INDICE NEWS

Rifiuti: NEWS SU REGIONE E PROVINCIA

L'inchiesta di Bari sulla sanità si allarga alla gestione della spazzatura 
PANORAMA 3/9/2009 PAGG.54,55,56
QUESTO E' UN BUSINESS CHE PUZZA
Ciclo dei rifiuti L'inchiesta di Bari sulla sanità
si allarga alla gestione della spazzatura:
termovalorizzatori, discariche, raccolta differenziata.
Quattro anni fa il presi-
dente della Regione Pu-
glia Nichi Vendola aveva lanciato un
grande piano che avrebbe dovuto risol-
vere l'emergenza rifiuti e portate al 55
per cento la raccolta differenziata nello
spazio di un lustro. Quattro anni dopo
l'obiettivo è un sogno infranto (attual-
mente viene separato poco più di un de-
cimo della spazzatura), mentre la Dire-
zione distrerruale anrirnafia di Bari e i
carabinieri del nucleo investigativo e di
quello ecologico (Noe) indagano sul ci-
clo di smaltimento. Nell'inchiesta della
procura sulla sanità regionale un filone
importante è rappresentato dal
presunto inquinamento arn-
bientale e dal business dei rifiuti.
L'indagine della pm antimafìa Dési-
rée Digeronimo è partita da Altamura
(Bari), ascoltando le telefonate di Car-
lo Dante Columella, 65 anni, sponsor
elettorale dell' ex assessore regionale al-
la Sanità Alberto Tedesco e dello stes-
so Vendola, oltre che imprenditore spe-
cializzato nello smalti mento dei rifiu-
ti. Per Columella gli investigatori ipo-
tizzano i reati di associazione perdelin-
quere.e.corruzione, presunta gestione
non autorizzata.dei rifiuti e un loro traf-
fico illecito. Gli inquirenti hanno avvia-
to controlli sulla.sua discarica in centra-
da Le Lamie, che invece dei previsti 900
mila metri cubi di spazzatura è arrivata
a conrenerne il doppio e oggi è chiusa.
Una montagna di rifiuti su cui indaga-
no i carabinieri del Noe e un consulen-
te della procura.
L'imprenditore nel 2006 era stato ar-
resTato su richie-
sta del tribunale
di Trani, insieme
con altre 12 per-
sone, accusato fra
l'altro di avere in-
quinato una falda
acquifera. Però
due anni dopo è.
statO assolto (og-
gi è in attesa del-
l'appello). Le sue
attività quindi
procedono, grazie
ad appalti per la
gestione e il trat-
tamento dei rifiu-
ti urbani.
Di questa atti-
vi tà si occupa la
sua Tradeco, che
in alcune aree pu-
gliesi agisce in as-
sociazione tempo-
ranea d'impresa
(Ati) con il «con-
sorzio stabile di
gestioni ambien-
tali» Cogeàm.
Ne è presiden-
te, e socio al 48
per cento, tramite
la Cisa spa, Anto-
nio Albanese, 46
anni. Un'altra
quota del 51 per
cento fa capo alla Marcegaglia spa. Va
sottolineato che nessun dirigente di
questo gruppo risulta coinvolto nel-
l'inchiesta di Digeronimo.
'I.: azienda di proprietà della famiglia
del presidente della COnfindustria, Em-
ma Marcegaglia, in Puglia ha un signi-
ficativo ruolo nel ciclo dei rifiuti. Per
esempio gestisce tre dei quattro termo-
valorizzatori, realizzati sotto diverse in-
segne, sempre insieme con la Cisa. A
Massafra (Taranto) brucia ecoballe (il
cdr, combustibile derivato dai rifiuti)
e produce energia, 12 megawart l'ora,
da quasi quattro anni l'impianto del-
la Appia energy (presidente Albanese,
amministratore delegato Roberto Ga-
ravaglia, 55 anni, manager del grup-
po Marcegaglia). A Manfredonia (Fog-
gia) è stato autorizzato lo stabilimen-
to dell'Era Energie tecnologie ambien-
te (presieduta da Garavaglia). A Mo-
dugno la Eco energia (sempre guida-
ta dal tandem Albanese-Garavaglia,
nel cda Antonio Marcegaglia, presen-
te anche nell' Appia energy) ha costruì-
tO un rermovalorizzarore che nell'ot-
tobre 2008 è stato sequestrato dalla
procura di Bari per la mancanza di al-
cune autorizzazioni; il pm ha iscrittO
sul registro degli indagati Albanese, i
due progetristi-Carmine Carella e Ni-
cola Trentadue, e l'ex dirigente regio-
nale del settore ecologia (oggi trasfe-
rito alla programmazione e finanza)
Lùca Limongelli, quest'ultimo accu-
saro di falso ideologico e abuso d'uffi-
cio. Arrualmenre la struttura non è
più sotto sequestro, per le 'accuse de-
ciderà il gip. .
Tutti questi impianti funzionano bru-
ciando cdr e sono costruiti e consegna-
ti chiavi in mano dall'Euroenergy group
srl (presidente Garavaglia),anch' essa
controllata dalla famiglia Marcegaglia.
L'unico «inceneritore» pubblico è
quello di Taranto. «La precedenregiun-
ta ne aveva previsti .tre» ricorda il con-
sigliere regionale del Pdl Rocco Palese
«ma il presidente Vendola, quando è ar-
rivato, ha detto che erano troppi e che
la Puglia rischiava di diventare la pat-
tumiera d'Italia, così ne ha cancellati un
paio. Successivamente ne ha autorizza-
ti tre, tutti privati».
Pierfelice Zazzerar medico e parla-
mentare dell'Idv, afferma, «Daun go-
verno di centrosinisera ci saremmo
aspettati un forte controllo pubblico
nella gestione dei rifiuti, che è stata
invece affidata a una sorta di monopo-
lio privato».
L'incarico non riguarda solo i termo-
valorizzatori ma anche la «gestione uni-
taria» dei rifiuti 'urbani, comprese la
raccolta differenziata e la produzione di
ecoballe (prevista entro questo novem-
bre in quattro siti). Delle dieci gare del
2004 promosse dal commissario stra-
ordinario Raffaele Fitro con fondi eu-
ropei, il successore Vendola ha confer-
mato solo sei aggiudicazioni, in altret-
tanti bacini di utenza (tre in provincia
di Lecce, due a Bari, uno a Foggia).
Gli appalti sonostati tutti vinti dal
consorzio specializzato Cogeam che ha
superato 84 ricorsi davanti a tar e Con-
siglio di Stato. In tre zone al consorzio
è associara la Tradeco della famiglia Co-
lumella. Oltre che nelle province di
Lecce e Foggia, a Spinazzola, borgo del-
la Murgia barese.
Qui la discarica è stata progettata nei
pressi di un sito archeologico (in loca-
lità Grottelline) dove sono srati.scoper-
ti resti neolitici e una chiesa rupestre.
Di conseguenza il pm della procura di
Trani Michele Ruggiero ha posto sot-
to sequestro l'area. La procura ha iscrit-
to sul registro degli indagati, come a
Modugno, Albanese, Carella e Limon-
gelli, quest'ultimo con l'accusa di ave-
re «falsamente» indicato come destina-
ta a verde una parte di cava occupata
dalla discarica.
Nel novembre 2008 dai computer
della Regione Puglia sono spariti i da-
ti necessari alla valutazione d'impatto
ambientale di Spinazzola. Zazzera ha
presentato un'interrogazione parlamen-
tare. «Subito dopo un vicepresidenre
della Confindustria ha telefonato a un
importante esponente del mio partito
per informarsi sulla vicenda» sostiene
il deputato.
Il gruppo Marcegaglia commenta
con fermezza, attraverso l'ingegnere
Garavaglia,ìe accuse di politici e comitati
locali: «Siamo ovviamente at-
tenti alle indagini che riguardano le 
nostre iniziative, ma non mi risulta-
no coinvolgimenti nel caso dell'In-
chiesta di Bari». E per quanto riguar-
da la discarica dì Spinazzola e il termo-
valorizzatore di Modugno? «Si tratta
di situazioni in via di chiarimento, tut-
tavia è preferibile non parlare di inda-
gini in corso» risponde il manager.
Garavaglia, visti i comuni impegni
di lavoro, è in compagnia di Albanese.
E il socio annuncia di attendere sere-
namente le decisioni dei magistrati: «Il
sito per la discarica di Spinazzola era
stato individuato dal commissario stra-
ordinario per i rifiuti. La sovrintenden-
za archeologica ha dato parere favore-
vole alla discarica e noi non abbiamo
certo fornito falsa documentazione».
Albanese è coinvolto in un'indagine
della Guardia di finanza su una presun-
ta frode. La Aleco srl (secondo la came-
ra di commercio l'impresa appartiene
al gruppo Albanese, lui assicura di ave-
re ceduto le quote, seppure in via pre-
liminare; mentre Garavaglia ne è stato
consigliere) avrebbe percepito finanzia-
menti pubblici non dovuti. «Si è par-
lato di molti milioni di euro, invece il
contributo in questione è di 1,8 milio-
ni, di cui solo 700 mila a fondo perdu-
to, e non credo proprio ci siano state ir-
regolarità» replica Albanese.
Di fronte a tutte queste vicende, Ga-
ravaglia, accento e stile laborioso lom-
bardi, resta imperturbabile: «Queste
società sono state scelte perché erano
autorizzate a fare un certo tipo di lavo-
ro. In ogni caso le vicende giudiziarie
di cui si parla sono iniziate dopo che
abbiamo partecipato alle gare, dove
nessuno ha sollevato obiezioni sui no-
stri soci e alleati, anche se, immagino,
ci sono stati controlli rigorosi», Poi ag-
giunge: «Certo il mondo dei rifiuti è
un po' difficile e non solo al Sud: que-
sto è un dato di fatto». •
 

Inutili gli appelli del consigliere provinciale M.Santoro
CORRIERE DEL GIORNO 30 AGOSTO 2009 pag.14
GROTTAGLIE Richiesta del consigliere provinciale del Pdl ai suoi colleghi territoriali della maggioranza in Provincia
Santoro: stop al Terzo lotto
Ho già chiesto, con Franco Gentile, l'annullamento di tutti gli atti, per autotutela di SALVATORE SAVOIA
GROTTAGLIE – Riesplode la
questione terzo lotto. E diventa
subito un caso politico. A sollevarlo
è il consigliere provinciale
del Pdl, Michele Santoro, che
chiede ai colleghi di maggioranza
di via Anfiteatro eletti con in
voti dei grottagliesi un concreto
segnale per bloccare l’e s er c i zi o
del terzo lotto della discarica per
rifiuti speciali ubicata in località
“La Torre – Caprarica” e gestita
dall’“Ecolevante s.p.a.”.
«I voti dei grottagliesi e dei
sanmarzanesi – dichiara Santoro
– hanno consentito l’e l ez i o n e
dei consiglieri provinciali di
maggioranza Antonio Caprino,
Luciano Santoro, Vito Rossini,
Giampiero Mancarelli, Giuseppe
Tarantino. Ebbene, mi chiedo
perché non agiscano in maniera
concreta per bloccare l’esercizio
del terzo lotto. In particolare,
chiedo al presidente del Consiglio
provinciale, on. Giuseppe
Tarantino, e all’assessore provinciale
Giampiero Mancarelli
di attuare iniziative amministrative
in grado di fermare la discarica.
Dove sono? Perché non
agiscono a difesa e a salvaguardia
del nostro territorio?».
Ma la polemica avviata da
Santoro non è affatto sterile. Anzi,
per alcuni aspetti è anche propositiva.
«Nel febbraio scorso –
dichiara Santoro – insi eme
a ll ’attuale assessore Franco
Gentile ho proposto un ordine
del giorno chiedendo all’Ammi -
nistrazione Provinciale di annullare
in via di autotutela tutti
gli atti di competenza dell’en te
provinciale relativi all’entrata in
esercizio del terzo lotto. Si tratta,
infatti, dell’unico modo per
bloccare l’esercizio della discarica.
Al momento è tutto fermo.
Ebbene, perché il presidente del
Consiglio provinciale, on. Giuseppe
Tarantino, e gli assessori
Giampiero Mancarelli e Franco
Gentile non si adoperano per
l’annullamento in via di autotutela
di tutti gli atti di competenza
dell’ente provinciale relativi
al terzo lotto? Forse non c’è la
volontà giusta ed adeguata volontà
politica per farlo? O forse
gli accordi politici stretti al ballottaggio
ha garantito loro soltanto
l’occupazione di tre sedie e
nessun potere decisionale?».

L'avevamo chiamata "revoca-truffa elettorale"

http://www.vigiliamoperladiscarica.it/VIGILIAMo_plus/articolo.php?subaction=showfull&id=1232663565&archive=&start_from=&ucat=5&
COMUNICATO STAMPA su consiglio provinciale del 21.1.09
Noi del Comitato Vigiliamo per la discarica ONLUS abbiamo la sensazione che l’approvazione dell’ordine del giorno del Consiglio provinciale di Taranto, col quale è stata espressa la volontà di procedere all’annullamento in via di autotutela delle autorizzazioni rilasciate per le nuove discariche Ecolevante e Vergine, sia un atto puramente propagandistico.
Ma se così non è, vogliamo dare alla Provincia di Taranto una prima occasione per dimostrare la sua vera intenzione. Il prossimo 12 febbraio sarà discusso dinanzi al TAR Bari il ricorso proposto dal Comune di San Marzano di San Giuseppe per l’annullamento delle autorizzazioni integrate ambientali rilasciate ad Ecolevante per il cosiddetto III lotto, nonché dell’atto col quale l’ENAC non ha ritenuto di dover apporre vincoli o vietare la possibilità di costruire discariche su aree vicino alla pista di un aeroporto, nel rispetto degli standards di sicurezza internazionali stabiliti dall’organizzazione internazionale dell’aviazione civile (ICAO).
Ebbene, se la Provincia di Taranto vuole davvero l’annullamento di questi atti, potrà dimostrarlo concretamente in udienza pubblica, delegando il suo legale costituito ad aderire alle richieste di annullamento avanzate dal Comune di San Marzano di San Giuseppe.  Se così non sarà, se cioè la Provincia di Taranto, coerentemente  a quello che finora ha fatto, anche nel giudizio dinanzi al TAR Bari continuerà ad opporsi alle richieste di annullamento, è evidente che ci troveremmo dinanzi a una sorta di delibera truffa elettorale, assolutamente inaccettabile per la dignità dei cittadini elettori, sempre più vittime di manovre meramente demagogiche e populistiche.
Tutti i Consiglieri provinciali sono pertanto invitati all’udienza pubblica del 12 febbraio 2008 dinanzi al TAR Puglia sede di Bari. Lì potranno verificare se la Provincia di Taranto, già costituitasi per opporsi alle richieste di annullamento, sarà presente all’udienza e, nel caso in cui fosse presente, i medesimi Consiglieri potranno trarre tutte le loro valutazioni alla luce dell’atteggiamento che sarà assunto dalla difesa della Provincia rispetto alle richieste di annullamento avanzate dal Comune di San Marzano di San Giuseppe.
Naturalmente, la Provincia di Taranto, sempre che voglia davvero  mutare registro, dovrà cambiare anche la posizione processuale che ha assunto nei ricorsi proposti dal Comitato Vigiliamo per la discarica e dai Comuni di Taranto, Faggiano, Fragagnano, Lizzano e Monteperano, dinanzi al TAR Puglia sez. Lecce, per l’annullamento delle autorizzazioni integrate ambientali rilasciate ancora ad Ecolevante s.p.a. e a Vergine e, ancora, per l’annullamento dell’atto dell’ENAC sopra indicato.
Dopo circa cinque anni di sollecitazioni, esposti e richieste, nonché di incontri con le autorità amministrative preposte e con i responsabili dei vari uffici tecnici, ai quali è sempre stata fornita seria documentazione a sostegno di ogni istanza, ribadiamo che le autorizzazioni rilasciate sono illegittime. Siamo per la difesa dell’ambiente e della salute, non contro qualcuno, sempre abbiamo cercato il dialogo aperto e civile con le istituzioni e ci auguriamo sinceramente che l’Amministrazione provinciale sappia e voglia cogliere l’opportunità del 12 febbraio per concretizzare nei fatti le intenzioni. 22 Jan 2009
------------------
E' proprio una delibera-truffa-elettorale! 
http://www.vigiliamoperladiscarica.it/VIGILIAMo_plus/articolo.php?subaction=showfull&id=1234620649&archive=&start_from=&ucat=5&
DISCARICHE: dinanzi al TAR di Bari la Provincia chiede
che sia rigettato il ricorso proposto dal Comune di S.Marzano -
Durante l’udienza di mercoledì 12 febbraio u.s presso il Tribunale amministrativo regionale, sez. di Bari, la provincia di Taranto, costituitasi in giudizio ma assente all’udienza, mediante la sua memoria di costituzione e risposta ha chiesto il rigetto del ricorso promosso dal Comune di S.Marzano contro le autorizzazioni rilasciate per il cosiddetto III lotto della discarica gestita da Ecolevante spa.
Cioè, contrariamente all’approvazione dell’ordine del giorno del Consiglio provinciale di Taranto, col quale era stata espressa la volontà di procedere all’annullamento in via di autotutela delle autorizzazioni rilasciate per le nuove discariche Ecolevante e Vergine, la Provincia, nella persona del suo presidente dott. Florido, ha chiesto non di appoggiare le richieste di annullamento ma di rigettare il ricorso con il quale  Comune di San Marzano di San Giuseppe chiedeva l’annullamento di tutte le autorizzazioni rilasciate.
Nei fatti la Provincia ha fatto il contrario di quanto deliberato in Consiglio provinciale. Abbiamo dunque il riscontro oggettivo che quella della Provincia di Taranto è proprio una sorta di delibera truffa elettorale!
Comitato Vigiliamo per la discarica 14 Feb 2009

 

01 Sep 2009

COMITATO VIGILIAMO PER LA DISCARICA