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Che si fa se arrivano nelle discariche del tarantino i rifiuti urbani di Roma ?
CHE SI FA SE ARRIVANO NELLE DISCARICHE DEL TARANTINO
I RIFIUTI URBANI DI ROMA?
Puntuale, dopo che la Provincia ha autorizzato gli ampliamenti delle discariche Italcave ed ex Ecolevante, quest’ultimo in altezza, e mentre si teme che la Regione autorizzi il sopralzo della discarica di Massafra (siamo passati dagli ampliamenti in orizzontale agli ampliamenti in verticale), ecco che arriva dall’Ama di Roma, la municipalizzata che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti della capitale, la richiesta “di attivare un accordo temporaneo con la Regione Puglia per il trattamento delle eccedenze di produzione”.
Infatti dopo aver fatto fronte alle emergenze del leccese, del barese, della Bat e del foggiano autorizzandone lo smaltimento dei rifiuti urbani nelle discariche della provincia jonica, Emiliano, a quanto dicono i giornali, starebbe esaminando la possibilità di “aiutare” la municipalizzata capitolina.
Ancora non è chiaro se la richiesta riguarda solo il trattamento meccanizzato dei rifiuti o anche lo smaltimento. Il fatto è che i rifiuti urbani della capitale arriveranno in Puglia, e che probabilmente non ne arriveranno piccole quantità se la raccolta continua al ritmo di 10.000 tonnellate ogni tre giorni. http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/home/1012822/allarme-rifiuti-roma-chiama-la-puglia-per-smaltire-l-immondizia.html
La decisione se accettare o meno i rifiuti di Roma spetta alla Giunta regionale e all’Ager, l'Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti.
Infatti, in quanto regione commissariata a causa dell’emergenza rifiuti, e in mancanza di un piano regionale rifiuti, la Puglia non solo può far circolare fuori provincia i suoi rifiuti urbani perché siano trattati e smaltiti negli impianti per rifiuti speciali della provincia di Taranto, essendo gli altri due impianti pugliesi impossibilitati a riceverne, ma può accoglierne anche da fuori regione.
Proprio come già avvenuto sotto la presidenza di Vendola che per l’emergenza rifiuti aveva commissariato la Puglia, consentendo la movimentazione di rifiuti urbani nella regione e accettandone dalle regioni in emergenza perché fossero smaltiti nelle discariche joniche.
Allora, dal 2007 al 2014, oltre al soccorso offerto a Lecce e provincia (2007 e 2008), la Regione acconsentì a smaltire rifiuti dalla Campania (2008,10,11,12) e dalla Calabria (2013).
Oggi, con la presidenza Emiliano, la Puglia è ancora commissariata, le discariche della provincia jonica sono state autorizzate ad essere ampliate e sembrerebbe che la destinazione dei rifiuti urbani in arrivo dalla capitale siano ancora gli impianti della provincia di Taranto, Italcave e ex Ecolevante, essendo sotto sequestro la discarica Vergine e gli altri due impianti pugliesi per rifiuti speciali ancora impossibilitati allo smaltimento.
Durante la presidenza Vendola vasta eco ebbero le irregolarità dei rifiuti che arrivavano dalla Campania. Ne parlò la stampa, che mise in guardia circa la possibilità che i rifiuti non fossero conformi alle norme vigenti. http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/notizie-nascoste/383241/un-fiume-di-rifiuti-verso-la-puglia.html
E numerose furono anche le denunce presentate nel corso di questa movimentazione sia dagli ambientalisti, sia dalla stessa regione Puglia.
Con relativi processi fino al Consiglio di Stato, che ha dato ragione a NOE e Polizia provinciale che avevano denunciato come le operazioni di trasporto e conferimento dei rifiuti non fossero rispettose delle severe norme imposte dallo stesso accordo tra le regioni Campania e Puglia. https://www.legambientetaranto.it/index.php/rifiuti/item/395-discarica-italcave.html ; http://www.vivavoceweb.com/2014/11/07/sentenza-consiglio-di-stato-su-discarica-italcave-2/
E relative assoluzioni degli ambientalisti, “perché il fatto non sussiste”, dopo la denuncia che i gestori avevano sporto nei loro confronti. http://www.corriereditaranto.it/2017/02/06/processo-discarica-italcave-tutti-assolti-21-imputati-perche-non-sussiste/
Stracciarsi le vesti a questo punto non serve. Perché non avremmo questi rifiuti se non avessimo queste discariche. E queste discariche per rifiuti speciali, rifiuti che non produciamo perché i grandi impianti come Ilva e Eni hanno le proprie discariche, sono state autorizzate oltre venti anni fa dai Comuni in cambio di una risibile, e ora dagli stessi gestori contestata, ricaduta economica, e in seguito sempre ampliate e raddoppiate per la colpevole mancanza di una politica regionale di rifiuti.
Ma possiamo ancora, come comitati, elaborare una strategia di vigilanza e controllo. In sinergia con i Sindaci che in questi ultimi anni si sono schierati con gli ambientalisti in difesa della salute e dell’ambiente.
Innanzitutto è indispensabile conoscere il protocollo che l’Amministrazione regionale della Puglia sottoscriverà con la Campania e, se necessario, intervenire per migliorarlo.
Quindi bisognerà organizzare severi controlli sui rifiuti inviati dall’Ama di Roma e sugli impianti di destinazione e, a tal fine, attivare la sinergia e magari un tavolo permanente tra Comitati e Sindaci. Non solo a livello locale, ma tra gli stessi Comitati e i Sindaci dei Comuni ai quali sono destinati i rifiuti provenienti dalla capitale.
Tenendo ben presente che non è la prima volta che l’Ama di Roma manda i suoi rifiuti in provincia di Taranto. Lo ha già fatto nel 2013 e nel 2014, in seguito alle gare d’appalto vinte da Linea ambiente-Lh. http://www.romatoday.it/politica/vincitori-bando-ama-rifiuti-fuori-lazio.html ; http://www.amaroma.it/public/files/gare/0507/esito-guue-b28-2013-def.pdf
Ma è la prima volta che sotto la presidenza di Emiliano si accetterebbero, per disposizione di Giunta regionale e Ager, rifiuti urbani da fuori regione.
Mentre, a tre anni dal suo insediamento, l’Amministrazione regionale non è stata in grado di varare il piano regionale rifiuti; ha accentrato in uno solo i sei Ato provinciali; non ha varato la legge regionale sulle emissioni odorigene pur avendo soppresso il progetto Odortel attivo a Taranto; ha continuato a lasciare alle Provincie la delega per il rilascio di autorizzazioni per discariche e inceneritori.
Allora che si fa? si elabora una strategia e ci si mobilita, Comitati e Sindaci. Senza smettere di sollecitare i Consiglieri regionali di ogni appartenenza politica affinché la Giunta regionale e il presidente Emiliano facciano uscire la Regione Puglia dal pericoloso e dannoso stallo in cui versa riguardo al problema rifiuti.
Etta Ragusa, coordinatrice di Vigiliamo per la discarica

15 May 2018

COMITATO VIGILIAMO PER LA DISCARICA