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RIFIUTI mafie del Nord
http://www.9online.it:80/blog_emergenzarifiuti/2009/05/08/mafie-del-nord/
Mafie del nord
A Seregno, nel 2006, era stato arrestato quello che inquirenti e commissione parlamentare antimafia avevano definito come un esponente di spicco del clan Mancuso, capace di accumulare in un garage un autentico arsenale da guerra; sempre a Seregno, ma anche nella vicina Desio, la ’ndrangheta seppelliva tonnellate di rifiuti pericolosi; fra Desio, Seregno, Giussano, si erano susseguiti incendi dolosi e sparatorie intimidatorie contro le vetrine di bar e negozi. E non è un caso che proprio a Seregno sia stato organizzato mercoledì sera, al cinema Roma di via Umberto I, un incontro pubblico dal titolo molto significativo: «Rompere il silenzio sulle Mafie in Brianza-Una serata per promuoivere la legalità». No, non è un caso. Perché la mafia, anzi la ’ndrangheta, in Brianza ha messo radici. E non arrivava per caso lo straordinario documentario proiettato a inizio serata: si chiama «Centonove» e racconta la penetrazione inesorabile della ’ndrangheta in Lombardia, dagli affari sporchi a Buccinasco fino alle vicende, faticose ed esaltanti insieme, che hanno portato alla legge che prende il nome da Pio La Torre (ucciso dalla mafia nel 1982) e consente, grazie anche agli sforzi dell’associazione Libera, di confiscare i beni della mafia e destinarli a uso sociale. E il fatto fuori dall’ordinario è che a produrre e trasmettere questo documentario di 35 minuti - scritto e diretto proprio da un seregnese, Marco Tagliabue - sia stata Tsi, la Radiotelevisione svizzera italiana. Assieme allo stesso Tagliabue, all’incontro organizzato dal circolo di Seregno del Pd, c’erano relatori d’eccezione, coordinati dal giornalista Mario Portanova. «I tentacoli della mafia - ha spiegato Tagliabue - arrivano fino in Svizzera e nel Canton Ticino». Il procuratore aggiunto Alberto Nobili, tanti anni alla Direzione distrettuale antimafia di Milano, ha raccontato la sua esperienza di lotta alle mafie: «Dalla meta degli anni Novanta la mafia si è nascosta: dopo il periodo delle stragi che costrinsero lo Stato a una reazione forte, ha deciso di volare basso, ha scelto il silenzio». La droga, al Nord, è la chiave di volta di ogni affare. «In Lombardia - ha detto il magistrato - la ’ndrangheta ha il business straordinario del traffico di cocaina: a Milano ci sono 130mila consumatori abituali, la droga viene comprata in Sudamerica a 1.000-1.500 euro al chilo e rivenduta, dopo averla tagliata e averne ricavati due chili-due chili e mezzo, a 135mila euro al chilo. Il guadagno è stratosferico. E i fiumi di denaro incassati vengono impiegati per comprare imprese, bar, ristoranti, immobili: è una mafia imprenditrice». Il prossimo appuntamento segnato sull’agendina della ’ndrangheta - lo dice l’ultima relazione della Direzione Nazionale Antimafia - è l’Expo 2015. «Avranno vita dura - promette Nobili - ma è una torta ghiotta». I canali che la ’ndrangheta probabilmente percorrerà per impadronirsene, sono sempre gli stessi: intimidazione dei concorrenti e corruzione.
ILARIA RAMONI, dell’Ufficio legale dell’associazione Libera, ha spronato i cittadini a pretendere dai propri amministratori di entrare in possesso dei beni confiscati alla mafia, troppo spesso lasciati improduttivi. Sergio Cannavò, del Centro di azione giuridica di Legambiente Lombardia, ha citato l’ultimo rapporto Ecomafia di Legambiente, che aveva tra i fiori all’occhiello due operazioni maturate proprio nel cuore della Brianza: «Star Wars», della Polizia provinciale, che aveva scoperto i traffici di rifiuti tossici della ’ndrangheta, e la recente operazione «Isola», che aveva messo in ginocchio un clan che aveva allungato le mani sugli appalti di Alta velocità ferroviaria e quarta corsia dell’autostrada A4. (IlGiorno.it)
(Leggi qui i dati del Rapporto relativi al ciclo dei rifiuti in Lombardia, da liberainformazione.org)
(Leggi qui i dati del Rapporto relativi al ciclo del cemento in Lombardia, da liberainformazione.org)
(IN LOMBARDIA ECOMAFIE AL LAVORO PER EXPO 2015, da articolo21.info)
VEDI ANCHE
http://www.vigiliamoperladiscarica.it/VIGILIAMo_plus/articolo.php?subaction=showfull&id=1239267837&archive=&start_from=&ucat=4&
La Penisola pugliese soffocata dalle ecomafie 
La penisola pugliese soffocata dalle ecomafie. Il comitato Vigiliamo per la discarica presenta una nuova iniziativa pubblica nella quale verrà presentata l’indagine sul campo del giornalista Gianni Lannes collaboratore di La Stampa, RAI, l’Espresso, l’Unità, la Repubblica. L'incontro si terrà Sabato 2 maggio 2009 ore 18,30 presso il Castello Episcopio, in Grottaglie. Il comitato Vigiliamo per la discarica invita la cittadinanza
Gianni Lannes, giornalista investigativo, da anni collabora con le più importanti testate giornalistiche e con la Rai. Si occupa di traffico di rifiuti e ha svolto indagini in Abruzzo, Molise, Puglia settentrionale. Nella conferenza che terrà a Grottaglie illustrerà la sua ultima indagine sul campo.
Sulla conferenza di G.Lannes di sabato 2 maggio 2009 organizzata da Vigiliamo
Alla Viva partecipazione dei convenuti, alla conferenza del giornalista investigativo Gianni Lannes, che ha presentato la sua ultima indagine sul campo con immagini eloquentissime dello scempio che il traffico dei rifiuti sta facendo del nostro territorio jonico, questa la presenza degli amministratori e dei media:
assenti tutti gli amministratori invitati e cioè: Presidente della Regione, Presidente della Provincia di Taranto, Prefetto di Taranto, Sindaci di Grottaglie, Taranto, S.Marzano, Fragagnano, Monteparano, Faggiano,Lizzano, S.Giorgio J., Carosino, Roccaforzata, Monteiasi, Assessori all’Ambiente di Regione, Provincia, Comuni. Di questi, solo il Presidente della Regione e il Sindaco di S.Marzano hanno comunicato l’impossibilità a partecipare causa impegni precedenti
assenti  tutte le tv locali e la 3 rete Rai invitate, tranne la sola Blu Star
nessun giornalista locale, provinciale o regionale  dell’informazione su carta stampata era presente
dei blog locali erano presenti: Tutto il resto è noia, Lu Lauru, Io ballo da sola, rappresentati dai giornalisti  Domenico Intermite, Anna Montella e Lilli D’Amicis.
Il video realizzato sarà quanto prima messo in rete

12 May 2009

COMITATO VIGILIAMO PER LA DISCARICA