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L’affare pugliese di Lgh? Ecolevante costruisce la discarica di Grottaglie e va in tribunale





Tegola sulla testa di Lgh, che considerava l’investimento di Grottaglie un vero affare, malgrado le proteste sollevate dalle opposizioni cremonesi... l’ad di Lgh ha tagliato corto: «Abbiamo analizzato tutta la situazione... abbiamo ampie garanzie nel caso si verificassero eventuali problemi». ...  articolo del Corriere del giorno del 16 aprile 2012  


http://cremonademocratica.files.wordpress.com/2012/04/ecolevante.pdf 


Quaderni corsari 16 apr http://wp.me/p29K41-19A


L’affare pugliese di Lgh? Ecolevante costruisce la discarica di Grottaglie e va in tribunale


Tegola sulla testa di Lgh, che considerava l’investimento di Grottaglie un vero affare, malgrado le proteste sollevate dalle opposizioni cremonesi. Lgh è già stato fatto, ma ora si ferma tutto. Sembrava conveniente, anche rispetto ai costi di trasporto: non è così. L’invidia degli dèi non ha perdonato l’esuberanza di Lgh e Aem, i loro troppi acquisti, l’enorme attività sul mercato. Allora meglio le discariche fatte in casa? Solo quando si riesce a realizzarle, come dicono i vescovatini. Riporto quanto pubblicato dal giornale Il Corriere del Giorno il 16 aprile (per leggere l’originale cliacca qui: ecolevante). L’attuale ente gestore della discarica di Grottaglie, Ecolevante, dovrà affrontare il giudice monocratico. Il pubblico ministero ha citato in giudizio, come spiega il Corriere del Giorno il 16 aprile, Paolo Boccini, legale rappresentante di Ecolevante, e il progettista della discarica per rifiuti speciali “La Torre – Caprarica” Donato Todisco. Boccini il 4 giugno dovrà rispondere di una serie di reati in quanto “in assenza di permesso di costruir, modificava e trasformava lo stato dei luoghi mediante sbancamento, scavi, asportazione e movimento terra, con contestuale creazione di gradoni, così alterando l’assetto geo-morfologico del territorio”. Tali trasformazioni, non gradite al pm Daniela Putignano, riguardano un’area di circa 7mila mq ricade in parte nell’area di salvaguardia del Parco “terra delle Gravine”, con lavori eseguiti in assenza dell’autorizzazione paesaggistica. E’ stato alzato anche un muro perimetrale di recinzione. Guai pure per il progettista Donato Todisco, che come afferma l’accusa del pm ha dichiarato il faso nella Dia (dichiarazione di inizio attività), quando ha scritto che l’opera da realizzare, quel muro perimetrale di recinzione, risultava conforme agli strumenti urbanistici e che non c’erano vincoli. La prima udienza, del 4 giugno, si terrà di fronte al giudice monocratico di Grottaglie Paola Incalza. Nel frattempo il Comune di Grottaglie, in commissione, ha iniziato a riparlare dell’argomento. Il Comune è parte offesa, ha subito il danno, se l’accusa dovesse tradursi in condanna. Quindi il Comune può costituirsi parte civile. Sel, Rinascita civica e Sud in movimento dovrebbero essere d’accordo, visto l’impegno profuso nell’affrontare le questioni ambientali. Per ricordare le proporzioni del colpaccio cremonese nelle Puglie si può ricordare, anzi riportare ben altro articolo del Corriere del Giorno, che descriveva l’affare andato in porto. Quarantuno milioni di euro per l’85% della Ecolevante Spa. La discarica che fa tanto discutere a Grottaglie è passata di mano così, quasi sotto silenzio. Ufficialmente dal 1° luglio scorso, quando la società Ecolevante (controllata da un gruppo pisano) ha annunciato d’aver modificato la propria struttura proprietaria cedendo la quota di maggioranza. «Nell’azionariato – si legge sul sito di Ecolevante – è entrata la società Linea Ambiente srl di Rovato che fa parte del Gruppo Lgh srl di Cremona». Ma la trattativa è durata almeno sei mesi, dagli inizi del 2011, quando a Cremona si è sviluppato un acceso dibattito sull’opportunità che una società pubblica (controllata da Cogeme Rovato, Aem Cremona, Asm Pavia, Astem Lodi e Società Cremasca Servizi Crema) che si occupa di gas, energia, teleriscaldamento, ciclo idrico integrato e ambiente facesse affari al Sud, e per giunta con i rifiuti speciali, acquistando una discarica molto chiacchierata, anche per via di vicende giudiziarie. Alla fine, però, pecunia non olet anche per il “popolo padano” e nonostante i maldipancia dei leghisti, i più irriducibili avversari dello shopping extra-regionale. A spiegare il perchè di questa operazione “oltre confine” l’amministratore delegato di Lgh, Fabrizio Scuri, in un’intervista su Cremona online: «Fino all’operazione con Ecolevante – ha detto al sito lombardo – l’85% dei nostri investimenti erano sempre stati effettuati sui territori che fanno riferimento a Lgh. Abbiamo cercato di avviare un’attività per lo smaltimento di rifiuti industriali sul nostro territorio, ma non si sono verificate le condizioni e non c’è stata la possibilità. Così abbiamo puntato su una realtà già operativa, che raccoglie rifiuti da realtà molto importanti» Federalismo “applicato”, se si vuole, ma molto sui generis visto che stiamo parlando di Comuni lumbard che disinvoltamente fanno impresa attraverso aziende partecipate che si muovono sul mercato, mentre nel Tacco i Comuni restano spettatori, spesso inerti. Con un risultato evidente: il denaro viaggia verso il Nord e i rifiuti, al solito, continuano ad affluire al Sud. E si tratta di una montagna di rifiuti speciali: 1,6 milioni di metri cubi nei primi due lotti (totalmente utilizzati) e l’ampliamento da 2,3 milioni mc (il terzo lotto) con «scadenza di 10 anni e prolungabile fino al completamento». Soltanto nel corso del 2009, per capire l’entità degli smaltimenti (e dell’affare), sono state conferite 241.000 tonnellate di rifiuti speciali. Ma al nuovo gestore, Linea Ambiente, fanno gola anche i quasi 50 ettari di terreni circostanti all’impianto che rappresentano «un ampliamento naturale dell’attività di discarica». Una prospettiva che, a Grottaglie, dovrebbe far rizzare parecchie antenne. Nel frattempo, dalle nostre parti si torna a parlare dell’aggiornamento dell’Aia per la realizzazione e l’esercizio dell’impianto di trattamento del percolato nella discarica Ecolevante (la conferenza dei servizi è in agenda per dopodomani in Regione) e al Nord mettono le mani avanti anche su un altro aspetto: i ventilati e assolutamente ipotetici rapporti (ne ha parlato la Provincia, quotidiano di Cremona e Crema, e ci è ritornato su il sito Cives Cremona) che l’ex titolare dell’Ecolevante avrebbe intrattenuto con Tarantini e Lavitola, attualmente indagati dalle Procure di Napoli e Bari. Incroci pericolosi (le vie delle intercettazioni sono infinite…) su cui l’ad di Lgh ha tagliato corto: «Abbiamo analizzato tutta la situazione. Quelle telefonate riguardano il soggetto, non la discarica. Comunque sia, abbiamo ampie garanzie nel caso si verificassero eventuali problemi». Pace. Sull’affare, infine, ha impresso il visto anche l’Autorità per la concorrenza guidata da Antonio Catricalà, che non ha ravvisato nessun profilo di «posizione dominante» nel settore dei rifiuti. L’unica posizione dominante, per così dire, ce l’ha la provincia di Taranto che ospita sul suo territorio tre delle quattro discariche pugliesi per rifiuti speciali. Un record di cui andare davvero poco fieri.



17 Apr 2012

COMITATO VIGILIAMO PER LA DISCARICA