premessa discarica e norme vigenti discarica e bugie sintesi 

DISCARICA E BUGIE

Riassunto dell’intervento della coordinatrice Etta Ragusa

 

Come già detto nella premessa, il titolo è volutamente provocatorio.
Infatti solo talvolta si tratta di bugie vere e proprie.
Più spesso si tratta di verità taciute o parzialmente affermate.
Procederò per categorie, cominciando dalle bugie in generale
e proseguendo con quelle delle istituzioni a cominciare
dalla Regione e continuando con la Provincia e il Comune.
 
 
Bugie in  generale
 

la discarica è una risorsa per Grottaglie

Invece la discarica per rifiuti speciali sita in località La Torre-Caprarica costituisce un problema e non una risorsa perché è stata realizzata su un’area sottoposta a numerosi e gravi vincoli (vedi petizione e intervento avv.Lupo).

 

“Il sito dove sorge la discarica può essere di nuovo utilizzato”

Invece per legge il sito deve essere sottoposto a controlli per 30 anni dopo la cessazione di esercizio della discarica.

 

“Non c’è nessun pericolo” e “Tutto è a posto”
Queste affermazioni le possono fare soltanto gli organismi preposti ai controlli, e cioè i seguenti organi provinciali: AUSL, Servizio Ecologia e Ambiente, ARPA/TA (Agenzia Regionale Protezione Ambientale). A questi organismi (AUSL, Servizio Ecologia e Ambiente, ARPA/TA) il Comitato ha chiesto di accedere alla documentazione riguardante i controlli da essi effettuati
 
“La piattaforma è una macchina per selezionare i rifiuti”

In primo luogo si tratta dipiattaforma polifunzionale per la selezione e l’inertizzazione di rifiuti pericolosi e non pericolosi"; quindi non è una semplice macchina ma si tratta di un complesso integrato di impianti di trattamento, di aree di stoccaggio e centri di servizio ecc. (vedi domanda n.6 perché si parla di piattaforma?)

 
 
Per quanto riguarda la Regione:
 
Mentre l’Assessorato all’Urbanistica della Regione dichiara che, ricadendo la zona in area annessa censita dal PUTT, si applicano ad essa le norme che vietano la realizzazione di discariche di qualsiasi tipo, sancisce lainammissibilità del progetto in esame e invita il Comune di Grottaglie a rivedere il proprio parere alla luce delle considerazioni innanzi esposte”, il Servizio regionale Ecologia e Ambiente ha concesso la V.I.A. (valutazione di impatto ambientale) per il cosiddetto III lotto o nuova discarica.
 
 
Per quanto riguarda la Provincia:
 
Mi riferirò sia agli atti degli uffici provinciali preposti ai controlli e cioè ARPA,AUSL,Servizio Ecologia e Ambiente, sia agli atti politici della Giunta Provinciale.
 
Uffici provinciali:
-    Il I lotto è stato autorizzato per un solo anno, fino al 31.12.1999, autorizzazione poi prolungata per altri 5 anni e ancora prolungata di 1 anno fino al 16 luglio 2005
-    Il II lotto è stato autorizzato non dopo l’esaurimento del I lotto, ma durante l’esercizio di quest’ultimo
-    Nell’avviso pubblico per informare la cittadinanza, affisso alla bacheca del Comune di Grottaglie, il Servizio Ecologia e Ambiente convocava la conferenza di servizi per il progetto di una “ Piattaforma polifunzionale per la selezione e l’inertizzazione dei rifiuti da ubicare nel Comune di Grottaglie”, invece che di "piattaforma polifunzionale per la selezione e l’inertizzazione di rifiuti pericolosi e non pericolosi" come è definita nel bollettino ufficiale della Regione Puglia
-   Mentre il Comitato Tecnico Provinciale ha parlato chiaramente di “nuova discarica”, il Servizio Ecologia e Ambiente ha continuato a convocare conferenza di servizi
 
Atti politici della Giunta Provinciale, fino a oggi 2 dicembre 2004:
-   Del  “piano provinciale per le discariche” e della Commissione per redigerlo, promessi dalla Giunta provinciale in carica, non c’è alcuna notizia
-   Non è ancora stato convocato il consiglio provinciale monotematico sulle discariche
-   Non sono stati formulati gli atti di indirizzo per fermare le autorizzazioni di nuove discariche e l’ampliamento di quelle esistenti, così come dichiarato più volte dal presidente della Provincia (*)
 
 
Per quanto riguarda il Comune:
 
-  La discarica non ci è stata imposta né dalla Provincia né dalla Regione perché in materia le amministrazioni locali sono sovrane
-  Quello del 13.2 espresso dal Comune non è un parere tecnico, ma un atto che ha espresso un assenso politico che ha avviato le conferenze dei servizi, insomma un vero e proprio PARERE come lo definiscono il Comitato Tecnico Provinciale e l’Assessorato all’Urbanistica della Regione negli atti in cui invitano il Comune a ritirarlo
-  Non è stato convocato alcun Consiglio Comunale monotematico, promesso fin da maggio 2004
-  Il “congelamento” della delibera 13.2.2004 riguardante il cosiddetto III lotto, o nuova discarica, non esiste in materia giuridica
-  L’annullamento in via di autotutela non dipende dalla Provincia, ma è un atto autonomo dell’Amministrazione e deve essere compiuto al più presto (*)
(*) il Consiglio Provinciale ha approvato gli atti di indirizzo il 7 febbraio 2005.
 
CONCLUDENDO

La strada è lunga e anche se si arriva all’annullamento in via di autotutela per il cosiddetto III lotto, occorre vigilare sul 1.600.000 mc che già ci siamo ritrovati senza che ne sapessimo niente.

Vigilare significa esigere che tutto sia fatto secondo la legge e garantire la sicurezza dell’ambiente e della salute per l’oggi e per domani. E a tal fine sarebbe bene avviare da subito un monitoraggio epidemiologico della zona e dell’intera città.

Teorizzare su partito pro o contro la discarica non ha senso, perché è in gioco il bene comune.

In questi casi occorre chiedersi piuttosto: c’è veramente bisogno di questa discarica? E rispondere con la cittadinanza, e non sopra la sua testa, per  far prevalere la logica del bene comune sulla logica del danaro.

Il Comitato non ha controparti, né vuole essere considerato controparte di qualcuno.

Volutamente il Comitato non ha raccolto cattiverie, offese, minimizzazione del suo operato fino al dileggio perché sicuro che se si agisce secondo la legge e per il bene comune non si teorizza ma si pratica veramente la democrazia.

Pertanto continuiamo a ripetere che i nostri interlocutori sono gli amministratori e a credere che le nostre istanze non rimarranno senza risposta, a cominciare da quelle contenute nella petizione sottoscritta da 3.000 cittadini e con la quale, tra l’altro, si chiede con insistenza l’immediato annullamento in via di autotutela della delibera del 13 febbraio, a quasi 1 anno dalla sua approvazione.

Il Comitato, da quando si è costituito nel marzo 2004, di risposte dalle istituzioni ne ha avute poche ma non ha smesso di cercare il dialogo. E il suo modo civile di protestare, dalle istanze alle magliette, ai sacchetti, alla linea di moda e al sito www.rifiutospeciale.it, non ha suscitato solo curiosità se i suoi ideatori sono stati invitati dall’ONU e se ne ha parlato la stampa internazionale e nazionale.

La scadenza del mandato del Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti e il ritorno delle competenze agli Enti Locali con il 31 dicembre (*) esige risposte immediate alle nostre istanze. 

 

(*) Con Decreto ministeriale questo mandato è stato invece prolungato di 1 anno, fino al 31 dicembre 2005.

 

 


 

 

COMITATO VIGILIAMO PER LA DISCARICA