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SEGNALAZIONE
SAN MARZANO DOCUMENTO APPROVATO ALL’UNANIMITÀ DAL CONSIGLIO COMUNALE «Quella discarica ora deve chiudere» di Mimmo Mazza
Le esalazioni provenienti Chiesta la convocazione del dall’impianto al centro della Consiglio provinciale per la battaglia avviata dalle revoca delle autorizzazioni associazioni locali all’esercizio del sito
• SAN MARZANO. Quella discarica deve chiudere. Mettendo da parte vecchie e nuove rivalità politiche, il Consiglio comunale l’altra sera ha approvato all’unanimità un documento, presentato dal sindaco Giuseppe Borsci e concordato con i capigruppo consiliari e le associazioni locali, attraverso il quale è stato ufficialmente denunciato il grave disagio, sanitario e non solo, derivante dall’entrata in esercizio del terzo lotto della discarica per rifiuti speciali gestita dalla Ecolevante. «L’obiettivo comune - dice Borsci - è sensibilizzare Regione, Provincia, Arpa e gli altri organismi di vigilanza e controllo, affinché provvedano, ciascuno per quanto di propria competenza, a monitorare attentamente la gestione dell’im - pianto e a garantire che essa avvenga nel pieno rispetto della legalità. A tal riguardo, nel documento si insiste sulla necessità di porre nel nulla le autorizzazioni rilasciate per la realizzazione e l’ampliamento della discarica, con un invito, espresso, alla Provincia a dare seguito a quanto stabilito nella delibera consiliare, la n. 5/2009, in merito all’annullamento in autotutela delle predette autorizzazioni».
Su questa linea si sono espressi anche i consiglieri di opposizione Capuzzimati, Talò e Mancarelli, che hanno ribadito la condivisione del documento e l’assunzione dell’impegno a proseguire l’azione tesa ad ottenere la revoca dell’autorizzazione integrata ambientale accordata per il terzo lotto della discarica e ad evitare che in futuro siano rilasciate nuove concessioni per la realizzazione di altri lotti. Una linea del dialogo che è piaciuta sia al sindaco che al presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Tarantino. La seduta si è chiusa con l’intervento della dott.sa Spartera, dirigente dell’Arpa, che ha relazionato in merito all’attività di controllo svolta sulla discarica, rispondendo alle domande poste dai cittadini e dai consiglieri comunali.
«Siamo moderatamente soddisfatti dell’approvazione unanime - dicono invece le associazione di un documento prodotto insieme da maggioranza ed opposizione in seguito ad una pressante ed incessante attività di stimolo portata avanti dalle associazioni territoriali. La piena soddisfazione, infatti, la dichiareremo solo quando riceveremo risposte concrete. Auspichiamo pertanto che anche il Consiglio Provinciale possa al più presto riunirsi per discutere del problema derivante dalla presenza di una discarica di rifiuti speciali enorme e dannosa per il nostro territorio e, in seguito, deliberare all’unanimità misure idonee ed efficaci all’eliminazione definitiva di tale problema. Siamo già pronti a mobilitarci». MIMMO MAZZA (La Gazzetta di Taranto, p.VIII)
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IN CHE MANI E' IL NOSTRO DESTINO! di Vito Antonacci 
Cari amici, oggi ho vissuto un’esperienza interessantissima, ma allo stesso tempo molto deludente. Di che si tratta? Ve lo dico subito. Ieri 25 settembre 2009, presso una sala dell’Assessorato all’Ecologia della regione Puglia si è tenuta una conferenza dei servizi riguardante l’inceneritore che Ecoenergia s.r.l. vorrebbe realizzare nella zona industriale di Modugno, a poche centinaia di metri dalla centrale a turbogas di Sorgenia. Cos’è la conferenza dei servizi? In pratica è una riunione attorno ad un tavolo, di tutte le parti interessate al progetto e quindi: l’azienda  proponente dello stesso, i vari enti (Regione, Provincia, Arpa, Autorità di Bacino), i sindaci dei Comuni interessati, alcuni membri della commissione regionale di V.I.A. (Valutazione d’Impatto Ambientale), ed i rappresentanti di tutti i soggetti portatori di interesse (Comitati Cittadini ed Associazioni). L’ha presieduta l’ing. Antonello Antonicelli, che è il funzionario regionale responsabile del procedimento di VIA. Per la Regione vi erano inoltre il prof. Balice ed un altro membro della commissione tecnica. Come rappresentante delle amministrazioni dei Comuni interessati vi era solo il sindaco Pino Rana del comune di Modugno. Solo il rappresentante del Comune di Bari ha comunicato di non poter intervenire, causa impegni assunti precedentemente. Per la Provincia c’erano l’assessore alla Tutela dell‘Ambiente,Ecologia e Ricerca fonti Energetiche, dott. Giovanni Barchetti, e il presidente della Commissione Provinciale Ambiente, sig. Mattia Mincuzzi. Per l’Arpa c’era il prof. Giorgio Assennato con due suoi collaboratori. C’era un rappresentante dell’Autorità di Bacino. Per l’azienda proponente c’era il sig. Antonio Albanese, legale rappresentante, accompagnato dall’avvocato del gruppo. I cittadini e le associazioni erano numerosi. Vi erano una delegazione del Comitato Pro Ambiente di Modugno, rappresentato da Tino Ferrulli e dall’avv. Attilio Converso, l’associazione Azione e Tradizione, i “Verdi” di Modugno, “Città Plurale” con il dott. Agostino di Ciaula ed altre associazioni e privati cittadini che erano lì per produrre osservazioni affinché sia negata l’autorizzazione all’inceneritore. Io ero li come auditore. Ben presto la discussione è entrata nel vivo. Il Sindaco di Modugno ha subito fatto una dichiarazione riguardo alla mancanza del permesso a costruire dell’impianto, permesso che deve rilasciare il comune di Modugno, ma che non può fare dato che Ecoenergia non ha titolo di proprietà su alcune particelle. Quindi niente proprietà, niente permesso a costruire. I rappresentanti della Provincia di Bari hanno fatto dichiarazioni che mi hanno lasciato addirittura sgomento. Ha cominciato l’assessore provinciale all’ambiente, dott. Giovanni Barchetti, dicendo che la linea della provincia di Bari è favorevole, a prescindere, alla costruzione degli inceneritori nel territorio barese, perché, sempre secondo l’assessore, sarebbe questo l’unico modo di risolvere ed evitare emergenze-rifiuti! Ma da dove nasca questa convinzione, nessuno l’ha chiarito! Questa assurda dichiarazione, in cui ha concordato il sig. Mattia Mincuzzi, ha lasciato esterrefatti i cittadini presenti in sala. L’assurdo è che la conferenza dei servizi deve servire ad acquisire tutti i pareri, tecnici e di forma, per poi arrivare ad una decisione. Loro hanno espresso già un parere favorevole facendo quella dichiarazione prima di ascoltare le osservazioni di tutti. E i due, espresso il parere favorevole, hanno preferito nascondersi dietro una volontà politica provinciale che non rispecchia assolutamente la volontà cittadina. E che non stessero rappresentando la volontà cittadina l’ha messo in luce il sig. Tino Ferrulli che ha ricordato con forza che ben 15.000 modugnesi hanno detto no agli scempi ambientali, e questo solo a Modugno. Mi chiedo come un rappresentante di questi cittadini, votato da questi cittadini, possa esprimere una volontà nettamente opposta a coloro che hanno affidato a lui la propria rappresentanza. Ebbene sì, i politici devono essere i nostri rappresentanti, dovrebbero tutelarci, dovrebbero decidere in base alla volontà dei propri elettori. Dopo un po’ di bagarre, tutti i rappresentanti delle associazioni e dei comitati hanno esposto numerosissime e documentatissime osservazioni, tanto da ricevere gli elogi di un responsabile dell’ARPA Puglia per il lavoro svolto. Ma mentre l’ARPA elogiava, l’assessore Giovanni Barchetti e il consigliere Mattia Mincuzzi sghignazzavano e deridevano ogni relatore, interrompendo molte volte l’esposizione delle osservazioni. Deridendo le documentate osservazioni dei Comitati, da un lato hanno offeso tutti i cittadini, dall’altro hanno dimostrato che l’inceneritore loro lo vogliono a tutti i costi: mi chiedo il perché!!!
E i due si sono addirittura permessi di contraddire – senza fornire uno straccio di argomentazione e prova – il prof. Assennato sulla qualità dell’aria della zona di Modugno, dichiarata dalla regione Puglia – no dai cittadini, non dai Comitati! – zona altamente inquinata.  Il parere NEGATIVO espresso dall’ARPA deriva soprattutto dalla constatazione che dati i numerosi insediamenti presenti sul territorio, le emissioni (PM10, ozono) hanno superato di gran lunga i valori consentiti dalla normativa vigente, tanto da costringere l’U.E. ad avviare procedimenti d’infrazione contro l’Italia. La stessa ARPA ha richiesto una proroga per il risanamento, coerentemente con quanto avviato nella zona di TARANTO, ove si lavora alla riduzione delle emissioni, tra cui la diossina, al fine di evitare di peggiorare la già compromessa qualità dell’aria.  Secondo l’assessore Barchetti, l’inquinamento da polveri sottili sarebbe da attribuirsi in gran parte  – udite, udite – alle polveri provenienti dal Sahara, e ciò ha provocato prima sgomento e poi ha fatto scoppiare l’ilarità generale. A questo punto mi chiedo se veramente le persone che noi votiamo e che ci rappresentano sono lì per tutelarci o per curare solo specifici interessi, propri o altrui.
Ma chi sono questi rappresentanti della Provincia così favorevoli all’inceneritore? Mattia Mincuzzi
Attingo le notizie direttamente dal suo sito…
http://www.mattiamincuzzi.it/index.php?mod=lettera
Dice così: La mia storia parla chiaro. In questi dieci anni di attività politica, ho indirizzato il mio operato, su tre fronti essenziali. e fra i tre punti vi è uno che mi ha colpito ed è il seguente:
Il recupero e la salvaguardia dell’ambiente:
Attraverso l’impegno nello stanziamento di 11 milioni di euro per la realizzazione del parco Nazionale “Lama Balice”.
La ristrutturazione della commissione V.I.A. (Valutazione Impianto Ambientale) per la tutela dell’ambiente e le promozioni di progetti sostenibili.
Legge di istituzione dell’ A.R.P.A. (Agenzia Regionale per l’Ambiente).
La promozione dei progetti “Natura al futuro” e “Fai la differenza” finalizzati all’educazione della raccolta differenziata.
Blocco della delibera per la realizzazione di un inceneritore nel cuore della città di Bari e con lo storno dell’intera cifra (45 milioni di euro) la promozione della metropolitana leggera barese, che oggi è in fase di ultimazione.
Assurdo, no? Un tizio che in campagna elettorale si presentava in questa maniera alla gente, poi si permette di deridere chi è a favore della tutela ambientale e contrasta la costruzione di un  inceneritore!! Sempre sul sito, ho recuperato il suo indirizzo e-mail,
mincuzzimattia@libero.it ,  chiunque avesse da fare delle rimostranze, può mandargli una mail: sono sicuro che saranno numerosissime. E veniamo all’assessore Giovanni Barchetti. Se, come mi riferiscono fonti ben informate, fa parte del ROTARY di Bari, non deve essere un rotaryano doc. Leggete le finalità di questo club  (www.rotarybari.it/missione.htm) e ditemi se sono compatibili con il comportamento che il nostro assessore ha tenuto nella riunione di ieri.  Dal sito della Provincia ho attinto il suo indirizzo e-mail, barchetti.giovanni@provincia.ba.it,  dove potrete mandare le vostre rimostranze contro la sua posizione favorevole all’inceneritore. Se qualcuno pensa che i cittadini si arrenderanno allo scempio ambientale che i poteri forti intendono operare sul nostro territorio, si sbaglia di grosso. Auspico che saremo sempre più numerosi a lottare per la nostra salute, per il nostro territorio, per il nostro futuro.
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UN CALCIO ALLO STIVALE DEI BARBARI di Gianni Lannes  
E’ un Paese privo di un’autentica classe dirigente, che i rifiuti li ricicla soltanto nella Politica: non archivia gli Andreotti, i Gelli, i Mastella e i Bossi. Forse, siamo Noi il problema: la nostra assuefazione e accondiscendenza a questa insopportabile degenerazione che ci ridicolizza agli occhi del mondo e uccide le giovani intelligenze. Non dico di volare a New York, ma fate un salto a Parigi, magari, ad Alessandria d’Egitto o soltanto a Durazzo, per comprendere come l’Italia abbia toccato il fondo e stia ora sprofondando sempre più. Il problema non è solo Berlusconi, la destra il centro o la sinistra – senza scomodare l’analisi sui partiti defunti della Weil – ma il sistema dominante che ha anestetizzato la ragione critica. I sudditi dell’ex giardino d’Europa sono ormai prigionieri di questo blocco degenere che ha steso sulla società una rete a trame sempre più fitta impedendone ogni movimento, ogni possibilità di azione, ogni desiderio di mutamento e di modernità, assottigliando progressivamente gli spazi di democrazia, mortificando le vocazioni, i talenti, i meriti, le attese, le aspirazioni di milioni di cittadine e cittadini. Siamo dinanzi a politicanti che aumentano il proprio potere e la propria capacità di controllo sociale in termini inversamente proporzionali alla loro autorevolezza, credibilità e consenso. Il Belpaese, ormai, non sopporta nessuna regola, nessuna legge che freni i suoi egoismi. Il linguaggio come sempre, è il primo a rivelare lo sfascio di una psicologia comune: becero, brutale, incolto. La Lega al governo è uno splendido esempio. L’insofferenza e la mancanza di riguardo per i più “deboli”, che siano persone malate, anziani, bambini, barboni, migranti o animali, è diventata un’attività di cui vantarsi a norma di legge. Ma avete mai dato un’occhiata ravvicinata ai campi di concentramento per “extracomunitari” dalla pelle scura – chiamiamoli con il loro effettivo nome – ad esempio di Lampedusa o Foggia? Avete mai notato agli angoli delle nostre splendide città, il lamento dei bambini nomadi o la sofferenza delle donne Rom? E i giovani africani che sopravvivono sfruttati all’inverosimile nelle nostre ridenti campagne? Avete mai sentito parlare dei desaparecidos polacchi oppure dei bulgari e rumeni schiavizzati a dovere? Dov’è papa Ratzinger che tuona a reti unificate contro la soppressione embrionale, ma è latitante sulla difesa della vita giornaliera di milioni di creature moribonde sotto il suo asettico naso? Il Vaticano (dall’immenso patrimonio immobiliare e finanziario) sia finalmente chiesa dei poveri come ci ha insegnato San Francesco d’Assisi. E il difensore degli ultimi Nichi Vendola che fine ha fatto? Forse non riesce a spendere i 18 mila euro netti al mese di stipendio da governatore e non ha più tempo per i diseredati che solcano la Puglia? L’esempio purtroppo piove dall’alto, da un ceto abbrancato al potere senza pudori. E che dire dei furbastri Fini (neofascista in doppiopetto con nuova verginità: la recente icona della sinistra italiana in contrapposizione all’unto di Arcore) e D’Alema (autorizzò i bombardamenti della Jugoslavia nel 1999) che sorvolando le nostre teste danno il via libera all’introduzione dell’ora di religione islamica? E il principio di laicità? Va a farsi benedire in questa farsa di Stato del diritto. Altro che studio comparato delle religioni. Ci attendono giorni difficili. Mi piace allora ricordare don Tonino Bello, scomparso alcuni fa. Lui ha lasciato un segno umano al suo passaggio in questo tempo del disamore. Le sue parole dettate dall’attenzione per l’Altro, sciolgono gli egoismi. «Insegnami, allora, a librarmi con te, perché vivere non è “trascinare la vita”, non è “strappare la vita”. Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all’ebbrezza del vento. Vivere è assaporare l’avventura della libertà. Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come te!».

23 Oct 2009

COMITATO VIGILIAMO PER LA DISCARICA