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Discariche per rifiuti speciali, interessano forse a chi ci amministra?

Puglia.   Il nuovo piano di gestione prevede una proroga per le verifiche sui siti - Mancano linee guida nazionali per fare i calcoli sul carbonio      

Sole 24 Ore, Il (Sud)
"Rifiuti speciali, sei mesi in più" 
 Data: 24/02/2010
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 Economia / Finanza  Sud
sezione: ISTITUZIONI data: 2010-02-24 - pag: 23

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Puglia. Il nuovo piano di gestione prevede una proroga per le verifiche sui siti - Rifiuti speciali, sei mesi in più 

Mancano linee guida nazionali per fare i calcoli sul carbonio

BARI
Marianna La Forgia
La regione Puglia ha predisposto, ma non ancora definitivamente adottato, il Piano di gestione dei rifiuti speciali (Pgsr), approvato con una deliberazione di giuntaa dicembre 2009. Sono linee guida sulle le modalità di rilascio delle autorizzazioni alla gestione delle discariche per rifiuti speciali non pericolosi, che s'inseriscono nel quadro delle direttive del decreto ministeriale 3 agosto 2005 (in vigore dal 1?luglio 2009).
Il Pgsr stabilisce che le discariche non ancora oggetto di conferimento rifiuti possono richiedere l'autorizzazione alla classificazione in sottocategorie e la deroga al limite Doc (in pratica possono smaltire rifiuti con percentuale di carbonio organico disciolto più elevata) e veder accolta la richiesta solo se a monte il tavolo tecnico congiunto regione-Arpaprovince assicura l'approvazione della valutazione di rischio e soddisfa la realizzazionesui comparti di discarica di uno strato impermeabile in geomembrana (abbancamento di rifiuti sulla superficie disponibile e concessa nella Aia, Autorizzazione integrata ambientale) con un sistema di monitoraggio del percolato e un sistema di recupero del biogas per limitare le missioni odorigere.
Regole valide anche per le discariche già funzionanti ma che non avrebbero le caratteristiche per smaltire questo genere di rifiuti: quelli per esempio rivenienti da impianti di trattamento, o fanghi del trattamento di acque reflue urbane.
Fino al 30 giugno 2009 alcune ditte avevano avanzato istanza di autorizzazione per le sottocategorie perché nei loro impianti venivano conferiti rifiuti con concentrazioni di Doc superiori ai limiti imposti dal Dm del 2005. Già la Ecolevante e la Vergine di Taranto con la Bleu di Canosa continuano a smaltire in regime di proroga come prevedeva a luglio una circolare ministeriale.
«In realtà – specifica l'assessore all'Ecologia della regione Puglia, Onofrio Introna – con questa delibera non solo si predispone il Piano, ma soprattutto si autorizza una proroga di sei mesi agli impianti perché siano effettuate le opportune verifiche sui rischi effettivi come stabilito dal tavolo tecnico regione- Arpa-province; nel frattempo se non avessimo approvatolaprorogadal1 ?gennaio ci saremmo ritrovati a dover affrontare una emergenza rifiuti con paralisi di tutti gli impianti e danni per l'ambiente: questo consentirà anche di attuare quanto previsto dal Piano in fase ultimativa di adozione con il regime transitorio a cui le ditte si devono adeguare per lo smaltimento di alcune tipologie di rifiuti».
Il punto è che il decreto non contiene le linee guida sulle modalità di calcolo per il Doc e il ministero dell'Ambiente non ne ha ancora effettuato la modifica, mentre ha demandato alle regioni il compito di adottare atti di propria competenza per evitare il blocco nel conferimento dei rifiuti speciali.
 

28 Feb 2010

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