldi dei cittadini sono finiti senza motivo nelle tasche di un privato con autorizzazioni firmate in fretta e furia cosa si fa? Si decide che i rifiuti del Bacino Lecce 2 andranno per un mese nientemeno che a Cerignola (260 km di distanza) e nel frattempo, con fondi pubblici, a spese dei cittadini pugliesi, si mette a norma la Sud Gas (che quindi non lo era!!!) per poi farla rientrare in funzione. Il paradosso è che la Sud Gas costava talmente tanto che quasi quasi portare i rifiuti da Lecce a Cerignola è economicamente più conveniente!”. “Resta – per Palese e Baldassarre - l’amara considerazione che da tre anni e mezzo le nostre denunce politiche e le nostre chiamate alla responsabilità non sono state ascoltate da nessun livello istituzionale e resta ancora da capire perché chi dovrebbe controllare l’operato di queste Istituzioni non lo sta facendo e chi dovrebbe tutelare l’interesse generale dei cittadini continua a fare gli interessi particolari di qualcuno”. “Siamo – concludono - in una emergenza che paradossalmente viene tamponata con soluzioni ancora più gravi dell’emergenza stessa. Con gli incolpevoli sindaci salentini che quando firmano senza fiatare vengono elogiati come ‘uomini delle Istituzioni’ e quando provano a far emergere alcune di queste verità vengono bollati come ‘uomini di partito’”.
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http://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=12645
[29/01/2009]  RIFIUTI ATO LECCE 2 A BRINDISI. RESTA IL NODO POGGIARDO
Emergenza sì, emergenza no. La questione sembra assumere i contorni del dubbio amletico, visto che, dopo una lunga fase di concertazione e i ripetuti vertici istituzionali nella Prefettura di Lecce, continua il dibattito sulle soluzioni con le quali affrontare la questione, soprattutto dopo il 31 gennaio, data imminente oltre la quale i rifiuti dell’Ato Le2 non saranno più conferiti nella discarica di Burgesi. Ma se Ugento si libera di un peso, che ha turbato per oltre un mese gli abitanti del territorio, la questione resta aperta, nonostante la Regione Puglia abbia individuato la soluzione nella discarica brindisina di Autigno: infatti, prima di conferire la parte umida dei rifiuti nell’impianto, occorre passare dal processo di biostabilizzazione da fare a Poggiardo. Ma la disponibilità dell’impianto della Sud Gas appare tutt’altro che disponibile dal primo giorno utile e, cioè, dal 1° febbraio, al termine, quindi, dell’ordinanza del commissario straordinario, Nichi Vendola. I tempi tecnici per gli adeguamenti necessari sembrano prolungarsi e non potersi ridurre a meno di venti giorni: perchè tutto procedesse al meglio dovrebbero essere solo tre. Solo la verifica della Prefettura potrà, quindi, dare il via libera all’impianto. E naturalmente la complessa situazione torna a muovere le polemiche: il primo ad alzare la voce è il sindaco di Poggiardo, Silvio Astore, che denuncia il diverso trattamento di Regione e Provincia del proprio comune, rispetto a Nardò, che ha, invece, rifiutato ogni ipotesi di riapertura della discarica di Castellino, anche in stato di emergenza. Critico con la soluzione regionale anche il sindaco di Botrugno, nonché responsabile Ato Le2, Silvano Macculi, che sostiene di non essere stato invitato, contrariamente a quanto propagandato, al tavolo di discussione: e, un po’ come Cassandra, profetizza il fallimento del piano rifiuti, a causa di molte lacune ancora presenti. I consiglieri regionali di Forza Italia, Rocco Palese e Raffaele Baldassarre, definiscono l’accordo raggiunto in Prefettura “un tavolo senza gambe”: “Fra tre giorni, dal primo febbraio – sottolineano -, i rifiuti del bacino Lecce 2 non potranno più andare ad Ugento e si è convenuto che debbano andare in parte a Brindisi in parte a Cavallino dopo essere stati biostabilizzati alla Sud Gas di Poggiardo: qui cominciano i guai e i condizionali. Si scopre, dopo due anni e mezzo di nostre denunce politiche con annesse minacce di querele, che ad oggi non abbiamo mai ricevuto, che la Sud Gas non biostabilizza come dovrebbe, che quindi da dicembre 2006 abbiamo buttato al vento 6 milioni di euro l’anno per far passare da lì i rifiuti e si scopre anche che servono ben due milioni di euro per far funzionare l’impianto a dovere”. Soldi che, secondo i consiglieri azzurri, non si sa bene chi metterà, visto che “Losappio e Frisullo giurano che pagherà la Regione Puglia e noi aggiungiamo che certamente la Regione pretenderà di avere anche questi soldi dal Governo nazionale senza averne i requisiti, posto che lo stesso Presidente della Regione ha ritenuto di rinunciare ai finanziamenti statali nel momento in cui ha rinunciato a prorogare lo stato di emergenza”. “Più che un tavolo concertativo – spiegano - è sembrato un tavolo di seduta spiritica in cui non resta che affidarsi al soprannaturale per risolvere il problema. Né si capisce perché nonostante ormai tutti abbiano riconosciuto che la Sud Gas non funziona, l’unico passaggio ad oggi certo e previsto come obbligatorio, debba rimanere quello dalla mal funzionante, privata e costosa Sud Gas. Un disastro e un pasticcio sempre più grande e sempre più dannoso per gli incolpevoli cittadini che continuano a pagare sempre di più. In attesa dell’ennesima fantasiosa ordinanza del Presidente Pellegrino per il passaggio dalla Sud Gas e del Presidente Vendola per il trasferimento fuori provincia, non ci resta che affidarci alle… sedute spiritiche”. Di tutt’altro avviso, ovviamente l’esponente del Pd, Antonio Maniglio che irride i “Masianello del Pdl”, evidenziando come “a Lecce non ci sarà nessuna emergenza e Palese e Baldassarre, che per anni hanno alimentato un clima allarmistico, con la speranza per niente velata di vedere la spazzatura in mezzo alla strada, balbettano cose senza senso”. Maniglio sottolinea come vada preso atto dell’azione congiunta di Provincia e Regione, sostenuta dal responsabile della Protezione civile e sottosegretario Bertolaso e dai sindaci del centrodestra, e parla di “risultato importante per il Salento e la Puglia”: “La provincia di Lecce – afferma Maniglio - non è Napoli, non ci sarà nessun conflitto con le popolazioni, l’immagine della nostra regione non sarà scalfita da nessuna emergenza. Si può lavorare per una stagione turistica all’insegno del modello vincente del Salento: bellezze naturali e beni culturali, qualità dell’accoglienza”. Maniglio ringrazia il presidente della provincia, Errico, e il sindaco di Brindisi, Mennitti, che “in una logica solidale, hanno messo da parte gli stemmi di partito per sventolare la bandiera della Puglia”. Intanto a Ugento, in serata, è prevista una fiaccolata in nome della verità sull’omicidio Basile: presenti molti uomini delle istituzioni locali.
La Redazione 
http://www3.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=152898
Agenzia nr. 275 del 29/01/2009
Maniglio (PD) su emergenza rifiuti: “Un accordo utile per il Salento a dispetto dei ‘Masaniello' in servizio permanente” 
Una dichiarazione del capogruppo consiliare PD, Antonio Maniglio.
“I   ‘manasiello’ del PdL salentino prendono un'altra botta. A Lecce non ci sarà nessuna emergenza e Palese e Baldassarre, che per anni hanno alimentato un clima allarmistico, con la speranza per niente velata di vedere la spazzatura in mezzo alla strada, balbettano cose senza senso. Eh sì, perché oggi, seppure a denti stretti, debbono prendere atto che l’azione congiunta di Provincia e Regione, sostenuta anche da Bertolaso e dai sindaci del centrodestra, ha portato ad un risultato importante per il Salento e la Puglia. E questo è quello che conta. La provincia di Lecce non è Napoli, non ci sarà nessun conflitto con le popolazioni, l’immagine della nostra regione non sarà scalfita da nessuna emergenza. Si può lavorare per una stagione turistica all’insegna del modello vincente del Salento: bellezze naturali e beni culturali, qualità dell’accoglienza.
Ed è giusto, di fronte alla grettezza dei consiglieri regionali del PdL, ringraziare Errico e Mennitti che, in una logica solidale, hanno messo da parte gli stemmi di partito per sventolare la bandiera della Puglia. Poiché in queste settimane si sono addebitati i problemi di smaltimento dei rifiuti all’assenza di termovalorizzatori, è bene ricordare due fatti di fatto. Nel Salento non sono mai stati previsti inceneritori neanche con il piano Fitto. Il combustibile da rifiuti (cdr) che sarà prodotto a Lecce sarà bruciato pertanto, per i prossimi 15 anni, negli impianti della Cogeam. La scongiurata emergenza dei rifiuti con la termovalorizzazione c’entra, pertanto, come il cavolo a merenda. E comunque, nel ringraziare il prefetto di Lecce, ed esprimere un convinto sostegno al presidente Pellegrino ed agli assessori Scognamillo e Losappio, credo che non bisogna allentare la presa e accelerare i lavori per completare la filiera degli impianti e chiudere, finalmente, tutte le discariche, a cominciare da quella di Ugento.”
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Agenzia nr. 256 del 28/01/2009 Tagliente (PdL): “A Grottaglie i rifiuti leccesi, Vendola ci considera la pattumiera di Puglia” 
“Ormai è sempre più evidente. Vendola considera la provincia di Taranto come se fosse la pattumiera di Puglia”. A pensarla così è Nicola Tagliente, consigliere regionale del Pdl, che commenta la recente ordinanza con cui il presidente della Regione Puglia di fatto dà il via libera al conferimento nelle due discariche della provincia ionica (Grottaglie, in modo particolare) dei rifiuti stoccati sino allo scorso 31 dicembre nel sito di Poggiardo, in provincia di Lecce.
“E’ opportuno precisare - insiste Tagliente - che i rifiuti che verranno conferiti nelle discariche della provincia di Taranto non saranno affatto biostabilizzati ma verrà stoccato rifiuto cosiddetto tal quale”. “I sindaci di questi comuni e soprattutto le associazioni ambientaliste ed i cittadini sappiano - attacca Tagliente - che devono ringraziare Vendola. Devono dire ‘grazie’ ad un presidente che continua a considerare questa terra come una zona in cui tutto è possibile. Anche scaricare rifiuti di ogni provincia pugliese come se si stesse in una grande pattumiera”. Il consigliere regionale del Pdl, inoltre, ricorda che “a nulla sono valse le dichiarazioni del presidente della Provincia, Gianni Florido, e del consigliere regionale, Luciano Mineo, entrambi del Pd, che avevano invitato la Regione a non agire in questa direzione. Invece questo è accaduto ed anche questa volta le mie parole sono rimaste inascoltate. Avevo lanciato l’allarme ma è stato inutile. A questo punto, alle prossime provinciali e regionali, spero e penso che i cittadini di Grottaglie e Fragagnano si ricorderanno di come il centrosinistra li ha trattati in questi quattro anni di governo”.
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http://www3.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=152885
Agenzia nr. 263 del 28/01/2009
Smaltimento dei rifiuti di Lecce. Mineo: “Al collega Tagliente, in questa occasione, è venuta meno la serietà” 
Una nota del vicepresidente del Consiglio regionale della Puglia, Luciano Mineo.
 “Il collega Tagliente – totalmente immerso nell’impegno per le prossime elezioni provinciali - evidentemente non ha nemmeno il tempo di leggere i giornali oltre che gli atti amministrativi. Se lo avesse fatto non sarebbe partito lancia in resta in un attacco senza fondamento nei confronti di Vendola, del presidente della Provincia, Gianni Florido, e del sottoscritto sulla vicenda dello smaltimento dei rifiuti di Lecce. I rifiuti di Lecce non saranno più smaltiti nel territorio ionico. L’ordinanza del Presidente della Regione riguarda esclusivamente i rifiuti stoccati a Poggiardo sino al 31 dicembre dello scorso anno. Nel mese di gennaio i rifiuti prodotti a Lecce sono stati smaltiti a Burgesi e da febbraio saranno smaltiti presso la discarica di Autigno, in provincia di Brindisi. Questa è la pura e semplice verità. La provincia di Taranto non è, quindi, considerata la pattumiera di Puglia. Il Presidente Vendola, al contrario di quanto scritto dal collega Tagliente, ha tenuto in seria considerazione le dichiarazioni di Florido e del sottoscritto, oltre che delle istituzioni locali. Per dirla con le parole di Tagliente, la mia speranza è che i cittadini di Fragagnano e Grottaglie si ricordino, alle prossime elezioni provinciali e regionali, che ci sono esponenti istituzionali disattenti e che sanno soltanto strumentalizzare vicende che meriterebbero maggiore serietà. Una serietà che ho sempre riconosciuto al collega Tagliente ma che, in questa occasione, è evidentemente venuta meno”.
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Agenzia nr. 268 del 28/01/2009
Emergenza rifiuti Salento. Palese e Baldassarre: “A 3 giorni dalla chiusura di Ugento mille incertezze tranne una: passare dalla costosa, privata e mal funzionante Sud Gas di Poggiardo” 
Una nota congiunta del capogruppo di Forza Italia, Rocco Palese, e del consigliere regionale FI, Raffaele Baldassarre.  “Sembra un tavolo senza gambe l’accordo raggiunto in Prefettura a Lecce per risolvere l’emergenza rifiuti del Salento. Fra tre giorni, dal primo febbraio, i rifiuti del Bacino Lecce 2 non potranno più andare ad Ugento e si è convenuto che debbano andare in parte a Brindisi in parte a Cavallino dopo essere stati “biostabilizzati” alla Sud Gas di Poggiardo. Qui cominciano i guai e i condizionali. Si scopre oggi, dopo due anni e mezzo di nostre denunce politiche con annesse minacce di querele che ad oggi non abbiamo mai ricevuto, che la Sud Gas non biostabilizza come dovrebbe, che quindi da dicembre 2006 ad oggi abbiamo buttato al vento 6 milioni di euro l’anno per far passare da lì i rifiuti e si scopre anche che servono ben due milioni di euro per far funzionare l’impianto a dovere. Chi li metterà? Losappio e Frisullo giurano che pagherà la Regione Puglia e noi aggiungiamo che certamente la Regione pretenderà di avere anche questi soldi dal Governo nazionale senza averne i requisiti, posto che lo stesso Presidente della Regione ha ritenuto di rinunciare ai finanziamenti statali nel momento in cui ha rinunciato a prorogare lo stato di emergenza. Fatto sta che fra tre giorni dovrebbe essere a regime una situazione che non potrà mai esserlo perché in tre giorni la Sud Gas non può certo essere “messa a norma” e se la Sud Gas non biostabilizza né Brindisi né Cavallino accetteranno i rifiuti del Bacino Lecce 2. Più che un tavolo concertativo quello di ieri è sembrato un tavolo di seduta spiritica in cui non resta che affidarsi al soprannaturale per risolvere il problema. Né si capisce perché nonostante ormai tutti abbiano riconosciuto che la Sud Gas non funziona, l’unico passaggio ad oggi certo e previsto come obbligatorio, debba rimanere quello dalla mal funzionante, privata e costosa Sud Gas. Un disastro e un pasticcio sempre più grande e sempre più dannoso per gli incolpevoli cittadini che continuano a pagare sempre di più. In attesa dell’ennesima fantasiosa ordinanza del Presidente Pellegrino per il passaggio dalla Sud Gas e del Presidente Vendola per il trasferimento fuori provincia, non ci resta che affidarci alle… sedute spiritiche”.
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http://www3.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=152835
Agenzia nr. 215 del 23/01/2009  
Emergenza rifiuti, Palese (FI): “Berlusconi ha firmato la proroga per Vendola ora non ci sono più scuse. Impianti subito a regime” 
“Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, su proposta del Capo del Dipartimento di Protezione Civile, Bertolaso, ha prorogato fino al 31 dicembre 2009 la gestione stralcio dell’emergenza rifiuti in Puglia, rinnovando al Presidente Vendola l’incarico di Commissario per provvedere all’attuazione e al completamento delle iniziative necessarie al definitivo superamento nella gestione dei rifiuti”. Lo sostiene in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Rocco Palese. “Il provvedimento tanto invocato in questi giorni da Vendola e Losappio – sottolinea l’esponente del Popolo delle Libertà - è quindi arrivato ed ora il Presidente Vendola e il Governo regionale non hanno davvero più alibi per giustificare la ingiustificabile situazione di emergenza del Salento. Sembrava che la grave emergenza degli Ato Lecce 2 e Lecce 3 fosse stata quasi provocata dalla mancata proroga e che, ovviamente, la colpa fosse del Governo Berlusconi”. “Ora la proroga è arrivata – ribadisce il capogruppo consiliare di FI-PDL - e non ci sono più scuse. Vendola e Losappio si mettano subito a lavorare per individuare una soluzione definitiva per i rifiuti del Salento in attesa dell’entrata in funzione degli impianti e, soprattutto, per fare in modo che non si perda altro tempo, oltre a quello colpevolmente perso in questi quattro anni”. “La proroga vale fino alla fine dell’anno – conclude Palese - e ci auguriamo che entro quella data il ciclo dei rifiuti possa essere chiuso in Puglia come il Piano Fitto prevedeva di fare già anni fa, ossia sconfiggendo il partito delle discariche e mettendo a regime gli impianti pubblici”.
 ---------------- http://www3.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=152759
Agenzia nr. 159 del 20/01/2009
Tagliente (PdL): “La provincia di Taranto non deve essere la pattumiera della Puglia” 
Una nota del Consigliere regionale del Pdl, Nicola Tagliente.
“La provincia di Taranto ha già dato un gran contributo negli anni scorsi accogliendo una parte dei rifiuti provenienti dal bacino Lecce/2. Ora basta. Anche se, per ora, nessuno ha ventilato quest’ipotesi voglio mettere subito dei paletti precisi. Ripeto anche se nessuno ne ha parlato apertamente, preannuncio la mia più netta opposizione ad un possibile conferimento dei rifiuti leccesi nelle discariche della provincia di Taranto ed in particolare in quelle di Grottaglie e Fragagnano. Non deve ripetersi quel che è accaduto nel recente passato. Non solo, infatti, l’ex commissario Vendola aveva dato il via libera al trasferimento di questi rifiuti ma questo materiale, che avrebbe dovuto essere biostabilizzato, si rivelò umido. Per questo, sottolineo positivamente le dichiarazioni del presidente della Provincia, Gianni Florido, ed in parte quelle del vicepresidente del Consiglio regionale, Luciano Mineo. La provincia di Taranto non può essere, ancora una volta, considerata dalla giunta Vendola come la pattumiera della Puglia. E soprattutto Grottaglie e Fragagnano non possono subire scelte così pesanti in termini ambientali”.
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http://notizie.alice.it/notizie/politica/2009/01_gennaio/19/rifiuti_veltroni_non_ha_senso_ostilita_verso_nuove_tecnologie,17629613.html
Rifiuti/ Veltroni: Non ha senso ostilità verso nuove tecnologie
In Ulivo posizioni diverse che contribuirono a emergenza
Napoli, 19 gen. (Apcom) - Non ha senso avere un'atteggiamento di ostilità nei confronti delle nuove tecnologie per smaltire i rifiuti. Lo ha detto il segretario dl Pd Walter Veltroni parlando durante l'assemblea pubblica del suo partito a Napoli.
"Qui a Napoli è cominciato un'emergenza con il problema dei rifiuti, momento drammatico, in cui è stata vissuta anche la campagna elettorale - ha detto - non è una questione che possa essere facilmente attribuita solo alle responsabilità qui". Per il leader del Partito democratico vi erano all'interno della coalizione dell'Ulivo, elementi di contraddizione"", posizioni "dentro di se molto diverse " che hanno "contribuito a questa difficile situazione". Una delle ragioni "per cui decidemmo di andare da soli - ha aggiunto Veltroni - era proprio per non ripetere esperienze di questo tipo".
Il segretario del Pd , riferendosi poi agli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti che a breve saranno avviati in Canpania ha spiegato: "Non ha senso avere un atteggiamento di ostilità nei confronti dell'assunzione di quelle responsabilità che devono portare a un cicli di smaltimento dei rifiuti che sia fatto sulla base delle nuove tecnologie che consentano di smaltire i rifiuti producendo energie". Impianti che "possono avvenire nel pieno rispetto delle compatibilità ambientali".
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http://www3.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=152740
Agenzia nr. 143 del 19/01/2009 Ambiente
Rifiuti.
Laurora (Udc): “Più responsabilità, meno lotte di campanile” 
Il consigliere regionale dell’Udc Carlo Laurora, ha diffuso la seguente nota sull’ipotesi che i rifiuti del sud Salento vengano smaltiti nella discarica pubblica di Trani.
“Se sarà necessario, Trani non si tirerà indietro e non farà barricate. Su questioni così importanti servono responsabilità e collaborazione. E’ chiaro che può essere soltanto una soluzione temporanea, d’emergenza e proprio in quanto tale occorre essere responsabili e mettere da parte le divisioni politiche. In questo momento dobbiamo essere un’unica comunità e aiutarci l’un l’altro: una posizione politica avversa al governo regionale non può e non deve ripercuotersi contro la popolazione salentina, che in questo momento ha bisogno di un aiuto. Resta, naturalmente, il giudizio negativo sulla gestione del ciclo dei rifiuti da parte del governo regionale. Gli obiettivi del governo Vendola sono assolutamente condivisibili e di profilo alto ma è chiaro che non sono stati fatti i conti con la realtà. I rifiuti ci sono e vanno in qualche modo smaltiti: la Regione deve rivedere i suoi piani se vuole evitare che ci si trovi ad affrontare altre situazioni simili a quella di Ugento. Su questo vorremmo risposte molto chiare”.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=222503&IDCategoria=1
Nardò, regali a chi conferisce i rifiuti differenziati di ANTONIO FALCONIERI
18.1.2009  NARDÒ - «Se tu dai un rifiuto a me, io poi do una cosa a te». Presentato ieri mattina, nell’aula consiliare del comune di Nardò, l’originale progetto “Ecolù shop”. Un progetto che mira a realizzare un centro polifunzionale in cui i clienti non solo conferiranno rifiuti di diverso tipo, ma potranno acquistare prodotti sfusi ed altri gadgets eco-compatibili. Un’idea brillante di Nico letta Potenza e Margherita Resta , finanziata dall’iniziativa regionale “Principi Attivi” e sostenuta dall’assessorato all’Ambiente del Comune di Nardò, da Legambiente e dalle Manifatture Knos. Le due ragazze, nel corso della conferenza stampa, spiegano come è nata l’idea. «Il progetto - illustra Nicoletta Potenza - nasce dalla volontà di portare un’evo luzione nella raccolta differenziata e nel consumo di vari prodotti. La novità fondamentale è quella di voler riunire in unica entità diversi obiettivi. La nostra iniziativa, infatti, non mira esclusivamente a offrire un’alternativa commerciale ma punta anche a diffondere tra i cittadini un concetto diverso nella gestione dei rifiuti. Smaltire la spazzatura dovrà essere un piacere e non più un gravoso obbligo. La raccolta differenziata fatta in questo modo diventerà conveniente». Ma come funzionerà, nella pratica quotidiana, il centro polifunzionale? «L’idea - spiega Margherita Resta - nasce con un concetto di base: ricevere rifiuti dal cittadino e ricompensarlo. Il materiale consegnato nel centro polifunzionale sarà, infatti, pesato e quantificato in termini economici su una scheda. Il credito potrà poi essere utilizzato nello stesso shop per l’acquisto di qualsiasi articolo disponibile. Saranno a disposizione diversi prodotti sfusi, per combattere lo spreco degli imballaggi, e non mancherà il servizio “fai da te”. I clienti potranno portare una bottiglia vuota e riempirla con la merce prescelta. Sarà importante, inoltre, conquistare le fasce meno sensibili quali, ad esempio, i giovani». Compiaciuto dell’iniziativa l’assessore Cosimo Natalizio: «Il comune di Nardò ha accolto con molto entusiasmo il finanziamento concesso nell’ambito dell’iniziativa Principi Attivi per dare vita alla prima realtà ecologicamente polifunzionale della Regione Puglia. E se l’iniziativa , come in questo caso, si sposa anche con le delicate tematiche ambientali non possiamo che ritenerci doppiamente soddisfatti. L’augurio che faccio alle due responsabili del progetto è quello di conservare lo stesso slancio nei periodi di criticità che un’attività imprenditoriale può comportare».
 
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http://www.ilpaesenuovo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=337:emergenza-rifiuti-ad-ugento-interpellanza-del-partito-dei-comunisti-italiani&catid=18&Itemid=53
Domenica 18 Gennaio 2009 11:35    Emergenza rifiuti ad Ugento: interpellanza del Partito dei Comunisti Italiani
In questi giorni, in cui l’emergenza rifiuti è stata solo tamponata e non scongiurata, assistiamo ad una guerra di manifesti, volantini e comizi vari, con un continuo rimpallo di responsabilità e accuse violente tra il PdL, il Pd e l’IdV di Ugento (Lecce). (Partito dei Comunisti Italiani, sezione di Ugento (il comitato direttivo: Silvana BASILE, Cristina DE GAETANI, Antonio PREITE, Luigi MOLLE, Luca DE GAETANI e Angelo MINENNA)) - Da comunisti, ci è sempre interessato di più risolvere i problemi e dare risposte concrete, piuttosto che inutili caroselli che non fanno altro che gettare i cittadini nella confusione, allontanandoli sempre di più dalla politica e dalla vita democratica di una Città, consegnandoli così alle sirene e ai maghi dell’antipolitica, che ad Ugento hanno trovato, purtroppo per noi, la loro casa. Il Partito dei Comunisti Italiani di Ugento risponde in maniera chiara e netta a questa sfilata di accuse reciproche, che non sta facendo altro che avvalorare la tesi di chi sostiene che la classe politica ugentina, tutta nella sua interezza e nessuno escluso, sia da destrutturare e destabilizzare: in questo momento grave per le sorti della nostra comunità e dell’intero Salento, dopo le manifestazioni e le giuste rimostranze di chi ha presidiato la discarica di Ugento giorno e notte, per la sacrosanta tutela alla salute e per il diritto ad un ambiente sano per sé ed i propri figli, e dopo che non è chiaro DOVE andranno a finire i rifiuti dell’ATO LE/2 dopo il 31 gennaio, dopo che nonostante l’emergenza all’impianto di biostabilizzazione di Ugento, l’unico in grado di far chiudere definitivamente la discarica Burgesi, e dopo che ancora ad oggi poco o nulla si sa circa l’intera attività di quella discarica nel corso dei suoi sedici anni di attività, assistiamo ad un inutile e poco gratificante spettacolo circa le responsabilità di questa emergenza, dimenticando che altre sono le priorità per Ugento ed i suoi cittadini. A noi, come a loro del resto, interessa che la chiusura della discarica a giugno prossimo sia ormai definitiva! A noi, come a loro, interessa che vi sia controllo sociale, da parte delle Istituzioni Comunali e delle associazioni più sensibili a questo tema, sull’intero ciclo dei rifiuti ad Ugento e, quindi, sull’intera attività della discarica, da sedici anni ad oggi! A noi interessa che TUTTI gli impianti siano realizzati entro il più breve tempo possibile, in modo da evitare che i cassoni stracolmi possano rivedersi in questi giorni o, peggio, nei mesi estivi con conseguente danno d’immagine e sicura perdita di posti di lavoro nel settore turistico! A noi interessa che tutte le Istituzioni (Sindaci, ATO, Provincia e Regione) tengano fede ai patti sottoscritti in Prefettura a Lecce nei giorni scorsi, e che trovino al più presto un altro sito dove convogliare la spazzatura dell’ATO LE/2!
In una parola a noi interessa, prioritariamente e visto che si parla di situazione critica, la salute del territorio e della nostra gente, come interessa, tra l’altro, scongiurare una prossima e ancora più grave emergenza rifiuti, ad Ugento come sull’intero territorio salentino: che ognuno lavori, nelle proprie sedi, ad evitare le scene che si sono viste ad inizio d’anno e che, questa volta, potrebbero portare a situazioni ancora più gravi ed allarmanti: il conto delle responsabilità verrà dopo, quando avremo scongiurato l’emergenza e chiuso la discarica di Ugento. Per il momento, il PdCI ha presentato al Sindaco e all’Assessore all’Ambiente Massimo Lecci una interpellanza urgente nella quale si chiede un maggiore controllo sullo stato di avanzamento dei lavori al biostabilizzatore di Ugento che, lo ribadiamo, è l’unica misura concreta per far sì che vengano rispettate le richieste delle popolazioni: cioè, che la discarica di Burgesi finalmente chiuda per sempre! Ai signori del PdL di Ugento l’invito a non ripetere lo stesso copione di alcuni loro Consiglieri Regionali, soffiando sul fuoco e dando risposte rabbiose, ricordando loro che i comunisti erano contrari alle sopraelevazioni di spazzatura ad Ugento quando le faceva Fitto, ed in maniera chiara lo sono ancora oggi…non conosciamo, invece, l’allora posizione di molti esponenti politici di destra che governano Ugento ed il suo territorio che oggi impuntano, in maniera serpeggiante, le responsabilità alle “giunte rosse” di Provincia e Regione: ci piacerebbe, pertanto, sapere le posizioni del PdL ugentino in merito a tutte le sopraelevazioni, a tutti gli ampliamenti e a tutto ciò che negli anni si è svolto in quella discarica. Ai nostri alleati del PD e dell’IdV la preghiera di evitare rancorose prese di posizione, che non risolvono il problema e non giovano a nessuno: lavoriamo, invece, insieme anche alle altre forze di opposizione presenti ad Ugento, ad un Consiglio Comunale sull’intera gestione ambientale del territorio (discarica, raccolta differenziata che non decolla, abusivismi edilizi, Bacini che rischiano di collassare, Parco Naturale in abbandono nonostante la Regione abbia inviato le prime risorse…) con particolare riferimento alla richiesta di una indagine conoscitiva sul funzionamento e sull’intera gestione della discarica di Ugento nel corso degli anni.
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http://www.puntodistella.it/news.asp?id=1641
18/01/2009 GARGANO,EMERGENZA RIFIUTI: IL TEMPO STRINGE
Da un giorno all’altro l’emergenza rifiuti potrebbe interessare anche il Gargano con la discarica di Vieste che ha i giorni contati per l’esaurimento. Il Comune di Vieste nell’ipotesi di procedere a un ampliamento del sito, un’iniziativa per cui la Regione Puglia prima indisponibile sembra ora mostrarsi più possibilista nel timore di finire in emergenza, ha dato incarico a due tecnici, l’ingegnere Cavaliere di Foggia e l’architetto Forte di Vieste, di realizzare un apposito studio di fattibilità. Nel contempo, per avere dati definitivi e quindi una data certa sull’esaurimento del sito, è stata anche chiesta una perizia a un geometra per una rilevazione topografica delle quote di volumi residui nella discarica di Landa della Serpe. Si stima che, ai ritmi attuali di conferimento, un anno di autonomia necessita di una disponibilità di 35-40 mila metri cubi. Per definire soluzioni tese al superamento della possibile fase emergenziale ma anche per individuare interventi per la programmazione ordinaria del ciclo dei rifiuti, lunedì 12 gennaio si sono riuniti a Foggia i sindaci dei Comuni ricadenti nell’Ambito Territoriale Ottimale ATO Fg/1, guidati come presidente dal primo cittadino di Vieste, Ersilia Nobile. L’incontro si è svolto presso gli uffici della Provincia alla presenza dell’assessore all’Ambiente di Palazzo Dogana, Stefano Pecorella, e per la Regione Puglia del dirigente del settore Ecologia, Antonello Antonicelli.
Primo argomento dibattuto è stato l’operatività dell’ATO, la cui costituzione formale è peraltro ancora viziata dalla mancata sottoscrizione dell’atto costitutivo da parte di quattro sindaci. Si è comunque deciso di procedere alla nomina del relativo consiglio di amministrazione, un adempimento per cui ci si è aggiornati a domani 19 gennaio. Si è poi passati a valutare le condizioni della discarica di Vieste ormai prossima all’esaurimento. Una situazione per la quale secondo l’assessore provinciale occorrono interventi strutturali “collocati all’interno di una pianificazione strategica che permetta di superare l’emergenza ponendo le condizioni perché la gestione ordinaria sviluppi percorsi in grado di prevenire difficoltà e nuovi problemi”. Nell’immediato, in attesa di poter procedere all’ampliamento del sito che, per ridurre gli ingombri dei conferimenti, andrebbe affiancato a un’attività di triturazione e preselezione spinta dei rifiuti, il Comune di Vieste ha proposto da subito un conferimento delocalizzato dei rifiuti da parte di quei Comuni che oggi afferiscono al sito viestano. Ovvero ogni Comune, anziché fare riferimento a Vieste, dovrebbe conferire in altre discariche limitrofe. Così per Vieste ci sarebbero ulteriori mesi di autonomia, un tempo utile anche a far partire i lavori di adeguamento. Per la discarica di Vieste l’idea esposta dall’assessore Pecorella, condivisa tanto dalla Regione, è quella di realizzare mini-impianti di compostaggio (foto del titolo; ndr) ovvero per produrre compost (fertilizzante naturale) dal trattamento della cosiddetta frazione umida. Per realizzare tali impianti si godrebbe di finanziamenti della Regione Puglia, per siti a servizio di gruppi di Comuni dell’ATO, il tutto provvedendo però nel contempo a incrementare la raccolta differenziata attraverso il trasferimento da parte della Provincia di risorse economiche. Varie, dunque, le ipotesi prospettate ma l’unica certezza resta l’incalzare del tempo.
----------------------------------------17 gennaio http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=222285&IDCategoria=1
«No ai rifiuti del Salento» Trani pronta alle barricate di NICO AURORA
TRANI - La maggioranza è pronta a fare le barricate in caso di eventuale arrivo di rifiuti dal Salento. Se il sindaco, in qualità di presidente dell’Autorità di bacino, aveva mantenuto sulla materia una posizione di sostanziale prudenza, evidentemente dovuta alla sua carica istituzionale, i due maggiori partiti della sua coalizione si sono già pubblicamente espressi per un “no” all’ipotesi che la discarica di Trani, che già serve un elevato numero di comuni dello steso bacino, oltre che la stessa città, si faccia carico dell’emergenza nata ad Ugento.
Ma non è tutto, giacché Beppe Corrado, coordinatore cittadino, oltre che consigliere comunale di Forza Italia, è tornato su una questione a lui assai cara, vale a dire la presunta combustione di rifiuti nella cementerai della vicina Barletta: «Una politica scellerata del governo regionale sta mandando in emergenza anche la Puglia e permette di continuare a bruciare i rifiuti a Barletta. Già allo stato attuale la rete viaria extraurbana è battuta quotidianamente da una gran quantità di camion che trasportano rifiuti, e non oso immaginare cosa accadrebbe se ne arrivassero anche dal Salento. E nessuno di preoccupa di verificare cosa viene conferito alla cementerai di Barletta: vorremmo garanzie, nessuno ce le fornisce». Riccardo Gagliardi, capogruppo di Alleanza nazionale, è andato anche oltre: «Sui rifiuti siamo stati delle cassandre, perché oggi la Puglia è in emergenza come la Campania. Ed allora la giunta regionale vorrebbe utilizzare anche la nostra discarica per tamponare i problemi, oltre a bruciare il cdr nella vicinissima cementeria. Il termovalorizzatore di Trani prevedeva di destinare la metà dei costi di realizzazione proprio per l’abbattimento dei fumi, mentre quali garanzie ci dà la cementeria? E se questa combustione di rifiuti avviene da mesi, quali sono le emissioni che ne scaturiscono?». Gagliardi, a questo proposito, ha chiesto che l’Arpa Puglia faccia le necessarie verifiche a Barletta, ma in realtà tutta la maggioranza è già tornata alla carica per riaprire la partita del termovalorizzatore, chiusa dalla volontà politica del governatore, Nichi Vendola. E proprio questo è il motivo per cui, a sua volta, insorge la minoranza. «Chissà perché - si chiede il capogruppo del Psdi, Mimmo De Laurentis -, ogni qual volta si parla di un qualsiasi problema di rifiuti, in una qualsiasi parte d’Italia, a Trani ritornano i “pochi” sostenitori dell’inceneritore. Ciò che mi preoccupa, però, è che, malgrado gli obblighi previsti dalla legge per una raccolta differenziata dei rifiuti spinta, nell’ultimo anno il Comune di Trani si sia attestato su una percentuale bassissima, il dieci per cento addirittura peggiore di quella dell’anno precedente, attestandosi al terz'ultimo posto nell’ambito del proprio bacino. Per non parlare poi dell’im - pianto di ricicleria pronto da diversi anni, costato tanti soldini pubblici, e mai entrato in funzione».17/1/2009
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diffuso da:http://www.retejonicambientale.it:80/ambientefuturo_news%20gennio%202008.htm
AMBIENTEFUTURO NEWS, 15 GENNAIO 09:
CONFERENZA STAMPA A ROMA  DI LANCIO DELLA VERTENZA CONTRO I CIP 6. PRONTO L’INCONTRO MONDIALE DI NAPOLI. DUE “PIETRE MILIARI” IMPORTANTI: ROMA 24 GENNAIO, NAPOLI 18-21 FEBBRAIO
Il 24 gennaio, ore 11, presso il Palazzo Valentini in piazza Venezia ( sede della Provincia di Roma) nella “sala della Pace” il direttivo dell’ASSOCIAZIONE “DIRITTO AL FUTURO” con la presenza del professor PAUL CONNETT  e dei propri legali presenterà alla stampa le ragioni e le modalità operative della vertenza nazionale contro la “truffa” dei sussidi all’incenerimento. A seguire si svolgerà una riunione aperta del direttivo per definire gli ultimi dettagli relativi alle iniziative pubbliche di raccolta delle richieste di rimborso della quota indebitamente sottratta ai cittadini-utenti per finanziare inceneritori e petrolieri. Ricordiamo che tutti coloro che sono interessati a questo “passaggio cruciale” e vogliono collaborare possono contattare la “sede operativa” inviando una mail a
ambientefuturo@interfree.it . Per maggiori dettagli è possibile telefonare ( nel pomeriggio) a 0583331070 oppure al numero del presidente dell’Associazione 338/2866215 che ricordiamo è sostenuta dalla Rete Nazionale Rifiuti Zero
…EPPOI NAPOLI E IL “DIALOGO INTERNAZIONALE” PROMOSSO DALLA ZERO WASTE INTERNATIONAL ALLIANCE ( con la partecipazione di GAIA international).
Da tutto il mondo sta crescendo il numero di adesioni e di registrazioni a questo meeting che già vede esperti ed attivisti provenienti da paesi extraeuropei ed europei confermare le loro presenze ( in particolare da Filippine, Tailandia, India, USA, Nigeria, Emirati Arabi, Fiandre, Belgio, Catalogna e Spagna, Regno Unito, Bulgaria ecc). Ma saranno le realtà italiane e soprattutto le realtà campane a “segnare” l’importanza di questo evento ponendovi al centro le RAGIONI VERE DEL “DISASTRO DI NAPOLI”, “illuminandole” con dettagliate proposte alternative elaborate con il prezioso supporto degli esperti che a Napoli convergeranno. Nel frattempo IL COMUNE DI CAPANNORI ( che è stato il primo Comune italiano ad aderire alla strategia Rifiuti Zero) la  Rete Nazionale Rifiuti Zero e l’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI “COMUNI VIRTUOSI” hanno lanciato un appello a TUTTI I COMUNI ITALIANI AFFINCHE’ COLGANO L’OPPORTUNITA’ DI PARTECIPARE ALL’INCONTRO. Dal programma ( in visione su
www.ambientefuturo.org dove è possibile registrarsi on line) emerge l’obiettivo di LANCIARE LA STRATEGIA RIFIUTI ZERO IN EUROPA ( SCEGLIENDO NAPOLI QUALE “BANCO DI PROVA”) e di elaborare i “principi fondanti dello ZERO WASTE : NO ALL’INCENERIMENTO dei rifiuti, si’ alla loro riduzione, si’ al RIUSO E AL MASSIMO SVILUPPO DELLE RACCOLTE DIFFERENZIATE ASSUMENDO LE “BUONE PRATICHE” DEL PORTA A PORTA e del trattamento meccanico biologico del “residuo” accompagnato da  uno sforzo di riprogettazione industriale di beni e merci  che  non sono riciclabili/compostabili.
Per scaricare il “flyer” e prendere visione del programma che per quanto riguarda l’agenda definitiva richiederà ancora qualche giorno vedi ww.ambientefuturo.org
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http://www.agrigentoweb.it/index.php?option=com_content&task=view&id=10982&Itemid=452
Rifiuti e termovalorizzatori, l’inchiesta di John Woodcock arriva a Sambuca
Arriva in Sicilia e raggiunge addirittura la provincia di Agrigento, sino a Sambuca di Sicilia,  il nuovo filone dell’inchiesta “Total”, condotta in Basilicata dal sostituto procuratore della Repubblica di Potenza, Henry John Woodcock.
Per gli investigatori sarebbe stato svelato “un quadro allarmante pieno di commistioni tra affari, politica e logge massoniche, che incidono in modo pesante sul corretto e imparziale ruolo delle istituzioni“. Dietro al business, legato soprattutto allo smaltimento di rifiuti in Sicilia, Campania e Basilicata, ci anche  sarebbero  noti imprenditori  milanesi e diversi politici. Tutto sarebbe venuto fuori da alcune intercettazioni dalle quali,  soprattutto in un una,  si sarebbe appreso  che la Regione siciliana  era pronta a dare il proprio assenso alla costruzione di un termovalorizzatore a Sambuca di Sicilia. Nelle intercettazioni  si farebbe riferimento a tangenti ed al tentativo di convincere amministratori locali ad ammorbidire  le proprie posizioni sulla realizzazione  dell’impianto.  L’opera di convincimento,  avrebbe avuto come obiettivo  tre consiglieri comunali, contrari alla realizzazione del termovalorizzatore. Qualcuno, cioè, avrebbe  tentato di convincerli  a dire sì all’impianto, che avrebbe sconquassato dal punto di vista ambientale  tutta la zona  dove si trova il  lago Arancio. Ma l’operazione  fallì.
Tra gli affari dell’”Ecomassoneria“, come la definisce “Il Quotidiano della Basilicata”, che   riporta la notizia, ci sarebbe anche uno scambio di tonnellate di rifiuti tra Italia e Grecia. Delle indagini,   condotte  dai  carabinieri del NOE e  dagli agenti della squadra  mobile Potenza, sarebbe appunto emerso “un quadro allarmante pieno di commistioni tra affari, politica e logge massoniche “, destinato a clamorosi sviluppi. “In pratica c'era chi speculava sull'emergenza rifiuti in Campania, chi voleva sfruttare un inceneritore in Grecia, chi ne voleva costruire uno a Sambuca di Sicilia, chi lo voleva costruire a Maddaloni, nel feudo dei casalesi, e chi smaltiva di nascosto nelle campagne del Materano”. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore di Potenza Henry John Woodcock, noto per  avere fra l’altro condotto  le inchieste denominate “Savoiagate”, che portò all’arresto   Vittorio Emanuele di Savoia  e l’altra, anch’essa finita su tutti i giornali, nota come  Vallettopoli.
Ultimo aggiornamento : 17-01-2009 22:54

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http://www3.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=152700
Emergenza rifiuti. Palese, Baldassarre e Vadrucci: “Cosa accadrà dal primo febbraio? Continuiamo a non avere risposta”
Una nota congiunta del capogruppo di Forza Italia, Rocco Palese e dei consiglieri regionali Raffaele Baldassarre e Mario Vadrucci. “Per fortuna sull’emergenza rifiuti del Salento il Presidente della Provincia Pellegrino è ancora abilitato a lanciare allarmi e a dire le stesse cose che noi diciamo da ormai tre anni senza che Vendola, Frisullo e Losappio lo chiamino “sabotatore”. E’ ben strano che quando alcune cose le dice Pellegrino hanno una veste prettamente “istituzionale”, mentre quando le stesse cose le diciamo noi veniamo accusati, dallo stesso Pellegrino, di fomentare le proteste e le piazze. Non è la prima volta peraltro che Pellegrino si trova sulle nostre stesse posizioni, accadde a gennaio 2007, quando il Presidente Vendola decise incoscientemente di porre fine alla gestione commissariale, è accaduto in questi anni quando Pellegrino ha rimproverato al commissario e alla Regione ritardi nell’entrata in funzione degli impianti. Certo non si può avere tutto e nel “muovetevi” di Pellegrino di oggi è compreso anche il sollecito per l’autorizzazione ambientale al costosissimo, privato, inutile e malfunzionante impianto di biostabilizzazione della Sud Gas di Poggiardo. Nei giorni scorsi abbiamo chiesto che l’Arpa effettuasse un costante monitoraggio ambientale della discarica di Ugento e oggi si scopre che vi sono stati smaltiti rifiuti tossici; per tre anni e mezzo abbiamo lanciato allarmi sui ritardi degli impianti, sui pasticci e sugli interessi di cui questa vicenda trasuda e siamo stati ignorati e sbeffeggiati, ma oggi si è verificato quel che puntualmente avevamo denunciato. Continuiamo a chiedere al Governo regionale cosa accadrà dal primo febbraio e dove andranno i rifiuti dei Bacini Lecce 2 e Lecce 3 e continuiamo a non avere risposta. Dobbiamo forse aspettare la fine del mese per vedere approvati provvedimenti di urgenza che andranno sempre nella stessa direzione pur di togliere i rifiuti dalle strade?”.
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http://www3.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=152699
Rifiuti di Ugento a Trani. Marmo e Silvestris (An): “Proposta inaccettabile contro gli interessi della Bat”
“Una decisione inaccettabile che segue ad una grave situazione causata dalle inadempienze della Regione”. E’ questo il commento dei consiglieri di An-Pdl Sergio Silvestris e Nino Marmo in merito all’ipotesi di dirottare i rifiuti del Salento verso la discarica di Trani, ventilata nei giorni scorsi per fare fronte al critico stato in cui versano le discariche del Sud leccese. “Nel febbraio 2007 – denunciano i due consiglieri – il presidente Vendola aveva annunciato in maniera trionfale la fine dell’emergenza circa lo smaltimento dei rifiuti, in special modo riguardo alla discarica di Ugento, nonostante le dichiarazioni di Bertolaso sulla disponibilità della Protezione civile a contribuire alla risoluzione del problema dimostrassero come questo fosse ancora lontano dall’essere risolto. Oggi ci ritroviamo in una situazione che non solo smentisce totalmente quei proclami roboanti, ma conferma tutte le nostre riserve sulle politiche del governo Vendola in materia di rifiuti, basate sulla sciagurata decisione di non costruire i termovalorizzatori. Adesso al danno si aggiunge la beffa di voler coinvolgere nell’emergenza altri territori, portando per esempio i rifiuti di Ugento a Trani. Si intende scaricare sulla parte istituzionalmente più debole della Puglia, essendo la nuova provincia ancora in fase di costituzione, una patata bollente che nulla ha a che fare con la Bat ed è esclusivamente frutto di una pessima gestione della questione rifiuti. “Il sindaco di Trani – continuano i due esponenti regionali di centrodestra - contrariamente a quanto dichiarato da alcuni organi di stampa, non ha espresso parere favorevole a questa inaccettabile proposta, ma si è limitato a rilevare di non poter prendere da solo una decisione del genere, dato che la discarica di Trani è pubblica. A decidere non può essere infatti un singolo sindaco, ma l’Ato. E’ una proposta alla quale noi consiglieri eletti nella sesta provincia ci opporremo in tutte le sedi e in ogni modo, certi di farci portavoce del sentimento della maggioranza dei cittadini: Trani e la Bat non possono in alcun modo pagare le colpe della politica fallimentare di Vendola”.
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13 gennaio 2009

http://www3.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=152697
Congedo (PDL): “A Nardò il PD ringrazia gli stessi responsabili della crisi rifiuti e del concreto rischio di riapertura di Castellino”
Il consigliere regionale PDL Saverio Congedo ha diffuso la seguente nota:
“Se si voleva un’ulteriore conferma della gestione politicizzata della crisi rifiuti nel Salento, essa è incontrovertibilmente contenuta nell’impudenza e nell’imprudenza dei manifesti affissi dal PD a Nardò a lode e gloria di Vendola, Pellegrino e Vaglio che avrebbero evitato la riapertura della discarica di Castellino.
Il PD salentino dimentica però che l’unico ad aver ipotizzato una riapertura di tale discarica è stato proprio Michele Losappio, autorevole assessore regionale della Giunta Vendola, nel corso di una intervista televisiva e che, comunque, tale ipotesi sarebbe stata conseguenza degli errori, delle omissioni e dei ritardi degli attuali governi regionale e provinciale nell’attuazione del Piano-rifiuti Fitto che con la previsione di nuovi impianti tecnologici avrebbe portato a conclusione l’infelice stagione delle discariche pugliesi.
In altri termini, della crisi rifiuti nel Salento e del rischio di una riapertura anche di Nardò erano cioè responsabili gli stessi soggetti che i ‘democratici’ a Nardò hanno improvvidamente ringraziato e che potrebbero semmai rispondere di un’emergenza che pare essere soltanto rinviata”.
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Trani Informa Comunicazione e informazione culturale, turistica e di servizio
Rifiuti del Salento a Trani, l’articolo della discordia
Per completezza di informazione ecco l’articolo che ha aperto il valzer di interventi     martedì 13 gennaio 2009 L’articolo del Corriere del Mezzogiorno sulla possibilità che i rifiuti di Ugento possano essere smaltiti a Trani ha scatenato le prime reazioni da parte dell’area del centrodestra. Per completezza di informazione ecco l’articolo che ha aperto il valzer di interventi:
"I rifiuti del Salento a Trani? Le discariche fanno parte di un circuito regionale, perché quella di Trani venga messa a disposizione di zone diverse da quelle del bacino dovremo prima essere interpellati da Regione e Provincia. Poi l´Ato (Autorità d´ambito ottimale), di cui sono presidente, ne discuterà". Non chiude le porte ai rifiuti del Sud Leccese il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, a differenza di quanto ha fatto il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, per Grottaglie. Ma per la semplice ragione - precisa il primo cittadino tranese in quota al Pdl - che "prima occorre che ci sia una richiesta formale da parte degli enti preposti e discuterne. Di certo la discarica non è mia, è pubblica. Al momento non posso dire né sì né no, di certo non posso rifiutarmi di discuterne proprio perché pubblica". Ma questo non vuol dire che i rifiuti solidi urbani arriveranno a Trani, presa in considerazione con il suo impianto da 1,5 milioni di metri cubi insieme a Grottaglie per questioni di vicinanza alle città del Sud Salento interessate all´emergenza. Anche se è vero che Trani al momento sopporta già un carico straordinario, in quanto oltre a cinque dei nove Comuni del bacino Bari 1 vi conferiscono i loro rsu anche quelli del Bari 4, dopo la chiusura dell´impianto di Altamura. Né la disponibilità al dialogo di Tarantini equivale a dire che sarebbe contento di ricevere i rifiuti del Salento, proprio lui che ha fortemente criticato la politica regionale in materia. "Quello che sta succedendo in Salento - sottolinea - è la dimostrazione di come la politica regionale in fatto di rifiuti si sia rivelata sbagliata. Scegliere di non costruire i termovalorizzatori ha probabilmente peggiorato le cose, se ci fossero forse oggi non assisteremmo a questa situazione. A Trani ne sappiamo qualcosa: avremmo voluto costruire il termovalorizzatore, così come già programmato, ma il nuovo piano lo ha cancellato. Quello che sta accadendo - conclude - è sicuramente frutto di una cattiva programmazione". Eppure, paradossalmente potrebbe essere proprio il Comune che avrebbe voluto il termovalorizzatore (per lo meno lo voleva la sua amministrazione comunale di centrodestra e la sua spa comunale Amet che, per questo, aveva creato un´Ati con la Noyvallesina di Dalmine e ha presentato ricorso ai competenti tribunali amministrativi) e ha trovato l´opposizione del governo Vendola, a togliere le castagne dal fuoco a quest´ultimo. Il tutto nonostante oggettivi problemi che caratterizzano l´impianto di Trani: a oggi non sono ancora partiti i lavori per realizzare l´impianto di captazione del biogas, obbligatorio per legge per evitare la dispersione dei gas prodotti dai rifiuti in atmosfera. La questione è finita anche all´attenzione, e più di una volta, della magistratura tranese. Nel luglio scorso, il Consiglio comunale ha però affidato all´Amiu (la società comunale che gestisce la discarica) l´incarico di provvedere alla sua realizzazione entro 10 mesi, revocandolo contemporaneamente all´altra spa comunale Amet. Carmen Carbonara" NB: L'articolo è stato titolato così "Rifiuti del salento a Trani? Tarantini: Parliamone". Probabilmente è stato il "Parliamone", più che l'articolo in sé, ad indurre il primo cittadino a chiedere il chiarimento attraverso Traniweb.
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http://www.asca.it/regioni-PUGLIA_RIFIUTI__DOMANI_RAPPRESENTANTI_IDV_A_DISCARICA_BURGESI_DI_UGENTO-357707--.html
PUGLIA/RIFIUTI: DOMANI RAPPRESENTANTI IDV A DISCARICA BURGESI DI UGENTO 
(ASCA) - Bari, 13 gen - In occasione della ripresa dei carotaggi presso la discarica Burgesi di Ugento (LE), domani saranno presenti dinanzi ai cancelli del plesso leccese rappresentanti locali e regionali dell'Italia dei Valori. A presidiare le operazioni di analisi del territorio a seguito dell'autodenuncia di un imprenditore che avrebbe partecipato allo smaltimento di rifiuti tossici e speciali nel sito, saranno il Coordinatore Regionale Pierfelice Zazzera, Giuseppe Caoforio, il coordinatore provinciale Francesco D'Agata ed il consigliere comunale di Ugento Gianfranco Coppola. ''Il picchetto di controllo dinanzi alla discarica - spiega Zazzera - e' espressione della nostra volonta' di seguire da vicino la vicenda, di essere garanti del rispetto delle leggi e di monitorare delicati processi di analisi che potrebbero aprire uno scenario preoccupante per la salute e la sicurezza dei cittadini ugentini''.res/dnp/lv (Asca)
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http://www.ilpaesenuovo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=204:rifiuti-pellegrino-serve-un-aggiornamento-tempestivo-sui-lavori&catid=18&Itemid=53
Martedì 13 Gennaio 2009 16:33          
Pellegrino: “Sì ad una verifica dei lavori” 
Aggiornamento tempestivo e verifica dello stato di avanzamento dei lavori. Questo chiede il Presidente Pellegrino per poter intervenire se i tempi degli adempimenti dovessero protrarsi. La Provincia di Lecce minuto per minuto sul problema rifiuti. Il presidente Giovanni Pellegrino ha richiesto, agli Uffici provinciali preposti, tempestivi e continui aggiornamenti per assumere, eventualmente, nuove iniziative verso la Regione Puglia se i tempi dovessero protrarsi oltre quelli stabiliti dalle intese. “Chiedo di verificare con scadenza quindicinale lo stato di avanzamento dei lavori e di darmene tempestiva notizia, per le opportune iniziative che potrò assumere verso la Regione, se i tempi di esecuzione risultassero tali da non garantite i presupposti dell’intesa raggiunta in Prefettura”. Così Giovanni Pellegrino scrive, infatti, in una nota inviata al Dirigente del Servizio Rifiuti e scarichi Dario Corsini a proposito dello smaltimento rsu nel territorio provinciale. “Dell’attuazione dell’intesa raggiunta presso la Prefettura del 7 gennaio scorso”, spiega infatti il presidente Pellegrino, “costituisce momento essenziale l’entrata in esercizio della discarica di servizio-soccorso e dell’impianto di biostabilizzazione di Ugento, nonché della discarica di servizio di Corigliano d’Otranto e dell’impianto di biostabilizzazione di Poggiardo”.
“A quanto mi consta, solo per la discarica di servizio-soccorso di Ugento è necessaria l’approvazione di una variante all’originario progetto, che ne consenta l’esecuzione e l’entrata in esercizio di un primo lotto funzionale; per gli altri tre impianti, invece, il problema attiene soltanto ai tempi di esecuzione da parte dell’Ati Cogeam, che ne è concessionaria di esecuzione e gestione per affidamento regionale”, conclude Pellegrino. Proprio stamattina i tecnici provinciali, insieme all’assessore alle Risorse ambientali Gianni Scognamillo, hanno svolto un sopralluogo a Poggiardo ai fini della chiusura della procedura autorizzativi Aia (Autorizzazione integrata ambientale). E in attesa della conferenza dei servizi conclusiva, che si terrà a Bari il 16 gennaio, l’assessore Scognamillo sarà oggi pomeriggio in riunione con i referenti regionali nel capoluogo pugliese, per verificare lo stato dell’arte di tutte le questioni individuate nell’incontro svoltosi in Prefettura.Ultimo aggiornamento ( Martedì 13 Gennaio 2009 16:39 ) 
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http://comitatopertaranto.blogspot.com:80/2009/01/pace-sui-rifiuti-ma-guerra-tra-i.html
lunedì 12 gennaio 2009
Pace sui rifiuti ma guerra tra i politici... (Lecceprima) Il Salento procede verso una sostanziale normalità, dopo il caos dei giorni scorsi provocato dalla controversa vicenda dei rifiuti, che ha lasciato temere il peggio. Qualche area del territorio lascia trasparire ancora piccole sofferenze, ma si procede con determinazione nella stabilizzazione dei centri più colpiti: a Gallipoli rimangono qua e là i postumi dell’emergenza, ma ci si sta attrezzando per riportare la città ad una condizione ottimale; stesso discorso per Nardò, dove vanno ultimandosi i lavori di sgombro dei cassonetti ricolmi; diverso discorso per Galatina, dove Antonio De Matteis, presidente della Csa, la società che gestisce la questione rifiuti in città, ha preannunciato che la situazione potrebbe stabilizzarsi al meglio nella giornata di lunedì, con la normalizzazione del Quartiere fieristico. A Burgesi, intanto, continua lo scarico dei rifiuti in discarica e con esso prosegue il monitoraggio dei comitati proambiente del territorio, che verificano ora per ora il traffico dei tir: sono circa una novantina i camion che quotidianamente arrivano ad Ugento, senza, quindi, alcuni sovraccarico e nel rispetto degli accordi dei giorni scorsi. Sul fronte dell’emergenza, l’assessorato regionale all’ecologia ha deciso di prorogare di 30 giorni l’autorizzazione rilasciata alla società esercente la discarica di Cavallino, finalizzata alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti ingombranti e non pericolosi, nel rispetto da parte della Regione degli impegni presi il 24 dicembre nella Prefettura di Lecce, su richiesta del presidente Ato Le1, Gianni Garrisi. Dall’Ato Le/1 è arrivato l’impegno e il pieno sostegno ad essere ecosolidali con gli altri bacini del territorio. Ma quel che fatica a normalizzarsi, invece, è la querelle politica, fatta di accuse reciproche tra gli esponenti regionali e provinciali degli opposti schieramenti...
TARANTO: “NO AI RIFIUTI DI LECCE”
A Taranto è già partita la mobilitazione contro l’ipotesi, al vaglio degli enti preposti, di trasferire i rifiuti degli ambiti territoriali leccesi nelle discariche di Fragagnano o Grottaglie. Il comitato per Taranto e la sezione ionica italiana leucemie (Ail) hanno chiesto formalmente al presidente della Provincia, Gianni Florido, di deliberare ufficialmente il no allo sversamento dei rifiuti leccesi nel territorio tarantino. Ancora più esplicito e netto il vicepresidente del consiglio regionale, Luciano Mineo, che senza mezzi termini blocca sul nascere ogni ipotesi di questo tipo: “Nessuno si sogni – afferma - di imporre all’area ionica lo smaltimento dei rifiuti di Lecce. La Provincia di Taranto è nettamente contraria all’ipotesi e chiede il coinvolgimento ad ogni tavolo di discussione in tal senso. Nessuno può prendere in considerazione i siti di Fragagnano e Grottaglie sulla testa dei consiglieri regionali, delle istituzioni, dei cittadini delle due comunità e dell’intera provincia”. “Taranto ha già dato – precisa Mineo - sono oltre due anni che i rifiuti dei bacini Ato Le 2 e 3 vengono conferiti nelle discariche di Fragagnano e Grottaglie. Il fatto che Taranto si sia dotata per tempo ed in maniera utile di impianti di smaltimento dei rifiuti, non significa che debba diventare la pattumiera della Puglia”. Dello stesso avviso il presidente della provincia Florido: “Esiste una profonda differenza tra solidarietà e subalternità – sostiene - solidali con il Salento lo siamo stati fino al 31 agosto scorso. E poi, forzando la mano con Fragagnano e Grottaglie, con la proroga sino al 31 dicembre. La Puglia ha più di due province: non mi sta bene che Taranto diventi il terminale della crisi leccesi”. Ma, nonostante le parole di Florido, il comitato per Taranto non lesina critiche al presidente: “Continua con la sua politica di capo autoreferenziale, osteggiando il coinvolgimento della cittadinanza in una giusta causa comune, diversamente da quello che hanno fatto, con popolarità e successo, i sindaci e presidenti salentini”. Dagli ambientalisti tarantini critiche aspre nei confronti di Raffaele Bagnardi, sindaco di Grottaglie, che “da tempo impegnato ad ampliare le discariche e proporre inceneritori, insensibile al bene dei suoi concittadini, si è già detto pronto ad accoglierla on cambio di qualche sconticino sull’ecotassa (quelli che altrove chiamano i trenta denari)”. Il diretto interessato smentisce accordi con le istituzioni e si dice pronto a collaborare di comune intesa con la Provincia. Ma è evidente che la crisi salentina sta diventando sempre più un affare regionale. Pubblicato da copeta a 8.43   

domenica 11 gennaio 2009

http://www.ilpaesenuovo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=141:crisi-dei-rifiuti-colpa-della-regione-e-della-provincia&catid=18&Itemid=53            
Crisi dei rifiuti: colpa della Regione e della Provincia 
Centro-sinistra della Regione Puglia e della Provincia di Lecce, tentano disperatamente di addossare le colpe della preoccupante crisi dello smaltimento dei rifiuti ai rappresentanti istituzionali del governo del centro-destra. Tutto questo non è vero anzi sa di tipica demagogia politica che caratterizzano da sempre i centro-sinistra pugliese e salentino. (Giuseppe Landolfo, cordinatore provinciale dei liberali nel PdL della provincia di Lecce) -  Vendola e Pellegrino sanno bene che le competenze specifiche sull’organizzazione dello smaltimento dei rifiuti sono di pertinenza della Regione e della Provincia. Esistono, in tal senso specifiche normative e poteri di delega adeguati che configurano nelle persone del Presidente della Regione e Presidente della Provincia, le responsabilità sul buon andamento dello smaltimento dei rifiuti nel territorio pugliese e specificatamente salentino, nel nostro caso. Quindi a nulla vale tutta la polemica montata dal centro-sinistra, scaricando responsabilità sul centro-destra, quando le decisioni e le scelte politiche in merito all’organizzazione sul territorio dello smaltimento dei rifiuti spetta solo ed unicamente a Vendola e Pellegrino. Queste sono le risultanze a cui è giunto il Coordinamento Provinciale dell’Unione Liberale di Centro (Liberali nel PdL), presieduto da Giuseppe Landolfo, nella riunione di Domenica 11 Gennaio 2009, alla presenza di numerosi amministratori dei comuni della provincia di Lecce, aderenti al Movimento che fa capo al Sen. Alfredo Biondi e On. Raffaele Costa, in cui si è stilato un documento di protesta verso il Presidente della Regione Puglia Vendola e della Provincia di Lecce Pellegrino, di cui in questo comunicato stampa se ne riporta la parte più essenziale.
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http://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=12321

MA ORA È L’EMERGENZA DEI RIFIUTI O DELLE POLEMICHE?
Il Salento procede verso una sostanziale normalità, dopo il caos dei giorni scorsi provocato dalla controversa vicenda dei rifiuti, che ha lasciato temere il peggio. Qualche area del territorio lascia trasparire ancora piccole sofferenze, ma si procede con determinazione nella stabilizzazione dei centri più colpiti: a Gallipoli rimangono qua e là i postumi dell’emergenza, ma ci si sta attrezzando per riportare la città ad una condizione ottimale; stesso discorso per Nardò, dove vanno ultimandosi i lavori di sgombro dei cassonetti ricolmi; diverso discorso per Galatina, dove Antonio De Matteis, presidente della Csa, la società che gestisce la questione rifiuti in città, ha preannunciato che la situazione potrebbe stabilizzarsi al meglio nella giornata di lunedì, con la normalizzazione del Quartiere fieristico. A Burgesi, intanto, continua lo scarico dei rifiuti in discarica e con esso prosegue il monitoraggio dei comitati proambiente del territorio, che verificano ora per ora il traffico dei tir: sono circa una novantina i camion che quotidianamente arrivano ad Ugento, senza, quindi, alcuni sovraccarico e nel rispetto degli accordi dei giorni scorsi. Sul fronte dell’emergenza, l’assessorato regionale all’ecologia ha deciso di prorogare di 30 giorni l’autorizzazione rilasciata alla società esercente la discarica di Cavallino, finalizzata alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti ingombranti e non pericolosi, nel rispetto da parte della Regione degli impegni presi il 24 dicembre nella Prefettura di Lecce, su richiesta del presidente Ato Le1, Gianni Garrisi. Dall’Ato Le/1 è arrivato l’impegno e il pieno sostegno ad essere ecosolidali con gli altri bacini del territorio. Ma quel che fatica a normalizzarsi, invece, è la querelle politica, fatta di accuse reciproche tra gli esponenti regionali e provinciali degli opposti schieramenti: all’annuncio dell’inoltro di querele da parte del presidente della Provincia, Giovanni Pellegrino, all’indirizzo di tre esponenti del Pdl (Raffaele Baldassarre, Rocco Palese e Luigi Lazzari), che avevano affermato nei giorni scorsi il proprio stupore dinanzi al silenzio della magistratura sulla questione rifiuti nel Salento, non si fanno attendere le repliche. La prima è quella di Mario Vadrucci, consigliere regionale della “Puglia prima di tutto”, che esprimendo solidarietà agli esponenti del Pdl, afferma: “Chiedo ufficialmente al presidente Pellegrino di querelare anche me: son solo perché ho firmato gran parte dei comunicati stampa di questi giorni e che Pellegrino ritiene incriminanti, ma perché condivido in toto, faccio mie e sottoscrivo anche tutte le dichiarazioni rese dai colleghi. È vergognoso accusarci di aver fomentato le proteste dei cittadini ed è altrettanto inaccettabile che dopo tre anni di denunce politiche sulle gravissime responsabilità ora si tenti addirittura di scaricarsi da ogni responsabilità”. E dal Pdl arriva una replica al vetriolo: “Siamo stufi dell’ondeggiare continuo di Pellegrino tra politica e magistratura: le nostre sono denunce politiche alle quali il presidente non riesce a dare risposte politiche e di merito, rifugiandosi nelle querele. Ribadiamo come il presidente Pellegrino dica bugie e falsità, sostenendo che abbiamo fomentato le piazze e confermiamo anche quanto denunciato negli ultimi tre anni: consigliamo anzi al presidente di attendere ancora, prima di inoltrare la querela, perché vogliamo fornire nuovi elementi coi quali arricchirla”. E la polemica oltrepassa i confini provinciali, dopo un’affermazione del capogruppo regionale Pdl, Palese, che nel contesto dell’emergenza rifiuti avrebbe dichiarato, a proposito di Vendola e Pellegrino, che “la gente la prossima volta li aspetterà con i fucili”. L’espressione non è per nulla piaciuta all’assessore regionale all’ambiente, Michele Losappio, il quale ha commentato duramente l’episodio: “Non è solo una caduta di stile o il ricalcare i fucili dei patrioti bergamaschi di Bossi. Siamo di fronte ad una gravissima presa di posizione in un clima già molto teso e a conclusione di un accordo, che ha riportato serenità e la rimozione dei blocchi. È evidente la delusione di Palese e di chi aveva diretto la cabina di regia puntando sul collasso del sistema sociale e civile; ma questo non giustifica il compiacimento con cui si ipotizzano aggressioni e l’uso dei fucili se non addirittura l’esplicita indicazione a farlo. Pronta a sua volta la replica di Palese: “Quella dei fucili era un’evidente metafora, ma comprendiamo che Losappio abbia perso il senso dell’umorismo. Perché oggi, pur senza parlare di fucili e metafore, a mettere al muro lui ed il governo regionale ci pensa il loro collega Mineo che annuncia barricate e proteste di piazza contro ogni ipotesi di ulteriore trasferimento nelle discariche taratine dei rifiuti dei bacini leccesi. La verità è che fucili o non fucili, da tre anni e mezzo Vendola e Losappio continuano a prendere in giro i pugliesi: gli impianti denunciano gravi ritardi e le discariche continuano a crescere, mentre il piano Fitto prevedeva di chiuderle, dando un colpo mortale al partito delle discariche che invece col centrosinistra ha trovato nuovo vigore”. Palese si dice confidente in un “miracolo” sul fronte degli impianti di smaltimento nel Salento, ma è certo che così non sarà: “Perché il commissario Vendola, pur avendo trovato tutto pronto nel 2005, ha firmato i contratti per quegli impianti con ben due anni di ritardo e ci vorrà, quindi, almeno un anno perchè possano entrare in funzione”. Intanto il consigliere provinciale An, Roberto Martella, chiede la convocazione a Palazzo Celestini di un consiglio monotematico per discutere in quella sede della questione rifiuti e dei ritardi sulla chiusura del ciclo dei rifiuti nel Salento. Nella provincia poi proseguono le iniziative della destra contro il commissario straordinario Nichi Vendola, ritenuto dai componenti dei movimenti politici dell’area l’unico responsabile della crisi: dopo il volantinaggio, partito ieri a Galatone e Sannicola, oggi toccherà ad Alliste, Cannole, Casarano, Castrignano del Capo, Maglie, Melissano, Racale, Scorrano, Sogliano Cavour e Tuglie. TARANTO: “NO AI RIFIUTI DI LECCE” A Taranto è già partita la mobilitazione contro l’ipotesi, al vaglio degli enti preposti, di trasferire i rifiuti degli ambiti territoriali leccesi nelle discariche di Fragagnano o Grottaglie. Il comitato per Taranto e la sezione ionica italiana leucemie (Ail) hanno chiesto formalmente al presidente della Provincia, Gianni Florido, di deliberare ufficialmente il no allo sversamento dei rifiuti leccesi nel territorio tarantino. Ancora più esplicito e netto il vicepresidente del consiglio regionale, Luciano Mineo, che senza mezzi termini blocca sul nascere ogni ipotesi di questo tipo: “Nessuno si sogni – afferma - di imporre all’area ionica lo smaltimento dei rifiuti di Lecce. La Provincia di Taranto è nettamente contraria all’ipotesi e chiede il coinvolgimento ad ogni tavolo di discussione in tal senso. Nessuno può prendere in considerazione i siti di Fragagnano e Grottaglie sulla testa dei consiglieri regionali, delle istituzioni, dei cittadini delle due comunità e dell’intera provincia”. “Taranto ha già dato – precisa Mineo - sono oltre due anni che i rifiuti dei bacini Ato Le 2 e 3 vengono conferiti nelle discariche di Fragagnano e Grottaglie. Il fatto che Taranto si sia dotata per tempo ed in maniera utile di impianti di smaltimento dei rifiuti, non significa che debba diventare la pattumiera della Puglia”. Dello stesso avviso il presidente della provincia Florido: “Esiste una profonda differenza tra solidarietà e subalternità – sostiene - solidali con il Salento lo siamo stati fino al 31 agosto scorso. E poi, forzando la mano con Fragagnano e Grottaglie, con la proroga sino al 31 dicembre. La Puglia ha più di due province: non mi sta bene che Taranto diventi il terminale della crisi leccesi”. Ma, nonostante le parole di Florido, il comitato per Taranto non lesina critiche al presidente: “Continua con la sua politica di capo autoreferenziale, osteggiando il coinvolgimento della cittadinanza in una giusta causa comune, diversamente da quello che hanno fatto, con popolarità e successo, i sindaci e presidenti salentini”. Dagli ambientalisti tarantini critiche aspre nei confronti di Raffaele Bagnardi, sindaco di Grottaglie, che “da tempo impegnato ad ampliare le discariche e proporre inceneritori, insensibile al bene dei suoi concittadini, si è già detto pronto ad accoglierla on cambio di qualche sconticino sull’ecotassa (quelli che altrove chiamano i trenta denari)”. Il diretto interessato smentisce accordi con le istituzioni e si dice pronto a collaborare di comune intesa con la Provincia. Ma è evidente che la crisi salentina sta diventando sempre più un affare regionale.  La Redazione 
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Il vicepresidente Mineo: “Nessuno si sogni di imporre all'area ionica lo smaltimento dei rifiuti di Lecce” 
Una dichiarazione del vicepresidente del Consiglio regionale, Luciano Mineo.
“E’ meglio dirlo subito: nessuno si sogni d’imporre all’area ionica lo smaltimento dei rifiuti di Lecce. La Provincia di Taranto è nettamente contraria a questa ipotesi e, comunque, rivendica il diritto di essere coinvolta a pieno titolo a qualsiasi tavolo in cui si dovesse soltanto discutere l’ipotesi in questione.
Le immagini diffuse dagli organi d’informazione della lunga seduta, svoltasi a Lecce nei giorni scorsi in cui è stata presa in considerazione l’ipotesi dello smaltimento a Taranto, fra un mese o fra sei mesi dei rifiuti leccesi, sono state vissute dalla comunità ionica come un affronto. Nessuno può pensare di prendere in considerazione i siti di Fragagnano e di Grottaglie sulla testa dei consiglieri regionali, delle istituzioni e dei cittadini delle due comunità e dell’intera provincia di Taranto. Taranto ha già dato: sono oltre due anni che i rifiuti dei bacini Lecce 2 e Lecce 3 vengono conferiti nelle discariche di Fragagnano e di Grottaglie. Si è proceduto, com’è noto, con ripetute ordinanze. I comuni interessati e la Provincia di Taranto hanno dimostrato un ampio e prolungato senso di responsabilità verso la Regione e verso la comunità leccese. Il fatto che Taranto si sia dotata per tempo ed in maniera utile di impianti di smaltimento dei rifiuti non significa, non può significare, che debba diventare la pattumiera della Puglia. Ognuno deve dotarsi dei propri impianti. Lecce ha avuto molto tempo a disposizione per farlo. Le istituzioni leccesi non possono pensare che tanto, poi, c’è la soluzione Taranto per risolvere i problemi. I cittadini dell’area ionica, pur tra mugugni e qualche protesta, non hanno inscenato manifestazioni per bloccare la realizzazione delle discariche e degli impianti di smaltimento. Hanno scelto una strada virtuosa, che li ha portati ad avere a disposizione due termovalorizzatori e un numero di impianti di smaltimento sufficienti per non cadere in una situazione di emergenza. Altrettanto devono fare tutti gli altri. Oltretutto la Regione, sia pure con tempi che si sono lievemente prolungati, sta procedendo al completamento degli impianti tecnologici che di fatto chiuderanno definitivamente la partita dei rifiuti nella nostra Regione. Lo stesso sottosegretario Bertolaso ha più volte dato atto alla Puglia ed al presidente Vendola del percorso virtuoso intrapreso. In tutte le altre realtà, compresa quella di Lecce, si tratta di trovare le soluzioni transitorie per colmare l’arco temporale che va da oggi all’entrata in funzione degli impianti previsti dal piano regionale. Anche a Taranto sappiamo protestare quando vogliamo, come abbiamo dimostrato sulla vicenda della diossina; anche a Taranto abbiamo i nostri amministratori ed i nostri preti capaci di mettersi alla testa dei cittadini. Sino ad oggi non lo abbiamo fatto per cultura di governo, per senso di responsabilità e per esprimere concretamente la nostra solidarietà umana e politica nei confronti di una provincia vicina ed amica. Ma non si scambi tutto questo per incapacità”.
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Rifiuti Lecce Palese: “Io uso metafore, ma Mineo minaccia vere barricate”
“Quella sui fucili era una evidente metafora ma comprendiamo che l’assessore Losappio abbia perso il senso dell’umorismo. Perché oggi, pur senza parlare di fucili e assolutamente fuori da ogni metafora, a mettere al muro lui e il Governo regionale ci pensa il loro collega di maggioranza Mineo che alza le barricate e minaccia proteste di piazza contro ogni ipotesi di ulteriore trasferimento nelle discariche tarantine dei rifiuti dei Bacini leccesi.
Noi ci limitiamo a denunce politiche e metafore e veniamo falsamente accusati dal centrosinistra di gestire cabine di regia che avrebbero fomentato piazze e proteste. Il collega Mineo mette nero su bianco oggi in un comunicato stampa che è pronto in prima persona a far scendere in piazza i tarantini e ad organizzare proteste di Sindaci. Losappio ora che dice?
La verità è che fucili o non fucili, da tre anni e mezzo Vendola e Losappio continuano a prendere in giro i cittadini; gli impianti non sono pronti per i loro ritardi e le discariche continuano a crescere, ad essere ampliate e prorogate (è di oggi la proroga di Cavallino) mentre il Piano Fitto prevedeva di chiuderle. E questa situazione andrà avanti almeno per un altro anno. Nel frattempo temiamo che purtroppo i cittadini saranno sempre più esasperati perché continueranno a vedere aumentare le tasse sui rifiuti e i rifiuti per strada. A parti invertite siamo certi che fuori da ogni metafora se al Governo della Regione ci fosse stato il centrodestra quella dei giorni scorsi ad Ugento sarebbe diventata una sorta di guerra civile”.
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Congedo (PDL): “Qual è il vero Pellegrino?” 
Il Consigliere Regionale PDL Saverio Congedo ha diffuso la seguente nota:
“Dai resoconti dell’infelice conferenza-stampa di ieri del Presidente Pellegrino sulla questione-rifiuti, apprendiamo che egli avrebbe sostenuto la tesi per la quale Vendola non avrebbe fatto altro che attuare in materia il Piano-Fitto, cui peraltro indirizza ormai scontatissimi elogi. Noi in verità ricordiamo un altro Pellegrino che- in una intervista del 16 settembre 2007- da un lato lamentava i gravi ritardi da parte di Vendola nell’attuazione di quel programma, dall’altro contestava a Vendola di avere tagliato da quel piano i termovalorizzatori pubblici, senza i quali non si completa il ciclo di smaltimento, e dichiarava financo la propria disponibilità ad ospitare nella nostra Provincia un termovalorizzatore privato, che si è puntualmente andato ad aggiungere all’elenco infinito delle inutili buone intenzioni del nostro Presidente. Dispiace che il secondo Pellegrino abbia perso l’occasione della bella figura che gli avrebbe fatto fare il primo, non rivendicando le verità d’allora per sostituirle con le inesattezze di oggi. Delle due l’una: o, da galantuomo d’antico stampo, è stato troppo buono con Vendola, che non se lo merita affatto, o si è messo a sbagliare proprio quando i fatti gli stavano dando ragione, per di più con una caduta di stile che non s’addice al galantuomo di cui sopra, minacce di querele comprese. Quanto alla questione-rifiuti, è intollerabile l’auto-incensazione di chi l’ha determinata e non la ha affatto risolta, che dovrebbe limitarsi a ringraziare in ginocchio i Sindaci soprattutto di Centro-destra che, a differenza di quanto normalmente fa la sinistra, hanno fatto prevalere gli interessi generali a quelli di parte.”
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Rifiuti. Baldassarre, Palese e Lazzari (PdL) a Pellegrino: “Ci quereli pure. Domani in una conferenza stampa a Lecce ribadiremo tutte le nostre denunce"  Un comunicato congiunto del capogruppo consiliare di Forza Italia, Rocco Palese, del consigliere regionale PdL Raffaele Baldassarre e dell’on. Luigi Lazzari, deputato PdL. “Siamo stufi di questo continuo ondeggiare del presidente Pellegrino tra politica e Magistratura. Le nostre sono denunce politiche alle quali evidentemente Pellegrino non riesce a dare risposte politiche e di merito e quindi si rifugia dietro le querele. Ribadiamo che il presidente Pellegrino ha detto bugie e falsità sostenendo che abbiamo fomentato e alimentato le piazze; confermiamo anche per intero tutte le nostre denunce politiche di ieri e degli ultimi tre anni e consigliamo a Pellegrino di attendere 24 ore a presentare la querela nei nostri confronti perché potrà arricchirla di ulteriori elementi. Domani mattina, infatti, alle 10.30 presso il coordinamento provinciale di Forza Italia di Lecce, terremo una conferenza stampa nella quale ribadiremo e rafforzeremo, atti e carte alla mano, la fondatezza delle nostre denunce. Se Pellegrino sarà in grado di smentire anche una sola parola, ma nel merito, lo faccia e ne saremo felici. La ‘querelle delle querele’ non ci appassiona: nessuno di noi ha mai insistito o si è adoperato affinché Pellegrino ritirasse le precedenti querele e se quella preannunciata andrà a buon fine, sarà l’occasione per essere chiamati dalla Magistratura a riferire e documentare le nostre denunce”.
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Rifiuti a Lecce. Vadrucci (PPdT) a Pellegrino: “Querela anche me” 
Una nota del consigliere regionale de “La Puglia prima di Tutto”, Mario Vadrucci.
“Chiedo ufficialmente al presidente della Provincia di Lecce, Pellegrino, di querelare anche me. Non solo perché ho firmato gran parte dei comunicati stampa di questi giorni e che Pellegrino ritiene ‘incriminati’ ma perché condivido in toto, faccio mie e sottoscrivo anche tutte le dichiarazioni rese ieri dai colleghi Palese e Baldassarre e dall’amico Gino Lazzari. E’ vergognoso accusarci di aver fomentato le proteste dei cittadini, ed è altrettanto inaccettabile che dopo tre anni di nostre denunce politiche dettagliate sulle gravissime responsabilità ed i pasticci di questa emergenza, ora si tenti addirittura di scaricarsi da ogni responsabilità. Spero davvero che il presidente Pellegrino querelerà tutti noi perché così avremo finalmente l’occasione di far emergere tutta la verità sugli intrecci, i pasticci e gli interessi che si stanno giocando nelle tasche e sulla pelle dei cittadini del Salento”.
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Baldassarre (PdL) sui rifiuti nel Salento: “Pellegrino è un bugiardo patentato”  Una dichiarazione del consigliere regionale e portavoce del centrodestra della Provincia di lecce, Raffaele Baldassarre. “Il presidente Pellegrino è un bugiardo patentato. E’ scandaloso che oggi tenti di attribuire ad altri le responsabilità dei ritardi e delle disattenzioni del commissario Vendola e del coacervo di pasticci e di interessi imprenditoriali di cui questa vicenda trasuda e che, come denunciamo da ormai tre anni, non sono certo ignoti a Pellegrino. Prova ne è che, anche oggi, in questa emergenza prevedibile, prevista e forse neanche casuale, le soluzioni individuate e che si spacciano per inevitabili, sono sempre le stesse e vanno sempre nella direzione degli stessi impianti e delle stesse aziende: la discarica di Ugento (gestita da Monteco) ‘salva’ il Salento dai rifiuti per strada e la Sud Gas di Poggiardo mal funzionante, costosa e di cui tutti i sindaci chiedono la chiusura gestita sempre da Monteco, viene posta da Pellegrino alla Regione come priorità. Soluzioni e decisioni che ricalcano schemi già imposti al Salento in questi anni dal duo Vendola–Pellegrino, nonostante si siano rivelati inefficaci e costosi. Dinanzi a pasticci, interessi, tasse dei rifiuti anche quadruplicate e ora anche immondizia per strada, se i cittadini scendono in piazza esasperati è quindi ascrivibile solo a scelte scellerate dei Governi regionale e provinciale”.
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http://www3.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=152629 
Congedo (Pdl): “Infelice e ingiusta la sortita di Pellegrino contro i colleghi Palese e Baldassarre”.  Il Consigliere Regionale PDL Saverio Congedo ha diffuso la seguente nota: “L’infelice sortita del Presidente Pellegrino contro i colleghi Palese e Baldassarre, una caduta di stile non all’altezza della Sua ben nota statura, è tanto più ingiusta ove si consideri che è seguita ad una straordinaria manifestazione di senso civico anche da parte di amministrazione di centrodestra di cui siamo stati apertamente o tacitamente partecipi. Quel che è certo è che, a parti invertite, gli “sponsors” di tanti picchetti rossi, sit-in, occupazioni, organici alle maggioranze di Pellegrino e Vendola avrebbero presidiato ad oltranza le discariche nel segno di un’opposizione  del no a tutto ed al contrario di tutto e del tanto peggio tanto meglio. Noi non siamo così, abbiamo il senso degli interessi generali e, comunque, al posto dei nostri Governanti regionali e provinciali avremmo evitato trionfalismi del tutto sproporzionati per una soluzione di cortissimo respiro che non attenua in alcune modo le loro responsabilità”.
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news 8 gennaio: si segnala articolo di Di Noi su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO 8 GENNAIO e inoltre:

http://www.asca.it/news-PUGLIA_RIFIUTI__BERTOLASO__BENE_ACCORDO_PER_SOLUZIONE_CRISI_SALENTO-800776-ORA-.html
PUGLIA/RIFIUTI: BERTOLASO, BENE ACCORDO PER SOLUZIONE CRISI SALENTO 
(ASCA) - Roma, 8 gen - In merito all'accordo raggiunto tra gli enti competenti nella serata di ieri per la soluzione dell'emergenza rifiuti in Salento, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha espresso il suo ringraziamento al Prefetto di Lecce per la mediazione condotta e a tutti i soggetti istituzionali coinvolti - i Sindaci dei Comuni interessati, la Provincia di Lecce e la Regione Puglia - per l'assunzione di responsabilita' di cui hanno dato dimostrazione davanti alla crisi e per il contributo alla soluzione del problema. ''Resta evidente - si legge nella nota del Dipartimento della Protezione Civile - che l'accordo sul conferimento dei rifiuti presso la discarica di Burgesi-Ugento rappresenta una soluzione transitoria e che, a partire da questo momento, e' di fondamentale importanza che la collaborazione istituzionale prosegua, mettendo in campo ogni sforzo per arrivare al definitivo superamento delle criticita' nel ciclo di gestione dei rifiuti nell'area.''Come sempre, - conclude la nota - e come accaduto anche in questi giorni, il Dipartimento della Protezione Civile rimane a disposizione per fornire tutta la collaborazione e l'assistenza utili alla soluzione dei problemi''.res/dnp/ss
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http://bari.repubblica.it/dettaglio/Emergenza-rifiuti-ok-allordinanza-Via-i-blocchi/1571847?ref=rephp
Sciolti i blocchi, rientra l´emergenza rifiuti
Confermata l´ordinanza Vendola: discarica di Ugento aperta sino a fine mese di Sonia Gioia
Si va avanti con il piano Vendola, rifiuti ad Ugento fino alla fine del mese. Ma la maxi discarica di Burgesi sarà chiusa definitivamente entro il 30 giugno del 2009. Così Regione e Provincia di Lecce hanno convinto i manifestanti a sciogliere i blocchi e consentire lo stoccaggio della spazzatura ammassata da Capodanno nelle strade del Salento. L´emergenza rifiuti è stata scongiurata. O, quanto meno, rimandata. Da ieri notte settanta comuni a sud di Lecce hanno ripreso le operazioni per lo smaltimento di circa 35mila tonnellate di immondizia che, in questi sette giorni di passione, si sono accumulate nei cassonetti, agli angoli delle strade e anche nelle campagne salentine. Il tavolo di concertazione convocato ieri nella prefettura di Lecce, dopo quattro ore di accesa discussione, ha messo d´accordo anche i sindaci dei comuni di Acquarica del Capo, Presicce, Ugento, Poggiardo e Corigliano d´Otranto. Fino alla fine di gennaio, la discarica di Burgesi dovrà accogliere i rifiuti delle Ato Lecce 2 e Lecce 3. In cambio di questi venti, lunghi giorni di disagi, i cittadini di Ugento hanno ottenuto importanti conquiste. Innanzitutto, dal primo febbraio la discarica cittadina tornerà ad accogliere esclusivamente i rifiuti prodotti dall´Ato Lecce 3. Poi, entro il 30 giugno di quest´anno, Burgesi sarà definitivamente chiusa per lasciare spazio all´altro impianto gemello, ma molto più ecologico, che sta per sorgere accanto alla vecchia discarica. I cittadini di Ugento, che per sette notti e sette giorni hanno tenuto lontano dalla loro città i camion stipati dei rifiuti salentini, potranno seguire da vicino, costituendosi in comitati, tutte le operazioni e le procedure che nel giro di sei mesi dovrebbero portare alla normalizzazione della situazione anche in riva allo Jonio. Solo grazie a queste rassicurazioni i manifestanti, in serata, hanno scelto di far tornare il Salento alla normalità. «Quest´intesa dimostra la Puglia non è la Campania, perché qui gli impianti ci sono o sono in via di ultimazione - ha commentato, con soddisfazione, Sandro Frisullo - c´è stato un sussulto di responsabilità da parte di tutti i soggetti politici e istituzionali coinvolti, di centrodestra o centrosinistra, che ha consentito di trovare un accordo nell´interesse delle popolazioni salentine e pugliesi». I contenuti del piano anticrisi sono stati sottoposti alla valutazione dei cittadini di Ugento soltanto dopo essere stati sottoscritti dal tavolo di concertazione. La mediazione raggiunta, però, ha soddisfatto tutti. «Questi venti giorni in cui tutto il Salento smaltirà i propri rifiuti qui da noi saranno molto duri - ha ammesso don Stefano Rocca - ma dobbiamo ringraziare i manifestanti che con il loro sacrificio hanno fatto ottenere a tutti i cittadini importanti risultati per la tutela dell´ambiente e della salute». Meno soddisfatto il sindaco di Ugento, Eugenio Ozza: «Questo accordo è una pillola amara, ma la ingoieremo per evitare problemi di ordine legale». Così è stato. Siglato l´accordo nel pomeriggio, i blocchi alla discarica di Ugento sono stati tolti soltanto in tarda serata, mentre in prefettura di Lecce era già in corso un nuovo vertice. Per smaltire i rifiuti rimasti tra le strade del Salento occorrerà almeno una settimana di super lavoro. La discarica di Ugento accoglierà l´immondizia anche di notte. (08 gennaio 2009)
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Palese, Baldassarre e Vadrucci (FI) : “I sindaci salentini costretti a firmare un inevitabile accordo”
Nota dei consiglieri regionali Rocco Palese, Capogruppo Forza Italia Regione Puglia, Raffaele Baldassarre e Mario Vadrucci:
“Grande senso di responsabilità va riconosciuto ai Sindaci del Salento che oggi hanno firmato l’accordo per evitare di finire come la Campania. E altrettanta irresponsabilità politica e istituzionale va invece rimproverata ancora una volta alla Regione che seppur messa in guardia e preavvertita da anni, non ha fatto nulla fino ad oggi, portando la situazione allo stremo e non lasciando alternative a quei Sindaci.
Ora viene fatto credere che la discarica di Ugento sia l’unica possibilità per togliere dalla strada i rifiuti dei Comuni dei Bacini Lecce 2 e Lecce 3 ma non si spiega ai cittadini perché ci troviamo i rifiuti per strada né quale sia la soluzione definitiva. Gli impianti non sono pronti per colpa dei ritardi della Regione Puglia e del commissario Vendola e il primo febbraio saremo punto e accapo.
Peraltro, pur nella consapevolezza che occorre essere comprensivi e solidali e respingendo al mittente ogni illazione sul fatto che il centrodestra starebbe fomentando proteste e manifestazioni, chiediamo per amore di verità e soprattutto per la tutela della salute pubblica, che l’Arpa effettui immediate verifiche ad Ugento per misurare le immissioni di sostanze dannose nell’ambiente e le eventuali contaminazioni della falda.
Perché è sempre più evidente che a fronte di un Piano dei rifiuti (quello di Fitto) che prevedeva la graduale chiusura delle discariche, dopo oltre tre anni e mezzo le discariche continuano a moltiplicarsi e ad essere l’unica soluzione per lo smaltimento dei rifiuti”.
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Palese (FI) su emergenza rifiuti: “Sugli impianti la Regione vigilerà su se stessa… che Dio ce la mandi buona” 
Una dichiarazione del capogruppo consiliare di Forza Italia, Rocco Palese.
“Ci auguriamo davvero che possa verificarsi un miracolo e che a fine gennaio cambierà qualcosa sul fronte degli impianti di smaltimento di rifiuti nel Salento, ma purtroppo è ovvio che così non sarà. E lo sa anche l’assessore Losappio. Perché il commissario Vendola, pur avendo trovato tutto pronto nel 2005, ha firmato i contratti per quegli impianti con quasi due anni di ritardo e ci vorrà quindi circa un anno prima che entrino in funzione. Se miracolosamente si dovesse fare prima, non potremmo che esserne soddisfatti, posto che, a parte la follia ideologica con cui Vendola ha cancellato i termovalorizzatori, quegli impianti pubblici rinvengono dalla nostra programmazione per la chiusura del ciclo dei rifiuti, ossia dal Piano Fitto che mirava a chiudere le discariche dando un colpo mortale al ‘partito delle discariche’ che invece con il centrosinistra ha ritrovato vigore. Quello che quindi ci lascia preoccupati e perplessi dell’inevitabile accordo firmato ieri in Prefettura a Lecce è che la responsabilità di accelerare le procedura di attivazione degli impianti sia di quella stessa Regione Puglia che negli ultimi tre anni e mezzo ha inspiegabilmente collezionato enormi ritardi.
Delle due l’una: se si può accelerare ora lo si poteva fare anche prima; se invece una volta firmati i contratti per gli impianti c’è da aspettare solo il tempo tecnico strettamente indispensabile per la loro costruzione ed entrata in funzione, allora né la scadenza del 30 giugno 2009, né tantomeno quella di fine gennaio potranno in alcun modo essere rispettate, né decretare la fine dell’emergenza. Né può essere un alibi per Losappio pensare a quante verifiche siano state fatte negli anni precedenti al suo Governo dall’Arpa. A lui e al suo Governo spetta farle fare ora e rendere conto della situazione attuale. Continuiamo a chiederci perché in questi anni in cui ogni giorno abbiamo lanciato l’allarme prevedendo esattamente quello che sta accadendo oggi, nessuno ci abbia ascoltati. Continuiamo a chiederci perché il 31 gennaio 2007 il presidente Vendola abbia voluto porre fine alla gestione commissariale sostenendo che era finita l’emergenza. Ci chiediamo perché, per quella scellerata decisione, oggi i costi di questa emergenza debbano ricadere solo sugli Enti locali e, quindi, sui cittadini, mentre se il 31 gennaio 2007 Vendola avesse chiesto la proroga della gestione commissariale, quei costi sarebbero stati coperti da finanziamenti statali. Che oggi quindi siano Vendola e Losappio a controllare se stessi sui tempi di entrata in funzione degli impianti dopo aver accumulato tre anni di ritardi, non può essere certo una garanzia per i cittadini”.
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Congedo (Pdl): “Infelice e ingiusta la sortita di Pellegrino contro i colleghi Palese e Baldassarre”. 
Il Consigliere Regionale PDL Saverio Congedo ha diffuso la seguente nota:
“L’infelice sortita del Presidente Pellegrino contro i colleghi Palese e Baldassarre, una caduta di stile non all’altezza della Sua ben nota statura, è tanto più ingiusta ove si consideri che è seguita ad una straordinaria manifestazione di senso civico anche da parte di amministrazione di centrodestra di cui siamo stati apertamente o tacitamente partecipi. Quel che è certo è che, a parti invertite, gli “sponsors” di tanti picchetti rossi, sit-in, occupazioni, organici alle maggioranze di Pellegrino e Vendola avrebbero presidiato ad oltranza le discariche nel segno di un’opposizione del no a tutto ed al contrario di tutto e del tanto peggio tanto meglio. Noi non siamo così, abbiamo il senso degli interessi generali e, comunque, al posto dei nostri Governanti regionali e provinciali avremmo evitato trionfalismi del tutto sproporzionati per una soluzione di cortissimo respiro che non attenua in alcune modo le loro responsabilità”. (comunicato)
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http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDCategoria=273&IDNotizia=220208
Gli scenari scaccia crisi
LECCE - Non c’è tempo a disposizione per evitare che le strade del Salento divengano regno incontrastato dei rifiuti. E oggi è un momento decisivo per mettere nero su bianco quelle soluzioni alternative che inducano a più miti consigli amministratori e cittadini di Ugento e Presicce, da alcuni giorni «paladini» della chiusura della discarica Burgesi. Dalle 10, in Prefettura, Regione, Provincia di Lecce, sindaci del Sud Salento e rappresentanti degli Ambiti territoriali Lecce 2 e 3, si stanno confrontando alla presenza del prefetto Mario Tafaro per trovare una via d’uscita. Nelle ultime ore si sono susseguiti incontri e telefonate tra sindaci, amministratori e tecnici degli Ambiti territoriali. Nella mattinata di ieri c’è stato anche un confronto tra l’asses - sore provinciale all’Ambiente Gianni Scognamillo ed il sindaco Eugenio Ozza. L’obiettivo, quello di sondare gli umori, le disponibilità reciproche e le eventuali intese per giungere in Prefettura con soluzioni possibilmente condivise e immediatamente operative. Qualche indicazione c’è già. Se ne parla da alcuni giorni fra gli addetti ai lavori. Innanzitutto Ugento. La discarica di Burgesi dovrebbe essere riattivata per il solo Ambito Lecce 3 che conta 24 comuni. Si tratterebbe di qualche mese di autonomia, almeno fino a giugno, in attesa che possano partire i nuovi impianti (un biostabilizzatore ed una discarica di servizio- soccorso). Più articolata la soluzione per l’Ato Lecce 2, 46 comuni che ad oggi non dispongono di alcun impianto dopo la chiusura del biostabilizzatore di Poggiardo. Questa struttura, ora non funzionante, verrebbe utilizzata come semplice «stazione di trasferenza » dove stoccare temporaneamente i rifiuti dell’Ambito. Che da qui verrebbero via via portati nei nuovi impianti di Cavallino, gli unici ad essere stati ormai completati. Cavallino dispone di 16 biotunnel, una discarica di soccorso ed un impianto per la produzione di combustibile da rifiuto, quest’ultimo a servizio di tutti e tre gli ambiti territoriali. I biotunnel di Cavallino sono in collaudo già dallo scorso agosto e sono di fatto utilizzati per le esigenze dell’Ato Lecce/1.
A questo punto potrebbero venire in soccorso dell’Ato Le/2, biostabilizzando i rifiuti provenienti da quell’Ambito. La frazione secca verrebbe poi destinata all’im - pianto di Cdr dotato della discarica di servizio soccorso. Si porrebe però il problema del sito in cui depositare la frazione umida stabilizzata ed ormai inerte. Per l’Ato Le/2, le quote di rifiuti stabilizzati potrebbero essere utilizzati per la sagomatura della discarica di Nardò-Castellino. Ciò permetterebbe di spalmare oneri e disagi sull’intero territorio. Ma la comunità neritina è tutt’altro che propensa a valutare questa ipotesi. Ed anche la Provincia di Lecce ha fatto sapere che il sito di Nardò non è contemplato fra le soluzioni. Tuttavia, come fanno sapere da Palazzo dei Celestini, non solo solo queste le ipotesi sulle quali si sta lavorando. Sul tappeto vi è anche la possibilità di utilizzare altri siti temporanei sul territorio, ed in ultima analisi dirottare i rifiuti dell’Ato Le/2 fuori dalla provincia (si è parlato di discariche a Castellaneta e Trani).
Tutto ciò è in discussione oggi in Prefettura. E per ogni soluzione l’elemento determinante sarà la condivisione. Viceversa, un eventuale fallimento delle intese potrebbe far precipitare una situazione già piuttosto pesante. Quanto alla discarica di Ugento, occupata ormai da una settimana, è da rammentare che il Tar ha fissato al 14 gennaio l’esame dell’istanza cautelare che il sindaco Eugenio Ozza ha presentato contro l’ordinanza di proroga dell’attività dell’impianto, firmata dal commissario per l’emergenza ambientale Nichi Vendola. Nei giorni scorsi, peraltro, il Tribunale amministrativo aveva rigettato la richiesta di un decreto presidenziale d’urgenza depositata assieme al ricorso, fornendo già un’indicazione su quale possa essere l’esito dell’impugnazione da parte del Comune di Ugento. Sempre nei giorni scorsi, i sindaci della Grecìa salentina hanno invece impugnato l’ordinanza con la quale il Comune di Ugento ha chiuso la discarica Burgesi, ormai in esercizio da diciotto anni. Le risultanze dei ricorsi, pur non risolutive dell’emergenza in atto, potranno almeno sbloccare quelle situazioni di stallo che ormai da un paio di giorni stanno cominciando a compromettere la situazione igienica e l’immagine del Salento. [p.b.] 7/1/2009

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http://www3.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=152019
Lospinuso (AN-PDL): “La questione dei rifiuti in Puglia non si risolve esorcizzando le doverose critiche dell'opposizione”
Il Consigliere regionale e presidente provinciale AN di Taranto, Pietro Lospinuso, ha diffuso la seguente nota:
“Continuo a leggere deliranti dichiarazioni di rappresentanti della maggioranza del governo regionale che, invece di chiedere chiarimenti al loro Governo sull’esplosione di un’emergenza rifiuti che il Governatore in persona aveva dichiarato solennemente essere stata superata fino al punto di far cessare il relativo commissariamento, continuano a sparare sull’opposizione di Centro-destra, rea di avere espresso talune dichiarazioni critiche. La verità è che, a parti invertite, oggi i vari Vendola, Losappio, Frisullo e Mineo sarebbero accampati con tanto di bandiere di fronte a tutte le discariche di Puglia per impedirne con tutti i mezzi, a partire da quelli illeciti, gli accessi, senza alcun riguardo per gli interessi generali. Quelli infatti sono i loro metodi, non i nostri: noi non abbiamo fatto carriera politica sponsorizzando e strumentalizzando i picchetti dinanzi ai cantieri ed alle fabbriche, alimentando la follia oscurantista del ‘no’ a tutto ed al contrario di tutto. D’altronde non c’è soltanto il Salento in emergenza, ma anche la Capitanata e parte della Provincia di Bari, a dimostrazione che il fallimento in atto è delle politiche del Governo regionale in carica da quasi quattro anni, e sarebbe intollerabile che ancora una volta a farne le spese siano le popolazioni joniche, ree di essere state sull’argomento le più preveggenti”.
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http://www3.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=152014
Mineo: “Considero del tutto irresponsabile il comportamento del centrodestra” 
“Considero del tutto irresponsabile il comportamento del centrodestra pugliese nella situazione relativa allo smaltimento dei rifiuti nella provincia di Lecce.
Siamo di fronte ad una gigantesca mistificazione e ad un vero e proprio gioco allo sfascio, che vorrebbe, in tutti i modi, far immaginare per la Puglia una situazione identica a quella vissuta a Napoli. Un gioco allo sfascio che, anzi, punta ad andare oltre la semplice propaganda e che mira a determinare una reale situazione di emergenza da scagliare demagogicamente contro Vendola ed il governo regionale di centrosinistra. Anche dall’opposizione, infatti, come hanno ampiamente dimostrato le cronache napoletane, si può contribuire a creare l’emergenza sulla pelle dei cittadini, giocando al tanto peggio tanto meglio.
Si può contribuire nascondendo la semplice verità di essere stati il partito delle discariche quando la destra governava la Regione ed opponendosi, adesso, ad ogni sia pure limitata ipotesi di ampliamento di un qualunque sito di smaltimento dei rifiuti. Questo comportamento è grave. Non si può arrivare a questi metodi beceri per ragioni di lotta politica. Per di più cadendo in una contraddizione grande quanto una casa: quella di plaudire alle iniziative del Presidente del Consiglio dei Ministri quando ha fatto ricorso all’esercito e alla forza per realizzare, a Napoli, i centri di smaltimento necessari per superare l’emergenza rifiuti e di opporsi, allo stesso tempo, ad ogni soluzione in provincia di Lecce, con il solo obiettivo di colpire Vendola. Questa non è la politica. Questa è la morte della politica. A questo punto sento l’esigenza di parlare da esponente istituzionale dell’area ionica. Per oltre due anni i rifiuti di Lecce sono stati smaltiti a Fragagnano e a Grottaglie. In due Comuni della mia provincia. Vorrei chiedere agli oppositori di oggi, come avrebbe dovuto reagire la comunità ionica di fronte alla prospettiva di smaltire rifiuti prodotti altrove? Avrebbe dovuto erigere le barricate e organizzare le sommosse? La classe dirigente ionica ha dimostrato ben altro senso di responsabilità e di solidarietà. Pur tra qualche protesta, non si è tirata indietro quando si è trattato di dare una mano alla comunità leccese. C’è di più: ha subito, ma non credo che lo farà oltre, il fatto che ai Comuni del leccese fossero garantiti i maggiori costi di smaltimento derivanti dal trasporto dei rifiuti a Taranto, mentre proprio ai Comuni di Fragagnano e Grottaglie, che ospitavano i rifiuti, non veniva riconosciuto alcun risarcimento. Negli anni in cui i rifiuti di Lecce sono stati smaltiti a Fragagnano ed a Grottaglie le istituzioni leccesi avrebbero potuto e dovuto compiere uno sforzo per individuare soluzioni provvisorie in vista della realizzazione degli impianti tecnologici che consentiranno alla Puglia di essere una tra le più avanzate regioni italiane nel campo dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Come, per altro, ha affermato, in più di un’occasione, il dott. Bertolaso, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e responsabile nazionale della Protezione civile. Il problema, allora, appartiene per intero alle istituzioni leccesi. L’emergenza che alcuni Comuni del leccese stanno vivendo va affrontato con senso di responsabilità ed evitando che proprio rappresentanti delle istituzioni si abbandonino alla demagogia ed alla propaganda fine a se stessa”.
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http://www3.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=152011
Zullo (PPdT): “Emergenza rifiuti, fallimento di un furore ideologico” 
“Fin dal Febbraio 2007 avvertivamo che la programmazione della gestione dei rifiuti in Puglia avviata da Vendola e Losappio avrebbe portato la Puglia nelle stesse condizioni emergenziali della Campania. Avremmo voluto non essere facili e profetiche Cassandre ma, purtroppo, quando la ragione e l’equilibrio cedono il passo al furore ideologico, c’è poco da fare. Ci si ritrova a commentare quello che è ormai sotto gli occhi di tutti i pugliesi e, speriamo di non giungere al cospetto del mondo intero come avvenuto per la Campania con le conseguenze negative sull’economia. Nessuna campagna di sensibilizzazione alla minore produzione di rifiuti, inconsistenza della raccolta differenziata della frazione umida, scarsi e lenti aumenti di percentuale di raccolta differenziata, nessuna ottimizzazione degli ambiti territoriali, ritardi nella costituzione consortile degli ATO, nessuna politica di sussidiarietà orizzontale tra ATO limitrofi, nessuna definizione dei termovalorizzatori. E di furore ideologico e non di ragione ed equilibrio è stata intrisa tutta la gestione politica e amministrativa dei rifiuti in Puglia da parte del Governo della Regione Puglia. Pensare di puntare in Puglia a partire dal 2007 sul recupero delle materie seconde e non sul recupero energetico fissando obbiettivi di raccolta differenziata da raggiungere entro il 2010 del 55% senza attivare la raccolta differenziata della frazione umida dei rifiuti era e resta utopistico e fantasioso per una Regione che nel 2007 era ferma intorno al 10% come risultati di raccolta differenziata. Si abbandoni il furore ideologico e si pensi molto di più alla Puglia e ai pugliesi riprendendo il cammino partendo della buona azione avviata dalla Giunta Fitto che ha pensato alla Puglia prima di ogni cosa e prima di tutto anche in questo settore come nella Sanità”.
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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=40940&sez=HOME_INITALIA
Rifiuti, cassonetti in fiamme a Gallipoli Manifestazione a Nardò contro discarica
LECCE (6 gennaio) - Cinque cassonetti in fiamme la notte scorsa a Gallipoli. La situazione dei rifiuti nel Salento non cessa di preoccupare. Da un paio di giorni l'immondizia non viene raccolta visto il  blocco della discarica di Ugento. I manifestanti contestano il piano predisposto lo scorso 30 dicembre dal commissario regionale per l'emergenza ambientale, il presidente della Regine Puglia, Nichi Vendola, che prevede che la discarica accolga fino al 31 gennaio anche i rifiuti di due discariche tarantine che erano state chiuse.
Alcuni comuini dei 69 coinvolti nell'emergenza nei giorni scorsi avevano invitato i cittadini a tenere i rifiuti in casa. Ma in alcune zone cominciano ad essere abbandonati per strada. Per domattina è previsto un incontro nella prefettura di Lecce per esaminare soluzioni alternative al contestato piano. Manifestazione discarica Nardò. Circa 500 persone hanno partecipato a Nardò alla marcia silenziosa organizzata dal Comitato per la tutela del paesaggio (Ctp) per dire «no» a una eventuale riapertura della discarica di Castellino, per far fronte alla emergenza rifiuti che si è creata nel Salento. «Questa discarica - ha spiegato Così Francesco Muci del Ctp - è una bomba ecologica che può scoppiare da un momento all'altro e noi vogliamo dare, con la nostra presenza qui, un segnale preciso su quella che è la volontà della popolazione: la gente non vuole la riapertura di questo posto».
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http://iltempo.ilsole24ore.com/adnkronos/?q=YToxOntzOjEyOiJ4bWxfZmlsZW5hbWUiO3M6MjE6IkFETjIwMDkwMTA2MTIyNDMxLnhtbCI7fQ==
RIFIUTI: INCENDIATI CASSONETTI A GALLIPOLI, SITUAZIONE DELICATA NEL LECCESE
Lecce, 6 gen. - (Adnkronos) - I vigili del fuoco del distaccamento di Gallipoli, in provincia di Lecce, hanno dovuto effettuare cinque interventi ieri sera, dalle 20,45 ale 23,30, per spegnere le fiamme che si erano sviluppate presso cassonetti di rifiuti e che hanno interessato cumuli di spazzatura accantonati nei pressi. Anche la 'citta' bella' sta affrontando l'emergenza rifiuti a causa dell'impossibilita' di smaltire nella discarica di Ugento-Burgesi a causa dell'ordinanza del sindaco di quella citta', Eugenio Ozza, che fa divieto del passaggio di camion verso il sito. Gli incendi hanno riguardato anche strade del centro vicino alle abitazioni. E' ipotizzabile che sia stata una 'mano' unica poiche' i cassonetti si trovano a poca distanza tra di loro. La Polizia Municipale di Gallipoli e' intervenuta con rilievi fotografici e presentando denuncia contro ignoti. Cassonetti colmi di rifiuti si segnalano in diversi centri del Salento. La situazione sta diventando difficile. Da quattro giorni non viene raccolta la spazzatura. Gallipoli fa parte, insieme ad altri 45 comuni, del bacino Ato 2 che in precedenza si serviva della discarica di Nardo', ora chiusa, e che sta attendendo il termine dei lavori di quella di Corigliano d'Otranto. A Burgesi dovrebbero smaltire anche i 24 comuni del Bacino Lecce 3. (Pas/Ct/Adnkronos)
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http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?DNotizia=220191&IDCategoria=1
LECCE - Questa mattina è previsto alla prefettura di Lecce un vertice tra amministrazioni comunali salentine, Ato, Provincia di Lecce e Regione Puglia per vedere di risolvere l'emergenza rifiuti che da ormai una settimana soffoca il Basso Salento. una situazione insostenibile per 45 comuni ormai assediati dall'immondizia. «Siamo in piena emergenza. Speriamo nello sblocco. I danni d’imma gine per il turismo stanno diventando molto pesanti». È una richiesta di soccorso quella di Giuseppe Venneri, sindaco di Gallipoli, alle prese con la situazione più critica tra i comuni del Salento (insieme a Tricase). «Finora - aggiunge - siamo riusciti a tamponare l’in - vasione dei rifiuti in corso Roma e nel centro storico. Ma le altre strade centrali vedono i cumuli di immondizia crescere di ora in ora». Sono 45 i centri coinvolti nell’emergenza. Metà della popolazione salentina sta soffrendo il blocco delle discariche. I 45 comuni producono 180mila tonnellate l’anno. Sono 500 tonnellate di rifiuti al giorno. Finora, quindi, settimo giorno di emergenza, siamo a 3500 tonnellate depositate lungo le strade o conservate nelle case. Situazioni critiche un po’ ovunque. Le foto sono impietose: Alezio, Supersano, Specchia, Presicce sono solo alcuni dei centri interessati. I comuni che hanno attivato la raccolta obbligatoria porta a porta sono quelli che stanno reagendo meglio. Scomparsi i cassonetti dalle strade, i sindaci hanno fatto appello alle famiglie a conservare in casa sia la frazione riciclabile (carta, plastica, vetro e alluminio), sia quella indifferenziata (umido e frazione secca). I cittadini stanno rispondendo bene alla richiesta di collaborazione delle amministrazioni. A San Cassiano, il sindaco Petracca ha distribuito un volantino con un decalogo da rispettare. Ad Alezio, il sindaco Vincenzo Romano ha chiesto di evitare i cumuli dei sacchetti per strada. Gli appelli degli amministratori diventano sempre più serrati. Sbloccare Ugento oppure cercare una soluzione alternativa: l’importante è evitare il collasso completo. Sono appelli che provengono da tutte le zone. Da Tricase, dove sono riusciti a tenere pulita la parte centrale della città; da Otranto, dove il sindaco Cariddi ha sollecitato i cittadini a tenere in casa i sacchetti, da Leuca. Ma non tutti i cittadini collaborano. C’è chi l’immondizia se la carica in auto o sui furgoncini e poi la getta in campagna. Molti comuni hanno organizzato la vigilanza notturna lungo le strade rurali. Ma il Salento, pur reagendo con responsabilità, rischia di piegarsi se oggi non verrà una soluzione. Un'altra notte al freddo si è consumata invece per le decine  di persone che quasi da una settimana stanno presidiando la  discarica di Burgesi-Ugento per impedire che vi siano trasferiti  rifiuti provenienti da diversi comuni salentini. La scorsa notte  i manifestanti hanno sfidato un freddo intenso (la temperatura  è scesa a -1) per condurre una protesta che sta assumendo  sempre più i contorni dell’emergenza.
Tanti gli occhi puntati e le aspettative sull’attesa riunione alla prefettura di Lecce che si spera possa  dare una svolta positiva all’emergenza, in attesa che entrino in  funzione nuovi impianti. Vi parteciperanno il prefetto di Lecce,  amministratori regionali e locali e alcuni rappresentanti della  protesta cittadina. La Provincia di Lecce dovrebbe proporre un  piano che prevede un utilizzo limitatissimo della discarica di  Ugento e la riattivazione temporanea, ma con minori impatti  ambientali, del sito di Poggiardo. 7/1/2009
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http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_cronache_NOTIZIA_01.php?IDCategoria=273&IDNotizia=220190
Ozza il sindaco di Ugento «barricadero»  di TONIO TONDO
UGENTO - Sui rifiuti gli uomini delle istituzioni locali balbettano, esaltano il loro tatticismo e si fanno prendere dal tarlo della demagogia. Mai una parola e un atto di responsabilità. Eppure, all’assemblea dei 24 sindaci del Capo di Leuca, il sindaco di Ugento Eugenio Ozza era stato il più moderato. «Tutto sommato - aveva sussurrato - non è la fine del mondo se dagli altri centri del Salento, nella discarica di Burgesi, arriveranno rifiuti fino al 31 gennaio». Ma la solidarietà sociale è valore molto debole, anche nelle piccole comunità. Ozza, ex parlamentare di An, al secondo mandato, uomo accomodante, si è subito trasformato nel suo opposto. È stato sufficiente che un altro sindaco, Antonio Luca di Presicce, esponente del Pd, alzasse i toni del dibattito per stravolgere i comportamenti. Così al mite e dialogante Ozza, che aveva dato un sostanziale via libera all’ordinanza di Vendola, è subentrato l’Ozza barricadiero che dà man forte al gruppo di manifestanti che giorno e notte presidia l’ingresso della discarica per impedire ai camion di scaricare i rifiuti. Con un’ordinanza, il sindaco di Ugento ha bloccato il transito dei camion. In più ha contestato al Tar la decisione di Vendola. E nella confusione un comitato con influenze politiche trasversali fa la sua parte per far salire la tensione: «Non vogliamo i rifiuti degli altri comuni salentini». Le quotazioni di Ozza, a Ugento, sono in crescita. Le polemiche seguite all’omicidio di Basile, consigliere provinciale di Italia dei valori, sembrano lontane. Il sindaco ha anche approfittato dello scivolone di don Stefano Rocca, un prete battagliero che aveva chiesto trasparenza all’amministrazione e la verità su autori emandanti del delitto. Don Stefano, anche in questi giorni di festa e liturgie, non ha voluto starsene con le mani in mano e un po’di visibilità se l’è guadagnata anche lui. Si è dato da fare, ha incontrato prima Vendola, poi Pellegrino. E ha sparso parole di buon senso: «Mi hanno promesso che l’emergenza sarà superata». Parole velenose, per Ozza. «Ma come, ha confidato, ho chiesto di incontrare il presidente della regione e non ho ottenuto risposta. Fino a prova contraria sono io il rappresentante della comunità». Le beghe paesane degradano la politica e la vita civile. Anche questo c’è nella vicenda dei rifiuti. La concorrenza tra un sindaco e un prete altera la vita delle istituzioni. Ugento è terra di villaggi turistici e rifiuti. Spiagge edificate e soldi nelle casse del comune. La vecchia discarica di Burgesi, in attività da 15 anni, in realtà, è più vicina a Presicce. I nuovi impianti - biostabilizzazione e discarica di soccorso - stanno sorgendo nella stessa area. Cave e fessure nel terreno rendono la zona ideale all’occultamento di ogni tipo di rifiuti. Per anni camion con targhe italiane e straniere hanno scaricato scarti di lavorazioni industriali, migliaia di tonnellate di amianto, olio esausto di turbine, materiali di edilizia e di Pcb. Traffici illegali sui quali ci sono state inchieste della magistratura. Una delle più belle zone del Salento ridotta a discarica abusiva. Mai un controllo, mai una denuncia delle istituzioni. Solo gli stranieri che hanno comprato casa per fare del Salento la loro seconda patria hanno evidenziato l’obbrobrio. Quando gli operai del Cogeam, il consorzio che ha vinto la gara d’appalto, si sono presentati a Burgesi per costruire la discarica di soccorso hanno visto che la zona era coperta da montagne di rifiuti speciali e tossici. E sotto, una cavità carsica che richiede lavori di consolidamento prima di procedere con il cantiere. Altri ritardi che stanno mettendo in ginocchio il Salento. Questa emergenza non interessa solo i comuni del bacino Le/2. Gli ambiti territoriali si sono rivelati inefficienti centri burocratici. Spetta all’intera classe dirigente governare i problemi. Probabilmente, si dovranno spalmare i rifiuti nei pochi impianti in attività. È stata affrettata la decisione di chiudere la discarica di Castellino, a Nardò, prima di avere la certezza della funzionalità del sistema. Lo scontro politico non serve a nulla. Anzi, deprime entrambi gli schieramenti che negli anni, alternandosi, hanno accumulato responsabilità. E un eventuale ricorso alla Protezione civile avrebbe il significato di un commissariamento della politica. A Burgesi, la notte cresce il numero del presidio. Cittadini di Ugento e Presicce montano la guardia e le donne portano latte e caffè. Il sindaco di Ugento se ne lava le mani. «Non è mia la responsabilità. Dovete prendervela con Vendola». E la gente cerca un capro espiatorio, come succede sempre in queste vicende. Latitano le parole di verità. Così il Salento, capitale del turismo, sta diventando la provincia più sporca del Sud, dopo Napoli. 7/1/2009
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rassegna 5 gennaio

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDCategoria=273&IDNotizia=219860
VIAGGIO NELLA GRECIA DOVE LA CAVA DISMESSA DIVENTA DISCARICA di Gaetano Campione
Acquarica del Capo - Vi siete mai chiesti perché si dismette una cava di tufo? Nella Grecìa salentina, terra di tajàte (le cave) e di cavamonti, dove la pietra è vita, la risposta la conoscono anche i bambini: la dismissione arriva quando la roccia sul fondo non è più compatta e presenta fessure. E da queste parti la discarica di contrada Burgesi è ospitata in una cava di tufo; il biostab ilizzatore di Poggiardo si trova in una cava di tufo (a proposito, i lavori sono stati interrotti a causa di una voragine); le numerose discariche clandestine disseminate sul territorio spuntano dalle cave di tufo.
La logica, quindi, ti porta ad u n’altra riflessione: che la falda dell’acqua e il sottosuolo siano inquinati da qualsiasi liquido si versi e penetri in profondità grazie a crepe e dislivelli naturali. E se poi il Comune di Ugento affida l’incarico di eseguire i controlli a chi gestisce la discarica, dubbi e sospetti finiscono per correre alla velocità della luce.
D’altra parte di episodi strani, la cronaca locale è zeppa. A cominciare da quei napoletani che disboscarono, dal giorno alla notte, un terreno per costruirci un insediamento turistico, nonostante nessuno avesse ancora esaminato il progetto presentato. Per finire ai tarantini che utilizzarono le macchine per il movimento terra - prese in fitto da un imprenditore salentino - disseminando bidoni e rifiuti tossici un po’ dovunque.
Insomma, il livello di disattenzione istituzionale sembra elevato. Con una buona dose di paradossi: sono tanti, ad esempio, i contadini multati per aver bruciato i rami e i tronchi dopo la potatura degli alberi di ulivo. C’è una legge, infatti, che ritiene inquinante il fumo prodotto. Eppure a Gemini, frazione di Ugento, distante qualche centinaio di metri dalla discarica, respirano biogas da sempre: «Specialmente quando tira il vento di scirocco», dicono le 400 famiglie. Qui è nato il comitato spontaneo per la protesta. E da qui è partita la richiesta di un incontro anticipato col Prefetto di Lecce che potrebbe calmare gli animi: «Aspettiamo ancora una risposta».
In molti respingono le strumentalizzazioni della politica. La gente arriva al presidio anti-discarica ad ondate, sotto l’occhio vigile ma discreto, di polizia e carabinieri. Si parla davanti al falò acceso per riscaldarsi. Si sussurra di una nuova sopraelevazione della «montagna della vergogna», quella dei rifiuti. In questo modo sarebbero accontentati i poteri forti, che non mancano mai. Un vecchietto chiede a gran voce: «Ma dove’era la gente quando, negli anni scorsi, l’immondizia cresceva?».
Qualcuno gli fa notare come il Risiko della politica regionale sia cambiato. Chi comandava ieri, oggi è all’opposizione. E chi poteva protestare ieri, oggi comanda. Quattro anni fa, quando fu disposta l’ennesima sopraelevazione della discarica (già satura), gli ugentini si organizzarono per partire alla volta di Bari. Erano infuriati contro il governatore e commissario Raffaele Fitto (centrodestra). Ma la protesta sfumò. Alla guida della città anche allora c'era Eugenio Ozza, di An, il Richelieu salentino. Oggi, intanto, sarà il quarto giorno senza raccolta della spazzatura ad Ugento e dintorni.5/1/2009
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http://unionesarda.ilsole24ore.com/mondo/?contentId=57440
Rifiuti nel Salento - Proteste per cassonetti stracolmi
Per il quarto giorno consecutivo continua la protesta davanti alla discarica di Ugento, in località Burgesi. Fino a fine gennaio in vigore l'ordinanza del commissario per l'emergenza ambientale in Puglia.Stamani sono un centinaio, ieri una quarantina, i manifestanti che presidiano le strade per impedire il conferimento dei rifiuti prodotti da gran parte dei Comuni salentini, disposto sino a fine gennaio da un'ordinanza del commissario per l'emergenza ambientale in Puglia, il presidente della Regione, Nichi Vendola. La legittimità dell'ordinanza è stata confermata due giorni fa dal Tar. I manifestanti oggi stanno facendo volantinaggio, spiegando ai cittadini i motivi della protesta: toglieranno il blocco solo dopo un impegno scritto del prefetto di Lecce nel quale lo smaltimento dei rifiuti a Ugento viene revocato perché la discarica è pressochè colma. Intanto, i rifiuti solidi urbani continuano a essere raccolti nei 24 Comuni dell'Ato Lecce 3 (che si serve della discarica di Burgesi) e nei 46 dell'Ato Lecce 2 (che, in base alla decisione di Vendola, devono essere smaltiti nel sito di Ugento). I rifiuti rimangono negli autocompattatori che nelle prossime ore dovrebbero raggiungere la capienza massima. Nei 70 Comuni vivono circa 460mila abitanti. Alcuni Comuni stanno invitando i cittadini a trattenere il più possibile i rifiuti in casa. Altri hanno distribuito buste giganti per la raccolta dei rifiuti. Altri ancora, come nel Comune di Galatina, hanno incrementato il numero dei cassonetti che, ovunque, sono ormai stracolmi. Per risolvere la situazione è stato convocato un vertice nella prefettura di Lecce per il 7 gennaio.05/01/2009 10:51
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http://www.sudnews.it/notizia/33147.html
Rifiuti, arrivano i composter nell'Ato Le 1
In distribuzione l’attrezzatura per trasformare i rifiuti organici in compost per il giardino. L’Ambito Territoriale Ottimale Lecce 1 ha previsto l’assegnazione di composter domestici in 13 Comuni (tra cui Lecce) al fine di consentire una riduzione del conferimento organico presso gli impianti di trattamentosmaltimento dei rifiuti solidi urbani. Gli 800 composter saranno distribuiti dal Settore Ambiente del Comune di Lecce presso utenze selezionate. L’attrezzatura dovrà essere collocata sul terreno (possibilmente sotto un albero, ma comunque non esposta al sole ed alla pioggia) per ricevere scarti umidi, avanzi di cucina (bucce, verdura, cibo, frutta, fondi di caffè e the) e scarti secchi (potature, foglie, fiori, erba) che andranno tra di loro miscelati. Precisamente si tratta di un mini sistema completo e funzionale (per rendere più semplice la raccolta domestica dei rifiuti organici e trasformarli in compost per il giardino e l’orto) costituito da un composter domestico da 310 litri e completo di accessori, un contenitore per rifiuti organici da cucina da 7 litri e sacchetti in biomateriale. L’attrezzatura consentirà all’utenza di espletare la pratica di compostaggio domestico e produrre concime e terriccio da utilizzare nel proprio terreno. I cittadini interessati alla concessione di una composteria in comodato d’uso gratuito, da utilizzare nell’area verde di pertinenza della propria abitazione o nel giardino condominiale, possono presentare apposita domanda all’Ufficio Protocollo utilizzando gli appositi moduli distribuiti dal Settore Ambiente sito al viale Rossini n. 110 (terzo piano) entro il 31 gennaio 2009. Nel caso di giardino condominiale la richiesta dovrà essere inoltrata dall’amministrazione condominiale. Il Settore Ambiente provvederà alla selezione delle domande pervenute ed alla costituzione dell’elenco dei beneficiari. 05/01/2009
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http://www.sudnews.it/notizia/33149.html
Rifiuti Salento, Losappio: il Pdl e il partito delle discariche
L’assessore all’Ecologia, Michele Losappio, dichiara quanto segue: “Quando Palese, i Consiglieri Regionali e gli esponenti nazionali del Pdl parlano di partito delle discariche forse alludono a presunte scelte del Governo Regionale tese ad ampliare l’uso delle discariche autorizzate proprio da loro quando erano al governo della Puglia. In realtà anche questa interpretazione è errata ed essendo viziata da malafede è dunque falsa. Lo dimostra la situazione del Salento e cioè: Discarica di Nardò – autorizzata nel 2001 (Governo Fitto-Palese) e successivamente ampliata nel luglio del 2002, nel settembre del 2002, nell’ottobre del 2002, nel dicembre 2004 sempre con lo stesso governo regionale e solo nel luglio 2006 con l’attuale Giunta. La discarica è stata chiusa da Vendola ed ora si pone il problema del suo definitivo tombamento. Discarica di Ugento – autorizzata nel terzo lotto nel luglio 2001 (Governo Fitto-Palese) e poi sopraelevata di 3 metri nel dicembre 2004 sempre dallo stesso governo, mentre l’attuale Giunta ha sopraelevato solo nel gennaio 2007 e per 1,5 metri. Il nuovo impianto di biostabilizzazione e la discarica di servizio sono in fase di avanzata costruzione come chiunque può verificare e saranno pronti nell’inizio del secondo semestre dell’anno. Discarica di Cavallino – autorizzata nel 2002 dal Governo Fitto-Palese, ampliata da quello Vendola nell’agosto 2005 e nel novembre 2006, oggi chiusa e sostituita dal nuovo e completo ciclo integrato degli impianti già in funzione per la biostabilizzazione e per la discarica di servizio. Come si vede mentre Palese ha fatto crescere le discariche, unico sistema di smaltimento degli RSU nei 10 anni in cui ha governato, gli atti di Vendola sono tutti indirizzati al loro superamento, ma questo non può avvenire con i rifiuti per strada ma con scelte programmate e con le eventuali variazioni conseguenti al calendario dei lavori ed alle difficoltà che si incontrano nella costruzione degli impianti. Quanto ai termovalorizzatori, altro elemento qualificante della polemica del PdL, è doveroso ricordare che nel Salento il piano di Fittto-Palese non li prevedeva, forse perché li, ed esattamente a Maglie, operava ed opera un impianto a biomasse alimentato con CDR”. 05/01/2009
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rassegna 4 gennaio

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_cronache_NOTIZIA_01.php?IDCategoria=273&IDNotizia=219499
Vernola: vacanza ritarda vertice rifiuti?
BARI - ''Ci dica Losappio se corrisponde al vero che il vertice in prefettura a Lecce si potrà tenere solo il 7 gennaio perchè, come denuncia un sindaco, i responsabili regionali sono in vacanza all’estero". Lo afferma il vicecapogruppo di Fi-Ppe al Parlamento europeo, Marcello Vernola, replicando a Michele Losappio.
"Anzichè difendere una scelta politica poco concreta come una proroga, e anzichè attaccare chi vuole conoscere la situazione – rileva Vernola – l'assessore regionale all’Ambiente ci dica come vuole risolvere il problema dei rifiuti nel Salento. Temiamo però che non sappia come fare".
"Cosa succederà il giorno dopo la scadenza della proroga? – si chiede Vernola – Questo ci deve dire Losappio. E non ce lo dice. A cosa serve ritardare ancora la soluzione sistematica del problema? Ormai questo territorio è paragonato alla Campania per l'emergenza-rifiuti e lo dobbiamo alle scelte sbagliatissime del governo regionale. Proviamo molta preoccupazione quando veniamo a conoscenza del fatto che i sindaci sono costretti ad invitare i loro concittadini a tenere in casa i rifiuti".
"Una preoccupazione – conclude il deputato europeo – che dovrebbe riguardare anche l’assessore regionale all’Ambiente il quale, invece, più che una proroga non è in grado di tirare fuori, di fronte a una simile emergenza". 4/1/2009
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http://bari.repubblica.it/dettaglio/Rifiuti-la-regione:-Il-centrodestra-ricatta-il-Salento/1570072?ref=rephp
 Rifiuti, la Regione accusa il Pdl
"Qui fa le barricate, a Napoli vuole l'Esercito contro i dimostranti"
La guerra della discarica di Ugento si è trasformata in un feroce duello politico fra la Regione del governatore di centrosinistra Nichi Vendola e alcuni sindaci salentini di centrodestra. "Il Pdl, il sindaco di Ugento e i più autorevoli esponenti nazionali del centrodestra hanno deciso di sequestrare e di tenere in ostaggio 70 comuni del Salento", accusa l'assessore all'Ecologia della Regione Puglia, Michele Losappio, riferendosi al blocco da parte di un centinaio di manifestanti della discarica di Ugento. Oggi i presidi sono continuati, impedendo ai camion di scaricare i rifiuti del basso Salento: se la situazione dovesse perdurare c'è il rischio che in molti comuni la spazzatura rimanga per strada.
"Paradossalmente - aggiunge l'assessore Losappio - questa operazione, volta a creare un'emergenza rifiuti attraverso il blocco alla discarica fin qui utilizzata, è messa in atto da esponenti politici salentini contro i salentini, da sindaci contro i loro stessi concittadini amministrati. E' inaudito che un prolungamento di un mese di una discarica in vita da 18 anni possa diventare la causa dell'ostruzionismo e del blocco voluto ed operato dagli ammnistratori e dagli esponenti del Pdl. I salentini devono sapere - conclude l'assessore Losappio - che se i rifiuti saranno per le strade piuttosto che nella discarica che fin qui li ha ospitati, ciò avviene per scelta deliberata di una parte politica che vuole utilizzare l'emergenza per i suoi giochi politici contro il governo regionale. Il Pdl che vuole l'Esercito contro chi blocca le discariche in Campania, qui invece organizza il blocco degli impianti".
La replica del sindaco di centrodestra di Ugento Eugenio Ozza non si è fatta attendere: "L'assessore Losappio dice cose inesatte e deve essere onesto. Se anche i sindaci del centrosinistra sono d'accordo con il Pdl, vuol dire che il problema non è politico ma sociale. Inoltre, il consiglio comunale, il 31 dicembre, all'unanimità, mi ha chiesto di adottare l'ordinanza per impedire il conferimento dei rifiuti nella nostra discarica, che è ormai satura. Mi devono dire come si fa a conferire i rifiuti di altri 46 Comuni a fronte di una capienza di appena di 7.500 metri cubi, che sono sufficienti per ospitare solo i rifiuti dei 24 Comuni della nostra Ato, Lecce 3". Ozza afferma infine che è grave che si aspetti fino al 7 gennaio per tenere l'incontro nella prefettura di Lecce. "Nessuno dalla Regione Puglia - accusa - era disponibile prima: c'era chi era in vacanza in Francia, chi in Olanda".  (04 gennaio 2009)
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http://www.portadimare.it/index.php?option=com_content&task=view&id=7004&Itemid=1
EMERGENZA RIFIUTI. A Galatina 200 cassonetti per fronteggiare la crisi
GALATINA/LECCE - Il sindaco di Galatina emana un'ordinanza straordinaria per tamponare per almeno cinque giorni l'emergenza rifiuti nella cittadina leccese. Sarà possibile per tutti i cittadini galatinesi conferire i sacchetti  in un'area del Quartiere fieristico dove sono attualmente depositati circa duecento cassonetti. Il personale della "Csa", società che gestisce il servizio a Galatina, controllerà che ad utilizzare questo servizio siano esclusivamente i residenti a Galatina.
Vista l'emergenza-rifiuti creatasi nei territori dei Comuni dell'ATO LE/2 e LE/3 a causa del presidio da parte di alcuni cittadini di Ugento delle vie di accesso alla discarica "Burgesi" di Ugento;
Considerato che i mezzi di raccolta, stracolmi di rifiuti, sono fermi in prossimità di Ugento pronti a scaricare non appena saranno eliminati i blocchi stradali;
Considerato, inoltre, che la "Centro Salento Ambiente" società gestore del servizio nel territorio di Galatina, avendo fermi i mezzi a disposizione nelle vicinanze di Ugento, non può assicurare il servizio di svuotamento dei cassonetti siti sul territorio;
Atteso che nell'area recintata adibita a parcheggio del Quartiere Fieristico vi sono dei contenitori vuoti che possono essere utilizzati in occasione di tale emergenza;
Assumendo i poteri derivanti dall'art. 50, comma 5°, del T.U.O. EE. LL. n. 267/2000 al fine di salvaguardare l'igiene pubblica
ORDINA
Alla Società "Centro Salento Ambiente", gestore del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani del territorio del Comune di Galatina, di presidiare con adeguato personale l'area recintata adibita a parcheggio del Quartiere Fieristico per consentire ai cittadini galatinesi di conferire i rifiuti prodotti in queste ultime ore, con decorrenza immediata e sino alla data di risoluzione dell'emergenza nel territorio di Ugento, sede della discarica "Burgesi"
INVITA
I cittadini galatinesi a farsi carico del disagio di trasportare i rifiuti nella predetta zona del Quartiere Fieristico, ove troveranno il personale addetto al ritiro dei sacchetti. 
La presente ordinanza ha validità su tutto il territorio comunale e chiunque è tenuto ad asservarla. Copia della presente ordinanza sarà notificata al Presidente della "Centro Salento Ambiente SpA", al Comando di Pubblica Sicurezza, al Comando Stazione Carabinieri, all'Ufficio Tecnico Comunale e, per conoscenza, a Sua Eccellenza il Prefetto di Lecce.
Sandra Andronica Sindaco di Galatina
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http://www.corriere.it/cronache/09_gennaio_04/puglia_battaglia_dei_rifiuti_f883390c-da16-11dd-a7f8-00144f02aabc.shtml
CARLO VULPIO
Il piano Allarme in settanta paesi del Leccese. Fermati i camion pieni di spazzatura in fila davanti alla cava - Rifiuti, la battaglia si sposta in Puglia
Bloccata la discarica del Salento. I manifestanti difesi dal Pdl,insorge il Prc
DAL NOSTRO INVIATO
UGENTO (Lecce) — Presìdi davanti alla discarica stracolma del bacino Lecce/3 (24 Comuni) e blocchi stradali con auto e trattori per non far passare i tir carichi di monnezza provenienti dal bacino Lecce/2 (46 Comuni). La discarica di contrada Burgesi, a Ugento - 21 metri d'altezza, di cui 8 fuori terra, per un carico di 21 mila chilogrammi per metro quadrato -, non ce la fa più. E non ce la fanno più nemmeno i cittadini, che non vogliono saperne di un'altra «sopraelevazione» della discarica, per stoccare i rifiuti dei Comuni vicini fino al 31 gennaio, come vuole l'ordinanza del presidente della giunta regionale, Nichi Vendola. La discarica di Ugento, dicono i tecnici, è una cava di tufo che già sopporta rifiuti per un peso (1 milione 400 mila tonnellate) almeno doppio rispetto a quello preventivato e, per questa ragione, «sicuramente sarà piena di lesioni sul fondo».
La gente è arrabbiata. Dopo quindici anni di gestione commissariale dell'eterna emergenza rifiuti, e nonostante le ripetute denunce sulla discarica di Giuseppe Basile, il consigliere provinciale (IdV) ammazzato il 15 giugno scorso, è di nuovo punto e a capo. Il sindaco di Ugento, Eugenio Ozza (centrodestra), che in questi anni non ha fatto granché per evitare che dentro la discarica finisse di tutto e di più, improvvisamente riscopre i suoi poteri ed emette un'ordinanza che contraddice quella di Vendola e vieta di scaricare rifiuti a Burgesi. Mentre Vendola e il suo assessore all'Ecologia, Michele Losappio (Rifondazione), sembrano cascare dal pero e scongiurano blocchi e manifestazioni, sventolando «il plauso e la solidarietà» ricevuti dal premier Silvio Berlusconi, «contro un centrodestra che gioca allo sfascio».
Siamo alla commedia delle parti, mentre la situazione, dopo tre giorni di manifestazioni e sit in, volge al dramma. E allora ecco di nuovo riproposta, come in Campania, l'anacronistica querelle «discariche o inceneritori», come se in Europa non venisse già praticata la «terza via» del riciclaggio e del compostaggio. Mentre si finge di non sapere che costruire un'altra discarica di 550 mila metri cubi a Corigliano d'Otranto, dove smaltire le 180 mila tonnellate annue di rifiuti del bacino Lecce/2, è un rimedio peggiore del male. Perché la scelta di Corigliano, avviata da Raffaele Fitto, completata da Nichi Vendola, e aggiudicata con altri cinque progetti allo stesso consorzio, Cogeam, mette in serio pericolo 80-90 milioni di metri cubi di acqua annui. Il fosso della discarica, infatti, è proprio in perpendicolare sulla ricca falda profonda, che alimenta i pozzi con cui l'Acquedotto pugliese disseta il Salento. Il Tar di Lecce ha cercato di porre vincoli e condizioni, ma la Regione ha detto che si può fare e l'Aqp, che negli anni '90 si era opposta al progetto (la metà dell'attuale), definendolo «un disastro», adesso tace. «Ora e sempre, emergenza», è lo slogan a Ugento e a Corigliano. Al terzo giorno, l'ironia applicata alla monnezza può ancora funzionare. Carlo Vulpio 04 gennaio 2009(ultima modifica: 05 gennaio 2009)
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http://puglialive.net/home/news_det.php?nid=17928
03/01/09  Lecce - Dichiarazione del Vicepresidente della Regione Puglia Sandro Frisullo sull’emergenza rifiuti
“Chi oggi soffia demagogicamente sull’emergenza rifiuti si assume una grave responsabilità nei confronti dei salentini e del nostro territorio.
È da irresponsabili usare toni apocalittici come se il Salento e la Puglia fossero omologabili alla situazione della Campania.
Stanno per completarsi i lavori nel sito di Cavallino con l’attivazione dell’impianto di CDR che consentirà la lavorazione della frazione secca e la chiusura del ciclo.
La Regione in questi anni ha lavorato per attivare gli impianti utili a completare il ciclo che trova nella raccolta differenziata degli RSU la scelta più qualificata ed eco-sostenibile.
Nessuno si illuda di lucrare sull’emergenza rifiuti strumentalizzando a fini di parte e per mero calcolo politico elettorale.
Se si apre il confronto sulle responsabilità nessun potrà tirarsi fuori giacché ritardi ed inadempienze inchiodano diversi soggetti politici ed istituzionali del centrodestra.
Io penso invece che tutti, centrodestra e centrosinistra ai diversi livelli, devono lavorare insieme per scongiurare esiti ingovernabili nell’interesse del Salento e dei suoi cittadini.
A questo fine la riunione in Prefettura del 7 gennaio sarà la sede per definire le soluzioni transitorie condivise e utili per il nostro territorio e le nostre popolazioni”.
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 Questione scorie nucleari: comunità locali in allerta
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallabasilicata_NOTIZIA_01.php?IDCategoria=273&IDNotizia=219477
MATERA - Quante sono le scorie radioattive custodite all’Itrec di Rotondella, nel sito della Trisaia? La risposta può essere fornita con i dati diffusi dall’ottava Commissione parlamentare Ambiente, territorio e lavori pubblici, della Camera, il 18 dicembre del 2004. Una stima successiva, infatti, non è stata mai effettuata e, tuttavia, le quantità di rifiuti non possono essere né diminuite né aumentate non essendo stata attuata, da allora, alcuna attività in tal senso nell’impianto dismesso nel cuore della costa jonica lucana.
Così, nell’area dell’Itrec, dal 2002 sotto il diretto controllo della Sogin spa, la società di proprietà al 100 per cento dello Stato, sono custodite sessantaquattro barre di combustibile nucleare del ciclo uranio-torio provenienti dal reattore sperimentale di Elk River (Minnesota, Stati Uniti d’America). Oltre a questi elementi, però, sono collocati alla Trisaia 4.500 metri cubi di residui radioattivi.
In particolare, vi sarebbero rifiuti liquidi acquosi a bassa attività (80 metri cubi), rifiuti liquidi acquosi ad alta attività (3 mc), rifiuti liquidi organici (3,2 mc), prodotto finito del ciclo torio-uranio (3 mc), materie nucleari liquide del ciclo torio-uranio (5 mc), rifiuti solidi a bassa attività da bonifiche di esercizio (1.100 mc), rifiuti solidi a bassa attività vari (1.100 mc), rifiuti solidi a media/alta attività (68 mc), rifiuti solidi ad alta attività irreversibili (33 mc), terra fossa impermeabile (1.200 mc), residui solidi del ciclo torio- uranio naturali.
Basteranno i 48 milioni di euro stanziati dallo Stato per mettere tutte queste scorie in sicurezza cementando quelle liquide prima di stoccarle temporaneamente nel mega - capannone da 20mila metri cubi che sarà realizzato nel centro? Non resta che attendere. Intanto, Pasquale Stigliani, portavoce dell’associazione ScanZiamo le scorie, costituita poche ore dopo il Decreto legge del 13 novembre 2003 che destinava i rifiuti nucleari di tutta Italia a Terzo Cavone di Scanzano Jonico, ha dichiarato che la pubblicazione del bando per la gara d’appalto per la messa in sicurezza dell’Itrec è un fatto sicuramente importante, ma che la sua organizzazione non smetterà di esercitare la massima vigilanza antinucleare su tutto il Metapontino. [fi.me.]  4/1/2009

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rassegna 3 gennaio

Rifiuti: emergenza Salento, ancora blocchi a Ugento Manifestanti contro decisione Vendola, discarica sarebbe colma
(ANSA) - UGENTO (LECCE), 3 GEN - Secondo giorno consecutivo di blocco alla discarica pugliese di Burgesi per impedire il conferimento dei rifiuti. Alcune centinaia di persone presidiano la discarica dove il commissario per l'emergenza ambientale in Puglia, Nichi Vendola, ha disposto fino a fine gennaio il trasporto dei rifiuti prodotti dai comuni salentini. I manifestanti hanno ribadito che toglieranno il blocco solo dopo un impegno scritto sulla revoca dello scarico a Ugento, il cui sito e' colmo. 
http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/puglia/news/2009-01-03_103297137.html

RIFIUTI: EMERGENZA SALENTO; ANCORA BLOCCHI A UGENTO
LECCE - Per il secondo giorno consecutivo alcune centinaia di persone presidiano la discarica in località Burgesi per impedire il conferimento dei rifiuti prodotti da gran parte dei comuni salentini, disposto sino a fine gennaio dal commissario per l'emergenza ambientale in Puglia, il presidente della Regione, Nichi Vendola.

 I manifestanti hanno ribadito stamattina che toglieranno il blocco solo dopo un impegno scritto assunto dal prefetto di Lecce nel quale lo scarico dei rifiuti a Ugento viene revocato perché la discarica è pressoché colma. Lo scorso primo gennaio il sindaco di Ugento, Eugenio Ozza, con un'ordinanza ha imposto il divieto di transito degli automezzi carichi di rifiuti provenienti da fuori ambito territoriale e lo smaltimento nella discarica.

Il divieto è stato deciso sia per motivi di sicurezza, perché la strada di accesso al sito di smaltimento è ritenuta inidonea a sostenere il passaggio di oltre cento autocompattatori al giorno, sia perché la discarica è ritenuta vicino all'esaurimento. I manifestanti hanno chiuso al traffico ogni accesso alla discarica e bloccato così i camion carichi di spazzatura che sono incolonnati. 
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_848352813.html


rassegna 2 gennaio 2009

http://www.ilriformista.it/stories/adnkronos/42141/
RIFIUTI: LOSAPPIO, CONTRATTI PER IMPIANTI PUGLIA GIA' FIRMATI AD AGOSTO 2006
Bari, 2 gen. - (Adnkronos) - In relazione alla questione dei rifiuti nel Salento, l'assessore all'Ecologia della Regione Puglia Michele Losappio precisa che ''le firme dei contratti per gli impianti previsti in Puglia dal piano dei rifiuti risalgono al 27 aprile, al 6 luglio e al 3 agosto 2006. Nei fatti - aggiunge - tra aprile e agosto del 2006 sono stati firmati tutti i contratti. La dichiarazione degli esponenti di Forza Italia e' dunque inesatta''. ''Per il bacino Lecce 2 - continua Losappio - e' stata anche affrontata la modifica dell'impianto di Corigliano d'Otranto. Per quanto riguarda il Lecce 3 nel nuovo sito di Ugento i lavori supplementari hanno comportato anche la rimozione di 2600 tonnellate di rifiuti, di cui tre di amianto, con lavori durati 4 mesi, dal gennaio all'aprile 2008 perche' il sito era stato trasformato in discarica abusiva di rifiuti speciali, in assenza del controllo dell'autorita' competente, ovvero del Comune''. ''Si ricorda infine - conclude l'assessore - che il Consiglio regionale e' stato convocato per ben due volte in seduta monotematica sull'argomento della cessazione dello stato commissariale per l'emergenza rifiuti in Puglia, con particolareggiate relazioni fornite al Consiglio e con ampio dibattito in Aula''. (Pas/Gs/Adnkronos)

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http://www.telenorba.it/home/news_det.php?nid=9102
RIFIUTI, PRESIDIO DISCARICA UGENTO
SECONDA NOTTE IN BIANCO PER I COMPONENTI DEL COMITATO SPONTANEO CHE VUOLE LA CHIUSURA DEFINITIVA DELLA DISCARICA DI UGENTO, DOVE DOVREBBERO CONFLUIRE PER UN MESE I RIFIUTI DEI COMUNI SALENTINI DEI BACINI LE/2 LE/3, IN PRATICA 70 CITTA'.
I MANIFESTANTI, CHE BLOCCANO TUTTI I CAMION ALL'INGRESSO DEL SITO BURGESI, SONO DISPOSTI A CONCEDERE UNA DEROGA, MA SOLO PER I 24 COMUNI DEL BACINO LE/3.
L'EMERGENZA RIFIUTI RISCHIA DI TRASFORMARE IL SALENTO IN UNA PATTUMERIA A CIELO APERTO, COME GIA' ACCADUTO IN CAMPANIA: A PRESICCE I CASSONETTI SONO GIA' PIENI, PRESTO I RIFIUTI - CHE NON VENGONO PIU' RACCOLTI NEI COMPATTATORI - INVADERANNO GLI ANGOLI DELLE CITTA'.
TUTTI I SINDACI PREMONO PERCHE' IL VERTICE CONVOCATO IN PREFETTURA A LECCE PER IL 7 GENNAIO SIA ANTICIPATO IL PIU' PRESTO POSSIBILE.
IL PARROCO DI UGENTO, DON STEFANO ROCCA, CHIEDE INVECE A GRAN VOCE LE DIMISSIONI DI TUTTI I PRIMI CITTADINI: SOLO COSI' VENDOLA E LE ISTITUZIONI CORRERANNO AI RIPARI.
CI SI MUOVE ANCHE SUL FRONTE LEGALE: I SINDACI DEI COMUNI DELLA GRECìA SALENTINA RICORRERANNO AL TAR CONTRO L'ORDINANZA DEL SINDACO DI UGENTO OZZA CHE VIETA AI CAMION DI SCARICARE RIFIUTI; ALTRI SINDACI, QUELLI DEL BACINO LE/3, AL TERMINE DI UNA RIUNIONE, HANNO DECISO DI IMPUGNARE L'ORDINANZA DI VENDOLA, ACCUSATO DI NON AVER TROVATO SOLUZIONI ANTERNATIVE VALIDE AD UN PROBLEMA CHE SI TRASCINA DA MESI. 02/01/09 20:48:56
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http://bari.repubblica.it/dettaglio/Rifiuti-protesta-nel-Salento-Occupata-una-discarica/1569441?ref=rephp

Rifiuti, proteste a Ugento Occupata una discarica
Alla protesta hanno preso parte un centinaio di persone
Esplode la protesta dei cittadini di Ugento (Lecce) che dalla notte scorsa presidiano l'accesso alla discarica in località 'Burgesi' per impedire agli autocompattatori di scaricare i rifiuti. La protesta, alla quale hanno aderito un centinaio di persone è stata organizzata dopo che, il 30 dicembre scorso, il commissario per l'emergenza ambientale in Puglia, Nichi Vendola, ha disposto, per un mese, e fino all' individuazione di nuove soluzioni, che nella discarica vengano smaltiti anche i rifiuti dei 46 Comuni dell'Ato Lecce/2, oltre a quelli dei 24 Comuni dell'Ato Lecce/3. La manifestazione segue l'ordinanza emessa ieri sera dal sindaco di Ugento, Eugenio Ozza, che impone il divieto di transito dei camion di rifiuti provenienti da fuori ambito territoriale e lo smaltimento nella discarica. Il divieto è stato imposto sia per motivi di sicurezza, perchè la strada di accesso al sito di smaltimento è ritenuta inidonea a sostenere il passaggio di oltre cento autocompattatori al giorno, sia perchè il sito è oramai vicino all'esaurimento. I manifestanti hanno chiuso al traffico il crocevia che collega l'ingresso della discarica ai Comuni di Ugento e di Acquarica del Capo e bloccano tutti i camion carichi di spazzatura, che sono incolonnati. A Vendola chiedono di revocare immediatamente l'ordinanza regionale e, successivamente, di chiudere la discarica, sospettata di essere la causa di numerose patologie tumorali. Sul posto sono al lavoro carabinieri, agenti della Digos e del Corpo forestale dello Stato.  (02 gennaio 2009)
.................................... dal resto della Puglia

http://www.teleradioerre.it/news/articolo.asp?idart=41037
San Severo continuerà a conferire i rifiuti nella discarica di Deliceto

Il Comune di San Severo potrà continuare a conferire i rifiuti urbani nella discarica di Deliceto per i prossimi due mesi. A decretarlo, un'ordinanza firmata questo pomeriggio dall'Assessore provinciale all'Ambiente, Stefano Pecorella. Ora si spera che questa ulteriore proroga - la terza da quando il sequestro della discarica di Passo Breccioso ha reso necessario dirottare i rifiuti di San Severo e di altri Comuni del foggiano nel vicino impianto di Delicato - sia l'ultimo intervento tampone dell'Amministrazione provinciale. Elena Nigro
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http://www.teleradioerre.it/news/articolo.asp?idart=41034
San Severo, disagi per i rifiuti che non possono più essere smaltiti a Deliceto

Difficoltà relative ai servizi di raccolta e conferimento di rifiuti vengono segnalati dal Comune di San Severo (Foggia) perchè dal 31 dicembre scorso è scaduta l'ordinanza del prefetto di Foggia che consentiva a diversi Comuni del foggiano, tra cui San Severo, di smaltire i rifiuti urbani nella vicina discarica di Deliceto. 'In attesa delle direttive dell'Amministrazione provinciale, ai Comuni del Tavoliere, tra cui San Severo - affermano il sindaco di San Severo, Michele Santarelli e l'assessore all'ambiente Antonio Prattichizzo - non è consentito, a partire da ieri, conferire rifiuti nell'impianto di discarica in località 'Masseria Campana' nel Comune di Deliceto. Pertanto i servizi di raccolta e conferimento espletati nella nostra città, stanno subendo alcune difficoltà che ovviamente esulano dalle competenze di questo Comune. Siamo convinti che nelle prossime ore la situazione potrà ritornare alla piena e totale normalità'. redazione Teleradioerre
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Agenzia nr. 6 del 02/01/2009    Ambiente

http://www3.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=151985

Borraccino (PdCI): “La solidarietà del PdCI alla popolazione di Ugento” 
Il capogruppo del PdCI in Consiglio regionale, Cosimo Borraccino, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“A seguito della ventilata decisione, ormai sempre più certa, di sopraelevare i rifiuti nella discarica di Ugento, consentendo ai 48 comuni dell’ATO LE/2 di portare per un periodo di oltre sei mesi la loro spazzatura in località Burgesi, accentuando il degrado ambientale di quelle contrade e mettendo in serio pericolo la saluta dei cittadini di Ugento, Gemini, Torre San Giovanni e le comunità di Acquarica del Capo e Presicce, vicinissime alla discarica suddetta, il PdCI sostiene la posizione del nostro consigliere comunale, Angelo  Minenna, che ha espresso contrarietà allo scarico nella discarica di Ugento di spazzatura indifferenziata proveniente dai 48 comuni dell’ATO LE/. Un secco no alla ulteriore prosecuzione dell’attività della discarica Burgesi, se non in deroga provvisoria e fino a quando non sarà completamente ultimato il nuovo impianto di biostabilizzazione ad Ugento. Il PdCI è invece favorevole che di questo problema se ne parli in un Consiglio Comunale monotematico.
Riteniamo prioritario – ha precisato il Capogruppo in consiglio regionale Cosimo Borraccino -  che il diritto alla salute e ad un ambiente sano debbano essere le parole d’ordine e il faro di ogni azione politica, sia quando si sta in maggioranza, sia quando si sta all’opposizione e sia, soprattutto, quando le decisioni sono così tali e delicate da imporre maggiore prudenza e riflessione: specie quando si parla di spazzatura, di discariche e quanto ad esso connesso.
Il PdCI – preannuncia Borraccino - presenterà nei prossimi giorni un’interrogazione indirizzata all’Assessore Regionale all’Ambiente in cui si chiede il motivo dei ritardi nella realizzazione dell'impianto di biostabilizzazione di Ugento realizzato dall'Ati Cogeam  gruppo Marcegaglia, interamente con fondi regionali e quali misure intende porre in essere la Regione per la definitiva realizzazione dell'impianto suddetto entro i primi mesi del 2009
L'individuazione di un sito alternativo a quello di Ugento, una vera e propria bomba ecologica, in quanto ha già effettuato 3 sopralzi di spazzatura ed ha già ampliato la superficie disponibile della discarica, con un ulteriore lotto di due ettari di terreno. A tal fine, si auspica anche una indagine dell'ARPA per verificare la tenuta del fondo della discarica Burgesi di Ugento, in modo da verificare se esistano o meno le condizioni per una definitiva chiusura della stessa. Scongiurare il collasso della discarica di Ugento è il nostro obiettivo. Lo si deve per le ragioni e il grido di dolore di un territorio già provato dal punto di vista del degrado ambientale.”
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Caroppo (Udc) sull’emergenza rifiuti: “La Puglia come la Campania”

http://www3.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=151976
Una dichiarazione del capogruppo consiliare Udc, Gino Caroppo.
“Il Salento come la Campania, forse con l’unica differenza che in Puglia ci saranno risparmiate le immagini della scorsa primavera che fecero il giro del mondo e solo perché Lecce ed i comuni salentini investiti dall’emergenza rifiuti non hanno la stessa densità abitativa di Napoli e della sua cerchia urbana.
Tuttavia, il problema è identico, con rischi comunque devastanti per l’immagine del Salento.
Nell’emergenza che coinvolge i comuni dell’ATO Lecce 2 e 3 i cui abitanti già pagano tariffe nettamente più care rispetto al resto della Puglia, le responsabilità politiche sono evidenti: il commissario delegato per l’emergenza, nonché presidente della giunta regionale Nichi Vendola, ha sottovalutato una serie di problemi, per ultimo la tempistica riguardante la realizzazione dell’impianto di stabilizzazione che avrebbe dovuto sostituire la discarica Burgesi.
Il tentativo fatto da Vendola di scrollarsi di dosso ogni responsabilità e trasferire le competenze sui rifiuti alla Provincia di Lecce, non alleggerisce la sua posizione: per l’opinione pubblica Vendola e la sua fallimentare politica nella gestione dei rifiuti, continueranno ad essere i responsabili principali della grave situazione in cui versa il Salento.
Sulla questione il presidente-commissario è ambiguo e contraddittorio: chiede comprensione e solidarietà ai sindaci dei bacini ATO 2 ed ATO 3, ben sapendo che i maggiori oneri finanziari richiesti in questi anni a famiglie ed imprese salentine per lo smaltimento dei rifiuti sono conseguenza della politica non più credibile perseguita in questi anni dal governo regionale”.(comunicato)

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Palese Baldassarre e Vadrucci (PdL):
 “Emergenza rifiuti: di profetico ci sono solo le nostre denunce”

http://www3.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=151977

Una nota del capogruppo consiliare di Forza Italia, Rocco Palese, e dei consiglieri PdL Raffaele Baldassarre e Mario Vadrucci.
“Nella gravissima, prevedibile e prevista emergenza rifiuti del Salento, di profetico ci sono solo i nostri due dossier (di metà 2006 e di gennaio 2007) e le decine di conferenze e comunicati stampa in cui da allora continuiamo a rilanciare le nostre denunce politiche sui ritardi, i pasticci e gli interessi che ruotano intorno a questa situazione. Né può essere definito profeta il presidente Pellegrino per aver previsto nel 2004 che il Piano Fitto sarebbe stato oggetto di ricorsi, casomai quella si può definire una ‘comunicazione di servizio’, dato che, come risulta dagli atti, gran parte di quei ricorsi fu predisposta proprio dallo studio legale Pellegrino.
Come si vede, non di profezia si può parlare, ma di un pasticcio ancora mai sanato né tantomeno chiarito.
Detto questo, quei ricorsi sono andati tutti male per chi li ha presentati: il Piano Fitto ha tenuto e la Regione ha avuto sempre la meglio, tranne in uno di quei ricorsi in cui stranamente la Regione Puglia (Giunta Vendola) non si è neanche costituita. Terminato l’iter dei ricorsi anche dinanzi al Consiglio di Stato, a marzo 2006, il commissario Vendola avrebbe potuto firmare subito i contratti e dare avvio alla cantierizzazione degli impianti, i cui tempi di realizzazione erano di circa 11 mesi, il che vuol dire che sarebbero stati pronti nell’estate 2007. Non si è mai capito cosa abbia invece ritardato quelle firme, fatto sta che ad oggi gli impianti non sono pronti e le discariche private continuano ad essere l’unica soluzione. Una emergenza nell’emergenza, visto che nel caso della discarica di Ugento con l’ennesima sopraelevazione si arriverà a decine di metri di altezza sul livello del mare, con enormi problemi ambientali, di viabilità e di sicurezza.
Nessuno può esultare per questa tragedia, tantomeno noi. Appare però singolare che, dopo due anni e mezzo di nostri allarmi ignorati, solo oggi ci si chieda di essere responsabili. Quando nel 2006 presentammo a tutte le istituzioni e ai consiglieri regionali il nostro dossier sui rifiuti, non facemmo un atto di accusa ma richiamammo proprio alla responsabilità chi governava la Puglia e il Paese. Ma nessuno rispose. Oggi allora continuiamo a chiederci perché i nostri allarmi, lanciati fin dal 2006, non siano stati raccolti, perché chi avrebbe potuto e dovuto non è intervenuto, perché pasticci, ritardi e interessi debbano essere oggi scontati dagli incolpevoli cittadini del Salento che continueranno a pagare tasse sui rifiuti, sempre più care, per vedere crescere cumuli e cumuli di immondizia accanto alle loro case. Per quanto ancora le tasche dei cittadini si svuoteranno per riempire quelle del partito delle discariche?” (comunicato)


rassegna 31 e 30 dicembre 2008

31.12.2008

CAOS RIFIUTI: ANCHE DALL'ATO LE/2 FINISCONO AD UGENTO

 http://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=12223

L’emergenza rifiuti continua ad essere l’argomento scottante delle ultime ore di questo 2008 nel Salento, dopo le polemiche dei giorni scorsi sul caso discariche, con particolare riferimento alla protesta di Ugento, e dopo il via libera del governatore regionale, Nichi Vendola, attraverso un’ordinanza specifica, con la quale si dispone, per il solo mese di gennaio 2009, il conferimento dei rifiuti delle Ato Le/2 e Le/3 nella discarica autorizzata di Ugento, in località Burgesi, gestita dalla Monteco srl.

Scadevano, infatti, i termini per la gestione della discarica di Ugento (a servizio dell’Ato Lecce 3) e per l’impianto provvisorio di biostabilizzazione di Poggiardo (a servizio dell’Ato Lecce 2). L’assessore regionale all’ambiente Michele Losappio ha spiegato che viene affidato alla Provincia di Lecce “il compito di attivare il tavolo tecnico tra le strutture tecniche commissariali, regionali, provinciali e dei consorzi di bacino interessati per l’individuazione entro il 23 gennaio 2009 della soluzione transitoria di gestione dei rifiuti dei bacini di utenza lecce 2 e 3, nelle more del completamento della realizzazione, in corso e dell’entrata in esercizio degli impianti possti a servizio, a regime, degli stessi bacini di utenza”.

Tuttavia le scelte regionali continuano a dividere la politica e ad accendere il batti e ribatti tra le istituzioni, con il continuo rimpallarsi reciprocamente le responsabilità per l’emergenza in una sorta di scontro a tutto campo tra le forze in campo: è ancora forte l’eco della diatriba mediatica dei giorni scorsi tra i sindaci di centrodestra, Silvio Astore, primo cittadino di Poggiardo, Silvano Macculi, primo cittadino di Botrugno e responsabile dell’Ato Le/2 ed il sindaco di Nardò, Vaglio sulle soluzioni condivise da adottare e sull’ipotesi di riapertura della discarica Castellino.

Ma anche il governatore regionale Vendola ha replicato seccato alle critiche mossegli dal centrodestra pugliese, dopo il rifiuto della Puglia di accogliere 40mila tonnellate di rifiuti campani: “Non si può chiedere a me – ha spiegato Vendola - di essere responsabile e di avere solidarietà nei confronti della Campania, di essere collaborativo con Berlusconi e contemporaneamente avere, sul territorio pugliese, sguinzagliate le truppe del centrodestra che provano a costruire, paese per paese, caos e crisi nel ciclo dei rifiuti: è inaccettabile”. Sostegno alla decisione di Vendola arriva dall’amministrazione provinciale: Pellegrino conferma l’impegno della propria squadra di governo a sostegno delle Ato e dei comuni “per la corretta gestione dei rifiuti in provincia di Lecce come è accaduto in questi anni di difficile transizione fino alla realizzazione dei nuovi impianti”, ed annuncia la convocazione di un tavolo di concertazione con i soggetti pubblici interessati “sin dai prossimi giorni”.

Insieme all’assessore provinciale all’ambiente Gianni Scognamillo, fa sapere che “la realizzazione dei nuovi impianti a servizio dell’Ato Le/1 è sostanzialmente conclusa e nelle prossime settimane sarà attivato anche l’impianto di produzione del combustibile da rifiuto (cdr) a servizio dell’intera provincia”, mentre l’impiantistica dell’Ato Le/3, “a seguito dei ritardi dovuti alle problematiche geologiche emerse nel corso dei lavori, accusa un ritardo stimato il circa sei mesi ed è pertanto ragionevole prevederne l’avvio nella seconda metà del prossimo anno”; per quanto riguarda l’Ato le/2, si è provveduto alla consegna dei cantieri ed il termine dei lavori è fissato alla fine del 2009.
I due invitano tutti gli enti ad assicurare “ogni collaborazione per utilizzare al meglio gli impianti di gestione dei rifiuti disponibili o in fase di completamento”, anche al fine di “concludere o limitare al minimo il ricorso ad impianti collocati fuori dal territorio provinciale limitando i costi che gravano sui nostri cittadini”. La Provincia inoltre lancia un appello ai salentini e agli amministratori comunali perchè “vogliano collaborare con spirito costruttivo ad una gestione condivisa delle problematiche sul tappeto”.

Ma sono poco confortati i segnali che arrivano in tal senso proprio dai comuni se come riportano alcune fonti d’informazione il sindaco di Ugento Ozza sia intenzionato a firmare una contrordinanza che vieti il transito e l’acceso dei tir del trasporto rifiuti lungo la statale che porta nelle zone del Capo. E a gettare benzina sul fuoco della polemica politica ci pensa il consigliere regionale An, Saverio Congedo, che definisce “frettolosa” l’ordinanza del Commissario–Presidente Vendola e “maldestro” il tentativo del governatore di “scaricare sul governo nazionale le proprie incapacità”. “L’ennesima puntata della querelle tra Regione e Provincia – spiega Congedo - è l’ulteriore dimostrazione di un caos sulle politiche dei rifiuti che rischia di scaricare sul Salento una crisi di tipo campano. Una situazione ampiamente prevedibile e frutto dell’irresponsabile scelta di Vendola di bloccare il piano Fitto, e con esso la realizzazione dei termovalorizzatori che avrebbero completato il ciclo di smaltimento, per puntare con foga ideologica su un tasso di raccolta differenziata al momento irrealizzabile. Condizione aggravata dalla fuga dal problema, scaricato sul Territorio con il pretesto della fine di un’emergenza in realtà lungi dall’essere risolta”.

“Non mi pronuncio – conclude Congedo - in questa sede sulla paternità di questo epilogo rovinoso che i presidenti Vendola e Pellegrino si stanno rinfacciando, registro però che in questo scontro fra titani stanno cadendo tutti gli alibi dell’attuale maggioranza regionale e provinciale incapace di governare una questione di vitale importanza per la qualità della vita dei salentini”.
 Lecce Prima   La Redazione 

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31 dicembre 

Congedo (PDL) : “Centrosinistra incapace di governare la questione rifiuti”.
 
http://www.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/agenzia/public/dataview.aspx?ID=00092O

Il Consigliere Regionale PDL Saverio Congedo ha diffuso la seguente nota: “La nuova frettolosa ordinanza emessa in piena emergenza dal Commissario–Presidente Vendola ai danni di Ugento, il maldestro tentativo di scaricare sul Governo nazionale le proprie incapacità, l’ennesima puntata della querelle tra Regione e Provincia sono l’ulteriore dimostrazione di un caos sulle politiche dei rifiuti che rischia di scaricare sul Salento una crisi di tipo campano. Una situazione ampiamente prevedibile e frutto dell’irresponsabile scelta di Vendola di bloccare il piano Fitto, e con esso la realizzazione dei termovalorizzatori che avrebbero completato il ciclo di smaltimento, per puntare con foga ideologica su un tasso di raccolta differenziata al momento irrealizzabile. Condizione aggravata dalla fuga dal problema, scaricato sul Territorio con il pretesto della fine di un’emergenza in realtà lungi dall’essere risolta. Non mi pronuncio in questa sede sulla paternità di questo epilogo rovinoso che i presidenti Vendola e Pellegrino si stanno rinfacciando, registro però che in questo scontro fra titani stanno cadendo tutti gli alibi dell’attuale maggioranza regionale e provinciale incapace di governare una questione di vitale importanza per la qualità della vita dei salentini”. 

agenzia Consiglio Regionale NUMERO 3753 DATA 31/12/2008
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RIFIUTI: ASSESSORE PUGLIA, CONSIGLIERI FORZA ITALIA LI UTILIZZANO STRUMENTALMENTE http://www.libero-news.it/adnkronos/view/26856

Bari, 30 dic. - (Adnkrnos) - ''Forza Italia e i suoi consiglieri regionali hanno deciso di fare dello smaltimento dei rifiuti tema di scontro e di strumentalita' politica''. Lo ha dichiarato l'assessore all'Ecologia della Regione Puglia, Michele Losappio. ''E' una scelta pericolosa, che produrra' effetti ulteriormente negativi per i pugliesi e i salentini - ha aggiunto - e che viene rivendicata in continuita' con le fasi precedenti nelle quali si sono distinti solo come 'cassandre' di catastrofi ambientali''.

''Non e' naturalmente in discussione - ha proseguito - il diritto alla critica o alla polemica, ma la sua esasperazione al limite del grottesco. E' grottesco sentire Palese denunciare il 'partito delle discariche', insinuando un rapporto con la Giunta Regionale in primo luogo perche' dopo 10 anni di governo di Palese e di centrodestra, gli unici impianti esistenti in Puglia erano le discariche e poi perche' la problematicita' della situazione salentina e' condizionata proprio dalla chiusura della discarica di Nardo' stabilita da Vendola''.

''E' altrettanto stravagante - ha puntualizzato Losappio - sentire da Palese l'esaltazione delle scelte impiantistiche fatte da Fitto e dallo stesso 'potente' suo assessore e braccio destro (Palese ndr) se proprio nella scelta di due di quei siti, Corigliano d'Otranto ed Ugento, si trovano altre difficolta' per gli amministratori connesse a scelte che si sovrapponevano alla falda o a giacimenti di amianto o a voragini geologiche. Chi ha fatto i bandi indicando i siti - ha concluso - ne porta la responsabilita' politica e dovrebbe essere piu' rigoroso con se stesso e meno superficiale verso l'impegno degli altri''.
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http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=219217&IDCategoria=11
Vendola: a Ugento i rifiuti di Lecce
Domani scadevano i termini per la gestione della discarica di Ugento (a servizio dell'Ato Lecce 3) e per l'impianto provvisorio di biostabilizzazione di Poggiardo (a servizio dell'Ato Lecce 2). Oggi ordinanza del presidente della Regione Puglia: solo a gennaio 2009, i rifiuti delle ATO LE/2 e LE/3 andranno nella discarica di Ugento (in località Burgesi, gestita dalla Monteco srl).
«Alla Provincia di Lecce – ha spiegato l'assessore all'ambiente Michele Losappio – è affidato il compito di attivare il tavolo tecnico tra le strutture tecniche commissariali, regionali, provinciali e dei Consorzi di Bacino interessati per l’individuazione entro il 23 gennaio 2009 della soluzione transitoria di gestione dei rifiuti dei bacini di utenza lecce 2 e 3, nelle more del completamento della realizzazione, in corso e dell’entrata in esercizio degli impianti possti a servizio, a regime, degli stessi bacini di utenza».

PELLEGRINO (PROVINCIA LECCE): SOSTEGNO AD ATO E COMUNI
LECCE – «L'amministrazione provinciale, nel prendere atto della ordinanza del presidente della regione Puglia con la quale si dispone, per il solo mese di gennaio 2009, il conferimento dei rifiuti delle ATO LE/2 e LE/3 nella discarica autorizzata di Ugento, conferma il proprio impegno a sostegno delle ATO e dei comuni per la corretta gestione dei rifiuti in provincia di Lecce come è accaduto in questi anni di difficile transizione fino alla realizzazione dei nuovi impianti». E quanto dichiarato dal presidente della Provincia di Lecce, Giovanni Pellegrino, in una nota congiunta con l'assessore alle risorse ambientali Gianni Scognamillo. «In questa direzione – prseguono- va visto l’affidamento alla Provincia dell’attivazione di un tavolo tecnico, con la partecipazione di tutti i soggetti pubblici interessati, per la individuazione entro il 23 gennaio 2009 della soluzione transitoria di gestione dei rifiuti per tutto il 2009. Questo tavolo sarà convocato con urgenza sin dai prossimi giorni». Inoltre «a realizzazione dei nuovi impianti a servizio dell’Ato Le/1 è sostanzialmente conclusa e nelle prossime settimane sarà attivato anche l’impianto di produzione del combustibile da rifiuto (cdr) a servizio dell’intera provincia. L'impiantistica dell’Ato le/3, a seguito dei ritardi dovuti alle problematiche geologiche emerse nel corso dei lavori, accusa un ritardo stimato il circa sei mesi ed è pertanto ragionevole prevederne l’avvio nella seconda metà del prossimo anno».

«Per quanto riguarda l’Ato le/2 -hanno detto Pellegrino e Scognamillo- si è provveduto alla consegna dei cantieri ed il termine dei lavori è fissato alla fine del 2009. In questo contesto, certamente migliorato rispetto ai due anni trascorsi, è doveroso da parte di tutti assicurare ogni collaborazione per utilizzare al meglio gli impianti di gestione dei rifiuti disponibili o in fase di completamento.Tanto anche al fine di concludere o limitare al minimo il ricorso ad impianti collocati fuori dal territorio provinciale limitando i costi che gravano sui nostri cittadini. «La Provincia -conclude la nota- fa un appello ai salentini ed, in particolare, agli amministratori comunali perchè vogliano collaborare con spirito costruttivo ad una gestione condivisa delle problematiche sul tappeto».

VENDOLA: DA CENTRODESTRA PUGLIESE CANEA IRRESPONSABILE
BARI – «Non si può chiedere a me di essere responsabile e di avere solidarietà nei confronti della Campania, di essere collaborativo con Berlusconi e contemporaneamente avere, sul territorio pugliese, sguinzagliate le truppe del centrodestra che provano a costruire, paese per paese, caos e crisi nel ciclo dei rifiuti: questo è inaccettabile». Lo ha detto oggi il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola in relazione al suo rifiuto di accogliere altre 40 mila tonnellate di rifiuti campani.

«Non si va da nessuna parte – ha aggiunto – se appena tu annunci che prendi un grammo di rifiuti di un’altra regione, sul territorio c'è qualcuno che organizza la canea: non si può lavorare così». «Se – ha proseguito – devo pagare sul territorio anche il prezzo della collaborazione con Berlusconi, vuol dire che siamo a un livello di slealtà che è inaccettabile».

«Non posso avere – ha continuato Vendola – da una parte la stima di Berlusconi se mi comporto con senso di responsabilità, e dall’altra il centrodestra scatenato sul territorio a creare situazioni di crisi: mi chiedo chi è il mio interlocutore?». «Voglio sapere dal centrodestra – ha spiegato Vendola – che spartito leggiamo? Se suoniamo insieme la musica della responsabilità io sono il primo violino e disponibilissimo».

VENDOLA: BISOGNEREBBE LIBERARE DALLA POLITICA LA SEDE PUGLIESE DELLA PROTEZIONE CIVILE
BARI - La sede della Protezione civile pugliese “come tutte le cose che fanno bene a un territorio e a una comunità, andrebbero liberate dalla politica”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, visitando la sede regionale. “Quando ho fatto la cerimonia di inaugurazione di questa sede – ha spiegato – non l’ho fatta per conto mio, ma ho chiesto al sottosegretario Bertolaso, un sottosegretario del governo Berlusconi, di venire qui perchè potessimo dire insieme che la Puglia, non quella di destra o di sinistra, ha guadagnato un avanzamento di civiltà”. “La Protezione civile – ha sottolineato – in una regione delicata come la Puglia, in una regione fragile come la Puglia era necessaria, ma per dieci anni c'è stato qualcuno che colpevolmente non ha pensato che bisognasse organizzarla”. “Mi sono trovato a fare i conti con una regione – ha detto ancora Vendola – in cui tolta l’eroica resistenza di chi era titolato a un incarico privo di qualunque mezzo, strumentazione e strategia, era un regione alla mercè delle calamità naturali”. “In questa regione – ha ricordato – si era montata una polemica vergognosa sulle responsabiltà relative agli incendi del Gargano, ma i professionisti del torbido sono sempre in agguato”. “Da parte di una persona che non ha grandi studi letterari – ha concluso Vendola – sono apostrofato continuamente come poeta del nulla: ma oggi io sono in un luogo che rappresenta un oggetto corposo, che testimonia un orgoglio, per dare la mia gratitudine a tutti quelli che qui lavorano quotidianamente, e per dimostrare che le cose trasmesse attraverso il loro racconto sono più forti di ogni polemica”.

POLI BORTONE (AN): DA VENDOLA AUTODENUNCIA DI INCAPACITA'
LECCE – «L'ordinanza di Vendola è una vera e propria autodenuncia della sua incapacità ad affrontare il problema dei rifiuti in Puglia. Senza essere «cassandre», mesi addietro, avevamo già detto che la Puglia rischiava di avere la stessa sorte della Campania. Soltanto l’arroganza di Vendola ha potuto interpretare con gravissima superficialità quella che non voleva essere una critica, ma soltanto un campanello d’allarme, sostenendo dapprima che non c'era l’emergenza e nello stesso tempo chiedendo poi la proroga del commissariamento che, invece, aveva detto di voler eliminare sin dalle sue prime battute della sua amministrazione». Lo quanto dichiarato dal coordinatore di Alleanza Nazionale in Puglia, Adriana Poli Bortone, e dal responsabile della Federazione Provinciale di Lecce di AN Ugo Lisi commentano la difficile situazione che riguarda il Salento a causa del problema dello smaltimento dei rifiuti.

«La strategia del «tanto peggio-tanto meglio», così testardamente portata avanti, contro tutto e contro tutti, soprattutto contro ogni buonsenso, adesso presenta il conto - evidenziano con forza – un conto salatissimo che non è giusto paghino le popolazioni ugentine. La scelta cervellotica di ampliare la discarica di Ugento rendendola sede di ulteriori conferimenti di altri ambiti territoriali, dimostra quanto il Governo regionale abbia in scarsa cura non soltanto il bene, ma anche la salute dei cittadini di questo comune del Sud Salento. Del resto solo a tanto si poteva arrivare nel momento in cui si è deciso di non costruire i termovalorizzatori, di rimandarne la loro entrata in funzione e di puntare tutto solo e soltanto sulla discarica. Ma quando gli spazi delle discariche si esauriscono, cosa succede? Dapprima si mendica alle discariche limitrofe… poi, quando anche queste rifiutano, si decide di sopraelevare le esistenti in spregio a qualsiasi logica di buon governo del territorio. Oggi sono gli ugentini a dover pagare un prezzo salatissimo alla decisione di non decidere tipica della politica del Governatore di Puglia in tutti questi anni».

«Si va avanti nell’affrontare il problema dei rifiuti – proseguono Adriana Poli Bortone e Ugo Lisi – solo e soltanto aggirando i problemi con l’ottica miope della sola emergenza quotidiana. Tutto il resto non conta. Tutto il resto non importa. Non interessa assolutamente chi sarà costretto a subire le scelte dell’oggi. Nessuna visione d’insieme delle tematiche. La politica del barcollare per non crollare. Ci chiediamo fino a quando. Nel frattempo è bene che la Giunta Vendola sappia che non saranno gli ugentini a pagare l'amaro conto di una politica della gestione dei rifiuti assolutamente dissennata. A meno che, ci sorge il legittimo dubbio, non sia questo un disegno politicamente cinico di creare problemi al Governo nazionale. Sia chiaro a tutti i cittadini pugliesi – concludono – che la responsabilità esclusiva di una situazione che crea inquietudine nella popolazione di Ugento, Trani e di tante città pugliesi è da addebitare esclusivamente alle incertezze ed all’irresponsabile gestione commissariale dell’attuale Presidente della Regione. Proprio per questo qualsiasi reazione delle cittadinanze, purtroppo, è giustificabile». 30/12/2008
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http://www.diariodelweb.it/Articolo/Regioni/?d=20081229&id=64344
Emergenza rifiuti: Vendola replica a Bertolaso su questione rifiuti Campania
«Confermo il diniego alla richiesta rivolta di accogliere altre 40mila tonnellate di rifiuti campani in questa nostra Puglia»
© REGIONE.PUGLIA.it - Pubblicata il 29/12/2008
Il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Confermo la mia stima incondizionata e l’apprezzamento per il lavoro straordinario di Guido Bertolaso e dell’intera Protezione Civile. Confermo altresì il diniego alla richiesta rivolta di accogliere altre 40mila tonnellate di rifiuti campani in questa nostra Puglia che ha partecipato con tangibile spirito di solidarietà accogliendo significative quantità di materiale.
Non è questione di stile né di polemica fine a sé stessa-

C’è un profilo sostanziale che vorrei sottolineare e che riguarda il fatto che quei cinque milioni di euro, cui allude il sottosegretario Bertolaso, sono stati deliberati ma mai materialmente erogati.
Sono risorse che servono per gli annosi problemi del bacino LE/2.
Con il precedente Governo non ci fu alcuna difficoltà ad ottenere un analogo stanziamento.

E allora forse si capisce che non c’entra nulla la Protezione Civile che ha correttamente svolto anche in riferimento a questi problemi il proprio compito.

Invece c’entra molto il centrodestra, che vuole recitare due parti in commedia: da un lato chiederci di continuare ad aiutare il Governo Berlusconi a risolvere la crisi della «monnezza» in Campania, dall’altro cercare con l’impegno quotidiano di alimentare la situazione di incertezza nel delicato settore dei rifiuti.

Bertolaso ignora che anche questa mattina il centrodestra pugliese ha speculato demagogicamente in pubblica conferenza stampa, proprio sui problemi di quel bacino LE/2 che sarebbero radicalmente attenuati se venissero trasferiti i 5 milioni di euro.

Noi continueremo a collaborare e a condividere responsabilità con la Protezione Civile e vorremmo continuare quel rapporto assai proficuo e leale che abbiamo sempre avuto con Guido Bertolaso.
Ma con la furbizia di chi ogni giorno mesta nel torbido si fa davvero fatica a convivere».
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http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=219160&IDCategoria=11
Salento, i rifiuti «lasciati per strada»    di EMANUELA TOMMASI
LECCE - «Le competenze sono del Commissario regionale. La Provincia non interverrà se non quando ci saranno i sacchetti di spazzatura lungo le strade». Il presidente Giovanni Pellegrino ri- spedisce al mittente, con tanto di motivazione, l’invito dell’assesso - re regionale all’Ecolo gia M i ch e l e L o s ap p i o ad intervenire sull’emergenza rifiuti. «Le competenze sono di Vendola - dice Pellegrino - le inadempienze pure, quindi tocca a lui risolvere il problema ». E la grana è di quelle pesanti, visto che domani scadono i termini per la gestione della discarica di Ugento (a servizio dell’Ato Lecce 3) e per l’impianto provvisorio di biostabilizzazione di Poggiardo (a servizio dell’Ato Lecce 2). Pertanto, dal 1° gennaio i rifiuti resteranno in strada. A meno di un provvedimento straordinario immediato che, secondo la Regione spetta alla Provincia dover adottare; viceversa, nel ragionamento del presidente Pellegrino, resta nelle competenze del presidente Nichi Vendola nelle vesti di commissario delegato per l’emergenza ambientale. Il presidente della Giunta di Palazzo dei Celestini ha risposto, ieri, alla nota con cui Losappio, dopo la riunione nella Prefettura di Lecce del 24 dicembre, ha invitato la Provincia «ad assumere i necessari provvedimenti contingibili ed urgenti, ai sensi dell’ar ticolo 191 del decreto 152 del 2006, sostenuti dalla circostanza che le soluzioni valutate e prospettate dalla Provincia opportunamente sono riconducibili al solo territorio della provincia di Lecce». Neanche per idea, secondo Pellegrino, per il quale «la Provincia non vuole togliere le castagne dal fuoco a nessuno, dal momento che non è stata lei a mettercele, e non può sopportare ora la croce visto che finora non è stata ascoltata», insiste. «Resto dell’avviso - fa sapere all’assessore regionale, ma anche al commissario, al prefetto ed al comandante della polizia provinciale - che la competenza ad intervenire sia, attualmente, del commissario straordinario ai sensi dell’ordinanza Pcdm 3642 del 16 gennaio 2008, e che un mio potere di intervento, ex articolo 191 del decreto legislativo 152 del 2006, potrebbe essere attivato solo davanti all’inerzia del commissario nell’esercizio di un potere suo proprio, che torno a sollecitare». Pellegrino rimarca che dal 1° gennaio prossimo «viene a determinarsi una situazione emergenziale in due terzi del territorio provinciale, atteso che con la fine dell’anno (31 dicembre 2008, ndr) cessano di avere efficacia i titoli autorizzativi di Monteco a gestire la discarica Burgesi, ad Ugento, e Sud Gas l’impianto provvisorio di biostabilizzazione di Poggiardo». Ma esprime perplessità sul fatto che il potere contingibile ed urgente, volto a rimuovere transitoriamente la situazione emergenziale, spetti a lui. Questo, spiega, perchè l’emergenza «è venuta a determinarsi per i gravi ritardi nella realizzazione degli impianti previsti a regime nell’Ato Lecce 2 e nell’Ato Lecce 3, certamente non imputabili alla Provincia ed anzi in parte determinati per le perplessità con cui la struttura commissariale ha accolto soluzioni da me suggerite». Le accuse di Pellegrino, alla guida di un’Amministrazione di centrosinistra (dunque dello stesso colore della Giunta Vendola) richiamano - singolarmente - quelle fatte dall’opposizione provinciale di centrodestra. Ma di queste ultime riferiamo a parte. Continuando negli addebiti, Pellegrino spiega che il riferimento è, in particolare, alla discarica di servizio-soccorso originariamente prevista a Corigliano, «approvata con oltre un anno di ritardo rispetto a quando da me suggerito, e solo in seguito ad una sentenza del Tar che ne escludeva l’inizio del funzionamento fino a quando il rischio dell’inquina - mento delle falde idriche ipogee non fosse stato del tutto escluso». Ma c’è un altra ragione per la quale il presidente ritiene di non disporre dei poteri per intervenire. «Fino ad ora - ricorda - il problema dello smaltimento dei rifiuti nell’Ato Lecce 2 è stato risolto con una soluzione extraprovinciale, attraverso l’utilizzazione di impianti a Grottaglie ed a Fragagnano. La situazione emergenziale che viene ora a crearsi non può essere problema esclusivamente interno a questa provincia». Anche perchè riguarda due Ato. Pertanto, la Provincia interverrà solo davanti all’inerzia del commissario regionale. Come? L’ipo - tesi resta la sopraelevazione della discarica di Ugento in maniera da consentire pure l’acco glimento temporaneo (dai sei ai nove mesi) dei rifiuti dell’Ato Lecce 2. E qui, il presidente Pellegrino non può fare a meno di condannare «l’e goismo municipalistico che stanno manifestando le popolazioni dell’Ato Lecce 3», rivolgendo, piuttosto, un invito alla solidarietà, «la stessa che ha mostrato nei nostri confronti il Tarantino». Tra l’al - tro, ha aggiunto, la miopia di pochi danneggia tutti. Tra le soluzioni cui può far ricorso la Provincia, non è da scartare quella di conferire i rifiuti nell’impianto di Trani, con costi ridotti rispetto a quelli che comportebbe la sopraelevazione di Burgesi. 30/12/2008
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19 Jan 2009

COMITATO VIGILIAMO PER LA DISCARICA

by lol4158481 @ 05 Apr 2009 11:35 am
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by lol1085415 @ 06 Apr 2009 12:38 am
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