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PUZZE il grande bluff
Puzze: non è solo questione di naso
Sì, in Puglia il problema delle puzze non è solo questione di naso. Infatti la denuncia, la responsabilità e la costanza dei cittadini non bastano se manca l’intervento della politica, se è insufficiente, o addirittura vanifica importanti sentenze giurisprudenziali.
La Cassazione riconosce il reato penale di “molestie olfattive”
Con la sentenza n. 36905 del 18/06/2015, la Corte di Cassazione nel giugno 2015, riconosce la rilevanza penale delle emissioni in atmosfera di cattivi odori, prodotti da impianti già autorizzati. Una sentenza analoga, sempre della Corte di Cassazione, è stata emessa il 18 gennaio scorso.
Finalmente le “puzze” vengono considerate reato penale, dopo che in diverse sentenze del Tribunale amministrativo regionale (Tar) era stato riconosciuto il danno causato dal “getto pericoloso di cose”, ed era stata comminata una pena pecuniaria.
Il “getto pericoloso di cose”, previsto dall’art. 674 cod. pen., si riferisce tra l’altro alla condotta di chi provoca emissioni di gas, di vapori o fumo, atti a molestare le persone. Cioè vere e proprie “molestie olfattive” in grado di recare grave disagio agli abitanti di zone limitrofe all’impianto. (1)
Molte Regioni intanto si sono dotate di mezzi tecnico-scientifici idonei per accertare le emissioni maleodoranti. Tra esse la Puglia, che dal 2013 ha avviato il progetto Odortel. Un progetto innovativo e valido, come dimostra uno studio firmato da autorevoli funzionari di Arpa/Puglia e pubblicato sulla rivista scientifica “International Journal of Environmental Research and Public Health”. (2)

Proroga per le emissioni odorigene
Ma nel febbraio 2016 la Regione Puglia, presieduta da Michele Emiliano, approva un emendamento della legge regionale 23/16.4.2015 varata alla fine della presidenza Vendola ma priva del regolamento attuativo, con il quale si prorogano di un anno i termini entro i quali i gestori di imprese generanti emissioni odorigene devono adeguare gli impianti.
Gli ambientalisti pugliesi vedono in questa proroga un aiuto alle aziende affinché possano ulteriormente rinviare gli interventi di natura impiantistica per ridurre i cattivi odori. E a Taranto si condanna il fatto che questo emendamento sia stato presentato dal consigliere Mazzarano e sia stato approvato anche col voto del consigliere Liviano.
La Regione si giustifica dicendo che l’emendamento è stato approvato proprio perché la legge varata alla fine della presidenza Vendola era priva del regolamento attuativo. Mentre di parere diverso è l’allora direttore generale dell’Arpa, Assennato, che in una nota afferma: “Avere invece deciso di allungare i tempi iniziali, quelli previsti per l’avvio dell’iter procedurale, fornisce al gestore la ragionevole speranza che ulteriori proroghe potranno comunque essere ottenute in futuro e il fondamento normativo per potere ignorare la problematica per un altro anno. Si consideri che le molestie olfattive rappresentano una delle più frequenti cause di proteste dei cittadini ad Arpa Puglia, mediamente pari a 100 denunce per anno, a partire dal 2008“. (3)

La Puglia di nuovo commissariata per l’emergenza rifiuti
Un mese dopo, nel marzo 2016, il presidente Emiliano dichiara l’emergenza rifiuti, dovuta alla chiusura di molte discariche nel barese, nel foggiano e nel leccese a causa di irregolarità e di inquinamento delle falde.
E decide di attuare il commissariamento della Puglia per la gestione rifiuti, prendendone la direzione insieme a 6 sub commissari, direzione che terminerà con l’istituzione dell’Agenzia regionale rifiuti, che avverrà il 4 agosto seguente con apposita legge.
Praticamente la Puglia è tornata ad essere commissariata proprio come ai tempi di Vendola. (4)

Odortel viene sospeso
A maggio 2016 l’Agenzia regionale protezione ambientale (Arpa) sospende il progetto Odortel, attivo ormai da tre anni e che ha già dato ottimi risultati, soprattutto per le emissioni di Ilva e Eni, come dimostrano i rapporti tecnico-scientifici di Arpa/Puglia relativi alle annualità 2014 e 2015. (5)
La sospensione del progetto genera l’allarmata sorpresa soprattutto degli ambientalisti jonici essendo la provincia di Taranto afflitta, oltre che dalle emissioni maleodoranti provenienti da Ilva e Eni, anche dalle “puzze” causate dalle discariche per rifiuti speciali di Grottaglie, Massafra-Statte e Lizzano, chiusa dal 2014 dopo un’ispezione del Nucleo operativo ecologico (Noe), intervenuto a seguito della lunga mobilitazione cittadina per le continue “puzze”.
Inoltre, una indagine della Guardia di Finanza viene sollecitata dal responsabile del Fondo Antidiossina onlus, Fabio Matacchiera, riguardo un anomalo utilizzo dei “2 milioni di euro” messi a disposizione della Regione Puglia, con i quali si sarebbe dovuto attivare anche un laboratorio olfattometrico in collaborazione con il Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Bari. (6) Alla fine di giugno 2016, il direttore scientifico di Arpa Puglia, facente funzione di direttore generale, con una nota stampa comunica di aver avviato una verifica tecnico contabile interna. (7)

Nascita dell’Agenzia pugliese per i rifiuti
Il 4 agosto 2016 viene varata la legge con la quale si istituisce l’”Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti”, il cui commissario ad acta è l'avv. Gianfranco Grandaliano, carica prorogata fino a dicembre 2017.
L’Agenzia ha praticamente poteri assoluti. Infatti gestisce un unico Ambito territorio ottimale (*) per tutta la Regione, mentre vengono aboliti gli Ato provinciali. E “determina e controlla i livelli generali del servizio e gli standard di qualità”. Inoltre può affidare “la realizzazione e la gestione degli impianti di trattamento, recupero, riciclaggio e smaltimento”; può ricorrere "ad accordi perché siano utilizzate installazioni di privati operanti sul territorio regionale” in caso di insufficienza o indisponibilità di discariche; può fissare i prezzi dello smaltimento.
Comunque, è anche stabilito che l’Agenzia “assicura altresì la consultazione delle organizzazioni economiche, ambientali, sociali e sindacali del territorio…” , elemento rassicurante se viene osservato e fatto osservare.
Quindi, la differenza con il commissariamento di Vendola consiste ora nel fatto che a gestire la cronica e gravissima emergenza c’è l’Agenzia territoriale della Regione Puglia, e non più il presidente della Regione. Almeno fino a dicembre 2017. (8)
Intanto compaiono delle novità: dal 14 gennaio 2017 viene istituito con apposita legge il “Sistema Nazionale protezione ambiente” che unifica le Arpa regionali; dal 26 gennaio 2017 l’Italia adegua la sua normativa alla direttiva (UE) 2015/1480/2015 “qualità dell’aria, ambiente e per un'aria più pulita in Europa”, che modifica taluni allegati delle direttive europee nelle parti relative “ai metodi di riferimento, alla convalida dei dati e all'ubicazione dei punti di campionamento per la valutazione della qualità dell'aria …”.
A questo punto è legittimo chiedersi se l’Agenzia territoriale pugliese coesisterà con il Sistema nazionale protezione ambiente (9).

Critiche autorevoli all’Agenzia pugliese per i rifiuti
Gli ambientalisti pugliesi e l’Isde, durante l’audizione in Commissione Ambiente della Regione Puglia, quindi ancora nella fase preparatoria, criticano aspramente e in maniera estremamente documentata questo organismo regionale che sta per essere varato sul modello di quello esistente nell’Emilia Romagna.
“L’esperienza di quella regione (Emilia Romagna) ha dimostrato che lo strumento dell’Agenzia unica, specie se accentra tutte le parti della gestione … non è affatto garanzia di efficienza e comporta rischi di inadeguatezza, rallentando l’evoluzione virtuosa del sistema anziché favorirla. Secondo dati ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente) l’Emilia Romagna è in questo momento la regione con la più alta produzione pro capite di rifiuti…” (documento unico di comitati e associazioni ambientaliste pugliesi)
“L’Agenzia unica regionale, così come prospettata, presenta criticità tipiche del gigantismo organizzativo, mettendo in campo enti con grandi capacità di spesa e imprese di grandi dimensioni che fanno da collettori di importanti commesse, inevitabilmente parcellizzate in sub-appalti, con tutti gli aspetti negativi che questa pratica porta con sé, non ultimo il restringimento dei diritti e delle condizioni contrattuali dei lavoratori”. (Comitato rifiuti zero)
“È tuttavia necessaria la consapevolezza di una crisi da superare in tempi rapidi e del bisogno di un radicale cambiamento di approccio rispetto a quanto sino ad ora è stato fatto… Non a caso, inoltre, in regioni molto più virtuose della Puglia e dell’Emilia Romagna (ad esempio il Veneto) risultati eccellenti si sono raggiunti in assenza di un’agenzia regionale dotata delle caratteristiche previste dal ddl 128”. (Isde-Di Ciaula) (10)

conclusione
E allora, quali prospettive per le puzze?
in negativo
Odortel, che garantiva il campionamento tempestivo e non presidiato, anche se solamente per Eni e Ilva, non c’è più. E nulla si sa della verifica tecnico contabile interna avviata a giugno 2016 dall’Arpa.
Il laboratorio olfattometrico non è mai stato realizzato e la Regione, per una controversia, è già ricorsa al laboratorio di Arpa/Piemonte, a pagamento.
Non ci sono notizie circa la sospensione della proroga per le emissioni odorigene, che quindi dovrebbe essere ancora vigente
Infatti, nulla si sa della redazione del piano attuativo della legge regionale 23/16.4.2015, per la mancanza del quale sono stati prorogati di un anno i termini entro i quali i gestori di imprese generanti emissioni odorigene devono adeguare gli impianti. E siamo già a marzo mentre l’anno è scaduto a febbraio 2017.
L’Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti,che determina e controlla i livelli generali del servizio e gli standard di qualità, va avanti senza un piano pluriennale.
La stessa Agenzia, che “assicura altresì la consultazione delle organizzazioni economiche, ambientali, sociali e sindacali del territorio…”, non ha mai convocato le associazioni ambientaliste che continuano a denunciare numerose irregolarità e a segnalare costantemente le puzze.
in positivo
La sentenza della Cassazione che riconosce il reato penale delle “molestie olfattive” ormai non può essere disattesa; la condanna è penale e non solo pecuniaria
Nasce il 14 gennaio 2017 con apposita legge il Sistema Nazionale protezione ambiente coordinato, a quanto sembrerebbe, da Arpa/Puglia (11)
Abbiamo in Puglia una delle maggiori esperte di emissioni odorigene: Magda Brattoli, co-autrice dello studio Arpa “Automated Collection of Real‐Time Alerts of Citizens as a Useful Tool to Continuously Monitor Malodorous Emissions” con Antonio Mazzone, Roberto Giua, Giorgio Assennato e Gianluigi De Gennaro. È ricercatrice, selezionata dal Ministero dell'Ambiente come una delle 10 migliori risorse italiane per i temi ambientali, ad es.: come eliminare puzze ed odori sgradevoli nelle grandi città?
L’Italia, con Decreto del 26 gennaio 2017 adegua la sua normativa alla "qualità dell’aria, ambiente e per un'aria più pulita in Europa”, direttiva (UE) 2015/1480 del 28 agosto 2015, che modifica taluni allegati delle direttive 2004/107/CE e 2008/50/CE nelle parti relative ai metodi di riferimento, alla convalida dei dati e all'ubicazione dei punti di campionamento per la valutazione della qualità dell’aria e ambiente. (12)

Si devono continuare a segnalare le puzze?
La risposta è affermativa. Non solo. Bisogna segnalare e chiedere monitoraggi con campionamento tempestivo e non presidiato (vedi foto dopo le note), e l’istituzione di un laboratorio olfattometrico anche presso Arpa/Puglia, così come esiste in altre Regioni (Piemonte,Veneto, Emilia Romagna ecc.)!

Aggiornamenti
ultimo articolo di Gianmario Leone 15 marzo 2017
http://www.corriereditaranto.it/2017/03/15/emissioni-odorigene-la-legge-regionale-verso-lennesima-proroga-riscritta/


note
(1) http://www.ambientediritto.it/home/... ; http://www.informaimpresa.it/item/c...
(2) http://www.corriereditaranto.it/201...
(3) http://www.corriereditaranto.it/201...
(4) http://www.corrieresalentino.it/201... http://www.quotidianodipuglia.it/re...
(5) http://www.rtmweb.it/35094-2/
(6) http://www.inchiostroverde.it/proge...
(7) http://www.rtmweb.it/35094-2/
(*) Il Decreto Legislativo N° 22/97 (Decreto Ronchi) ha introdotto la nozione di Ambito Territoriale Ottimale, soggetto istituzionale il cui principale obiettivo è quello di realizzare un sistema integrato ed unitario di gestione del servizio d'igiene urbana, secondo criteri di efficienza, efficacia e economicità, superando la logica dell'emergenza e della frammentazione gestionale per ambiti comunali. http://www.atosiracusa1.it/?q=node%... http://www.regione.puglia.it/index....
(8) http://beta.regione.puglia.it/docum... http://beta.regione.puglia.it/info-... ; http://www.regione.puglia.it/index.... http://www.statoquotidiano.it/10/02... http://www.regione.puglia.it/index....
(9) https://www.insic.it/Tutela-ambient...
(10) http://bari.ilquotidianoitaliano.com/... http://ecodallecitta.it/notizie/385... http://ecodallecitta.it/notizie/385...
(11) http://www.isprambiente.gov.it/it/s...
(12) https://www.insic.it/Tutela-ambient...

puzze: per approfondire
http://www.corriereditaranto.it/201... ; http://www.corriereditaranto.it/201... ; http://ambienteinforma-snpa.it/?p=9... ; http://ambienteinforma-snpa.it/?p=9... ; http://ambienteinforma-snpa.it/?p=9...



Come si può vedere, il campionamento tempestivo consiste nelle segnalazioni inviate all’Arpa, nel momento in cui sono percepite, da “recettori” cioè persone scelte dall’Arpa e dotate di mezzi idonei. Nel caso di Taranto, questo tipo di monitoraggio era stato messo in atto solo per ILVA ed ENI, non per le discariche per rifiuti speciali e neppure per le discariche per rifiuti urbani.
Etta Ragusa, coordinatrice Vigiliamo

07 Apr 2017

COMITATO VIGILIAMO PER LA DISCARICA